Italia: Processo breve. E' scontro alla Camera |
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Mercoledì 06 Aprile 2011 12:02 |
Seduta notturna oggi alla Camera per l’ostruzionismo dell’opposizione, che ha portato a dilatare i tempi delle operazioni parlamentare. Ci sono volute oltre tre ore per l'approvazione del verbale della seduta di ieri, da parte dell'aula della Camera, per ritardare il più possibile la ripresa dell'esame del ddl sul processo breve che contiene la prescrizione abbreviata per gli incensurati. Durissima la presa di posizione dei capigruppo di maggioranza contro la modalità di gestione dei lavori da parte del presidente Fini. Un attacco a cui hanno risposto i gruppi di opposizione: "di fronte ad evidenti forzature continue della maggioranza e del governo che
utilizzano e piegano il Parlamento agli interessi personali, è nostro diritto-dovere opporsi con ogni strumento", hanno detto Quartiani del Pd e della Della Vedova del Fli. L'opposizione ha infatti confermato la volontà di usare ogni "virgola" consentita dal regolamento parlamentare per cercare di impedire l'approvazione del processo breve. Il presidente della Camera ha cercato di porre rimedio annunciando un rigoroso controllo dei tempi della seduta. In questo clima di tensione si attende il giudizio del Consiglio superiore della magistratura. La testi sostenuta nel plenum del Csm sostiene che la norma sulla prescrizione breve avrà l'effetto di una "sostanziale amnistia" per i processi in corso. Inciderà soprattutto su quelli riguardanti i reati contro la pubblica amministrazione e la corruzione. L'impatto della riforma sarà particolarmente pesante dunque per i processi in corso, ma "effetti negativi, a regime", ci saranno anche "per tutti i processi futuri", sottolinea il documento. Già oggi sono 150mila all'anno i processi che si chiudono con la prescrizione, un numero destinato a un "ulteriore aumento", proprio per effetto di questo intervento normativo. Un fatto tanto più grave, visto che "l'Italia è stata già raggiunta da una segnalazione negativa dell'Unione Europea proprio con riferimento alla durata eccessiva dei processi per corruzione", per termini "troppo brevi di prescrizione che determinano frequentemente una ineluttabile estinzione di un così grave reato". Oltretutto la riduzione dei termini di prescrizione "va in direzione opposta" alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo. Peraltro il provvedimento in discussione non prevede "alcun intervento" che possa produrre "ricadute positive" per l'accelerazione dei processi. |