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Home Gazzetta dj Comunicati Italia: Berlusconi. "Sul lodo Mondadori c’è stata una rapina a mano armata"
Italia: Berlusconi. "Sul lodo Mondadori c’è stata una rapina a mano armata" PDF Stampa E-mail
Sabato 09 Aprile 2011 13:39

Berlusconi attacca a tutto campoLungo intervento di Silvio Berlusconi al convegno organizzato dagli ex Dc e Psi che sono confluiti all'interno del Pdl. Molti i temi trattati: dal lodo Mondadori alla riforma della giustizia, dalla maggioranza allargata agli interventi a favore dei precari sino al rapporto con Fini. Sul lodo Mondadori, ha detto che è stata tentata una "rapina a mano armata" con un attacco patrimoniale che, però, "noi vinceremo", parlando del lodo raggiunto con "la tessera numero uno del Pd, Carlo de Benedetti". Berlusconi ha sostenuto che i danni riconosciuti a De Benedetti ammontano a 750 milioni di euro contro i 250 milioni di valore della maggioranza della Mondadori. Il premier è convinto che i magistrati e la sinistra lo vogliano eliminare. "Da 17 anni a questa parte cercano di far fuori il sottoscritto perché la sinistra considera Silvio Berlusconi un ostacolo da rimuovere per riprendere il potere. La riforma della giustizia è indispensabile, bisogna separare gli ordini" in modo che i pubblici ministeri "se vogliono parlare con i giudici chiedano un appuntamento, e vadano con il cappello in mano". Separazione fondamentale per avere un "giudice imparziale", perché oggi "dipendono dai Pm. Dobbiamo abolire i partiti all'interno della magistratura. Non è possibile che decidano di posti e di tutto e che contro un nemico politico schierano tre giudici dello stesso partito, Md. E non è possibile che i giudici possono sbagliare quanto vogliono e non paghino mai". Con le norme attuali sulle intercettazioni siamo allo stato di polizia. "Non è uno Stato libero e civile quello in cui il cittadino al telefono non ha la sicurezza di non essere intercettato e di ritrovare poi le sue parole sui giornali. Non è libertà, è uno stato di polizia". Con due deputati dell'opposizione che potrebbero astenersi nei prossimi passaggi in Aula la maggioranza arriverà a 330 alla Camera. "Nei prossimi giorni, entro due settimane, avremo alla Camera una maggioranza di 330 parlamentari se due parlamentari dell'opposizione manterranno l'impegno non votando o astenendosi". Con questo numero e l'opposizione a 297 "approveremo le riforme istituzionali, giudiziaria e tributaria".

 

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