Italia: Processo breve, la Cei boccia il governo. "Impedire le sentenze non è giustizia" |
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Giovedì 14 Aprile 2011 16:30 |
''Ma non chiamatelo 'processo breve''': e' questo il titolo dell'editoriale che Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, dedica al provvedimento approvato ieri dalla Camera, un provvedimento, pero', che non sciogliera' i ''nodi'' della ''questione giudiziaria'' italiana. Anche la Conferenza episcopale italiana, con un editoriale in prima pagina del quotidiano 'Avvenire', boccia quindi la legge dalla Camera e ora all'esame del Senato, che abbrevia la prescrizione agli incensurati nei processi di primo grado e di cui il presidente del consiglio
dei ministri Silvio Berlusconi potrà avvalersi nel processo Mills. "Al di là delle partigianerie - è scritto nell'articolo del quotidiano Cei a firma Danilo Paolini - i nodi della giustizia non saranno sciolti". Perché come tali "non vanno intese le urgenze del Presidente del Consiglio di risolvere i propri guai con taluni dei magistrati di Milano". "Sarebbe meglio chiedersi - è il giudizio di 'Avvenire'- a che cosa non servirà questa legge definita per convenzione sul 'processo breve'. Perché la risposta, purtroppo, è che non servirà affatto ad accorciare i tempi dei processi". Impedire le sentenze non è giustizia. ''Non servira' ad abbreviare i tempi dei processi'' ma solo ''prendere atto'' del ''fallimento'' di uno ''Stato che non riesce a garantire una sentenza definitiva in tempi ragionevoli. Ma questa e' la radiografia del male, non la cura''.
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