In carcere, con l’accusa di concussione, è finito un ufficiale giudiziario di Roma, in servizio al Tribunale Civile della Capitale. Le indagini sulla vicenda sono state condotte dai carabinieri di Bologna, dove il novantenne è domiciliato, insieme ai colleghi di Roma, dove si trova l’appartamento di cui l’uomo è proprietario e locatore. L'ufficiale giudiziario ha chiesto una tangente di 200 euro al novantenne, promettendogli che sarebbe finalmente tornato in possesso del suo appartamento, da anni sotto sfratto. Ma il pensionato ha avvertito i carabinieri, intervenuti subito dopo il pagamento della ‘mazzetta’. Lo sfratto esecutivo per morosità, avviato nel 2008, aveva
già visto tre precedenti ‘accessi’ da parte di un diverso ufficiale giudiziario, nessuno dei quali andato a buon fine. Questa volta, cambiato l’ufficiale, l’anziano si è sentito prospettare la possibilità di risolvere la questione con un piccolo ‘obolo’ e ha subito deciso di fare denuncia ai carabinieri di Bologna. Il giorno dello sfratto, che ancora una volta non è stato eseguito, l’ufficiale giudiziario avrebbe detto esplicitamente al novantenne che, con un contributo in denaro, le cose si sarebbero concluse positivamente. L’uomo gli ha così consegnato 200 euro, ma in quel momento è scattato l’intervento dei carabinieri, che osservavano la scena a distanza. L’ufficiale giudiziario, arrestato in flagranza di reato, è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli a disposizione della Autorità Giudiziaria romana.
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