Domenica 01 Novembre 2009 12:27 |
Sebbene oggi sia la festività di Tutti i Santi e la commemorazione dei Defunti sia domani, un notevole afflusso di persone si registra al cimitero comunale. Tutte le tombe di famiglia sono state preparate, così come una maggiore cura è stata posta nell'ornare di fiori le lapidi dei colombari: un gesto di pietà verso i familiari defunti e anche verso i più lontani parenti e conoscenti. In queste giornate il cimitero è anche luogo di incontro fra quanti, lontani, non hanno altre occasioni di tornare in paese di
frequente, se non per le ferie e le feste, tra cui una particolarmente sentita è quella dei Santi e dei Morti. In realtà l'uso di seppellire i defunti al cimitero non è molti antico, e data solo un paio di secoli, nemmeno. Fu Napoleone a imporre il divieto di seppellire i defunti nelle chiese, all'interno di esse o nei limitrofi "camposanti" o "paradiso", come venivano chiamate fin dall'alto Medioevo le aree cimiteriali prossime alle chiese monastiche. Ecco perchè anche a Ostra Vetere si conserva il toponimo di "Paradiso" nel nuovo quartiere di Colle Paradiso, che sorge sull'area un tempo occupata dalla "cella" benedettina di San Severo Vecchio al Paradiso. L'imposizione napoleonica costrinse il comune a costruire un primo cimitero ancora più lontano dell'attuale, in cima al Montale. Con la Restaurazione quel cimitero venne abbandonato, ma con l'Unità d'Italia un'altra disposizione statale impose di nuovo il divieto di seppellire in chiesa e per questo venne costruito, dopo il 1860, l'attuale cimitero comunale. La singolarità dei due cimiteri sta anche in un particolare: il primo defunto sepolto nel primo cimitero al Montale era il padre del primo defunto sepolto poi nel secondo cimitero attuale: quando si dice la forza del destino.
Francesco Fiorani |