Italia: Nucleare. Berlusconi: "Il referendum lo avrebbe bloccato per anni" |
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Mercoledì 27 Aprile 2011 09:14 |
L'Italia negli anni '70 era all'avanguardia nella realizzazione di centrali nucleari, progetti che, a causa "dell'ecologismo di sinistra che si è messo di traverso", ha dovuto abbandonare. Così Berlusconi nel corso della conferenza a Villa Madama. Da allora l'Italia acquista, ha spiegato il premier "tutta l'energia che consuma dall'estero", con un aggravio su famiglie e imprese del 30-40 o anche 50 per cento di costi aggiunti rispetto a quelle francesi che pagano di meno proprio per la decisione di aver scelto il nucleare. "La sicurezza è convinzione profonda dei francesi. In Italia non c'è questa situazione e l'evento giapponese, a seguito dei sondaggi che abitualmente facciamo sull'opinione
pubblica, ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini". È per questo che il governo "responsabilmente - ha detto Berlusconi - ha ritenuto di introdurre questa moratoria per restare nel nucleare e far sì che si chiarisca la situazione giapponese e che magari dopo uno o due anni si possa ritornare ad avere una opinione pubblica consapevole della necessità di tornare all'energia nucleare". Lo stop del governo italiano al referendum non è un addio definitivo all'energia prodotta dall'atomo. Piuttosto è una pausa temporanea per evitare che il referendum di giugno dopo la tragedia di Fukushima affossasse definitivamente il piano italiano di ritorno al nucleare. |