Dall’Italia: Tuttavia con loro “disappunto” e nostra rabbia |
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Martedì 13 Settembre 2022 17:09 |
Scoppia un nuovo "caso" sul superamento del limite di 240 mila euro annui per i super-dirigenti della Pubblica Amministrazione. L'emendamento approvato al decreto Aiuti bis prevede che venga riconosciuto, su proposta del MEF, Ministero dell’Economia e Finanze retto dal ministro Daniele Franco (già Ragioniere Generale dello Stato nominato dall’onorevole PD Enrico Letta, poi Direttore generale della Banca d’Italia e infine ministro dell’Economia e Finanze del governo Draghi succeduto all’eurodeputato PD Roberto Gualtieri diventato sindaco di Roma) "un trattamento economico accessorio per ciascuno di importo determinato nel limite massimo delle disponibilità del fondo". L'importo verrebbe attribuito anche in deroga al limite di legge per il personale della Pubblica Amministrazione pari alla retribuzione del primo presidente di Corte di Cassazione (240.000 euro annui al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali). E’ questa la norma introdotta di soppiatto che viene ora accolta con il solo "disappunto" da Palazzo Chigi, cioè dal Governo. Pensate, adesso si avverte il “disappunto” anche
nei palazzi del potere, mentre fra il popolo monta una rabbia crescente. Adesso. Solo adesso l’avverte il governo, perché siamo in campagna elettorale e le “orecchie” dei politici traballanti si sono fatte più “acute”. Non era successo così anni fa, quando segnalavamo pubblicamente un altro caso, ancora più clamoroso, che capitava nei piani alti del potere regionale, dove il ben noto, più alto e potente super-dirigente (http://www.ccpo.it/gazzetta-dj/comunicati/11241-marche-ma-quanto-incassa-un-burocrate-in-regione) già ben oltre 11 anni fa che nel 2011 incassava ben 204.000,04 euro l’anno. E non ci vuole molto calcolare la rivalutazione monetaria con l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati fra il 2011 e il 2022, che rivaluta quella stratosferica somma annuale a ben 244.392 euro, ben sopra il vecchio limite ora disinvoltamente scavalcato. Tuttavia con loro “disappunto” e nostra rabbia.
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