Dall’Italia: Da ANPC il 23 settembre 1943 muore Salvo d’Acquisto |
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Sabato 24 Settembre 2022 18:14 |
Dall'ANPC, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, riceviamo e pubblichiamo. "Tutto ha inizio il 22 settembre 1943 quando alcuni soldati tedeschi delle SS che ispezionavano delle casse di munizioni abbandonate vengono investiti dall'esplosione di una bomba a mano, probabilmente per imperizia nel maneggio degli ordigni. Due dei soldati muoiono e altri due rimangono feriti. Il comandante del reparto tedesco attribuisce la responsabilità dell'accaduto ad anonimi attentatori locali e richiede la collaborazione dei Carabinieri della locale stazione, temporaneamente comandata da Salvo D'Acquisto, per ricercare i colpevoli.
Inutili i tentativi di Salvo di convincere i tedeschi del carattere incidentale dell'esplosione. Il 23 settembre vengono quindi eseguiti dei rastrellamenti e catturate 22 persone scelte a caso fra gli abitanti della zona. Tra questi, anche lo stesso Salvo. Gli ostaggi e D'Acquisto vengono quindi trasferiti fuori dal paese e, forniti di vanghe, vengono costretti a scavare una grande fossa comune nelle vicinanze della Torre di Palidoro, per la ormai prossima fucilazione. All'ultimo momento, però, contro ogni nostra aspettativa, vengono tutti rilasciati eccetto il vicebrigadiere D'Acquisto. Silenziosamente, senza onori o attenzioni, Salvo D'Acquisto si è autoaccusato del presunto attentato, addossandosi la sola responsabilità dell'accaduto e chiedendo l'immediato rilascio dei condannati. I 22 prigionieri vengono lasciati liberi e immediatamente si danno alla fuga, lasciando il sottufficiale italiano già dentro alla fossa, davanti al plotone d'esecuzione. L'ultimo a scappare fa giusto in tempo, mentre corre, a sentire il grido "Viva l'Italia" lanciato dal carabiniere, seguito subito dopo dalla scarica di un'arma automatica che porta a termine l'esecuzione. Il comportamento del militare aveva colpito a tal punto persino le stesse SS, che il giorno dopo riferirono: "Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte. Nel giugno 1947, nonostante la contrarietà dei 22 scampati alla strage e della popolazione di Palidoro, la madre ottenne di far traslare le spoglie di Salvo D'Acquisto nella sua città natale. Il feretro, giunto a Napoli l'8 giugno 1947, fu esposto in una camera ardente presso la Caserma del Comando Legione Carabinieri Campania per poi essere tumulato il 10 giugno presso il Sacrario Militare di Posillipo. Salvo D'Acquisto fu fucilato all'età di nemmeno 23 anni. L'ANPC lo ricorda con gratitudine e commozione".
da ANPC nazionale |