Armata Rotta, esercito russo messo in difficoltà da una corruzione ventennale, armamento datato e fanno paura le minacce di un Putìn all’angolo. Armata rotta. E Putin lo sa, lo vede. Di qui la sua disperazione, la sua folle minaccia nucleare, la svolta estremista. I nazional-socialisti  – le forze imperialiste russe – hanno fatto breccia sul Cremlino e in Russia ha vinto il partito della guerra. E' un segnale infausto, calamitoso. Peggio: luttuoso. Ecco perché è iniziata, mercoledì 21 settembre, la fuga da Putin. L’annuncio della mobilitazione di 300 mila riservisti per "difendere" i territori conquistati in Ucraina dall'Armata Russa ha scatenato le proteste e gli arresti, la borsa è scesa a picco, i voli aerei per fuggire all'estero esauriti da Mosca, lunghe code ai caselli di fuggiaschi. L’esodo dei russi bussa all’Europa, ma il tiranno invasore messo all’angolo continua a tuonare: “Ci vogliono distruggere, ci difenderemo con ogni mezzo”. in un crescendo di menzogne, un'arte perversa tutta russa che significa che ora la pace è in serio pericolo. Ma come sta realmente la gloriosa Armata russa? Sono 21 anni che Putin profonde ingenti risorse per ammodernare e potenziare le forze armate russe. La cifra spesa sarebbe mostruosa:1,1 trilioni di dollari. In altri termini: in vent’anni la spesa militare russa “è aumentata di sette volte". E queste somme enormi (non investite, truffaldinamente) dove sono finite? Nelle tasche delle élite di potere. Putin è dal 1997 che lo sa molto bene. Oggi l’esercito è senza scorte, i veicoli militari hanno pneumatici cinesi di scarsa qualità, le scarpe dei soldati “si scollano nel fango del Donbass”. Senza parlare della organizzazione logistica. Secondo gli esperti il Cremlino deve rivolgersi a Iran e Corea del Nord per fare in poco tempo quello che non è riuscito a fare in vent’anni.