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Dall’Italia: ANPC e i partigiani cristiani nella Resistenza PDF Stampa E-mail
Mercoledì 12 Ottobre 2022 16:59

Dall’Italia: ANPC e i partigiani cristiani nella ResistenzaDall'ANPC, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, riceviamo e pubblichiamo: "Partigiani cristiani nella Resistenza. La storia ritrovata. Libro presentato a Lambrate. Sabato 9 ottobre 2022 presso il Circolo Acli di Lambrate, l'Anpc di Milano ha presenziato alla presentazione del libro "Partigiani cristiani nella Resistenza. La storia ritrovata" di Alberto Leoni e Stefano R. Contini. Silvio Mengotto ha preparato il seguente articolo che pubblichiamo con i nostri ringraziamenti. La storia ritrovata *. Partigiani cristiani nella Resistenza, di Alberto Leoni e Stefano Contini, è un’opera importante che riporta alla luce la commovente testimonianza di centoquarantacinque volti di resistenti disarmati e di combattenti cristiani che, “ribelli per amore”, hanno sacrificato la loro vita contrastando il nazifascismo. Il titolo, apparentemente provocatorio, focalizza un fatto della Resistenza italiana che, nel trascorrere degli anni, è stato sottovalutato. I cattolici nella Resistenza sono stati una presenza importante a macchia di leopardo. Nell’ultimo ventennio, grazie ad alcuni storici (Pietro Scoppola, Giorgio Vecchio) le pagine della Resistenza si sono arricchite recuperando le storie di molti cattolici che militavano anche nelle bande armate comuniste, socialiste, di Giustizia e libertà e monarchiche (I cattolici e la Resistenza, Edit. In dialogo). Bisogna ricordare anche l’apporto dei sacerdoti che, con diverse modalità, si impegnarono nella Resistenza (G. Barbareschi, Memoria di sacerdoti “ribelli per amore” 1943-1945). Anche quello disarmato, oggi conosciuto, delle suore (G. Vecchio, Le suore e la Resistenza) che nascosero e salvarono ebrei, ricercati, partigiani, antifascisti, renitenti alla leva e, in molte circostanze, anche gerarchi fascisti braccati in pericolo di vita. Tra i religiosi anche il cardinale di Milano Ildelfonso Schuster e, a Firenze, l’arcivescovo Elia Dalla Costa. Dopo una prima raccolta di nomi insigniti di medaglia d’oro, il progetto si è ulteriormente sviluppato. Nel libro “si parla – dice Stefano Contini – di partigiani provenienti da tutta Italia. Nelle loro lettere abbiamo raccolto le motivazioni della scelta radicata nella fede cristiana, cosa che precede qualsiasi scelta politica o partitica”. Nelle centoquarantacinque storie, moltissime sono di partigiani apolitici o militanti in bande che avevano un colore politico che non sentivano proprio. Nelle Fiamme Verdi, bande partigiane che raccoglievano i cattolici, c’era una peculiarità che li distingueva da tutte le altre formazioni partigiane. Non era prevista la visita del commissario politico come era consuetudine nelle formazioni comuniste e socialiste. C’era la convinzione che, prima di dividersi sui contenuti della politica e in partiti, gli italiani dovevano riconquistare la libertà. Nel libro troviamo le storie di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, l’operaio boxeur Bruno Brandellero, Aldo Gastaldi il primo partigiano d’Italia, Paola Del Din la prima paracadutista d’Italia, Teresio Olivelli, Carlo Bianchi e Odoardo Focherini, Raffaele Persichetti, Renato Sclarandi, le due donne Anna Maria Enriques e Norma Parenti, Luigi Pierobon, don Domenico Orlandini e tante altre. Gli autori si sono concentrati sul contenuto delle lettere, dei pensieri, scritti prima di morire. “Proprio in punto di morte – continua Contini – le persone difficilmente parlano di politica ma dell’aldilà, della mamma, della famiglia, di Dio. Un aspetto che solitamente non viene spiegato”. In data 21 dicembre ’43, vigilia della sua fucilazione, il giovane milanese Giancarlo Puecher scrive: “Muoio per la mia patria. […] Non piangetemi, ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono. Viva l’Italia. Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che santamente mi educò e mi protesse nei vent’anni della mia vita. […] Perdono a coloro che mi giustiziano, perché non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia. […] Ho sempre creduto in Dio e perciò accetto la sua volontà. Baci a tutti. Giancarlo Puecher Passavalli”. Il capitano Franco Balbis, medaglia d’oro al valor militare, combattente ad El Alamein in Africa, prima di affrontare il plotone di esecuzione scrive una lettera dove traspira la sete della libertà. “Iddio mi permette oggi di dare l’olocausto supremo di tutto me stesso all’Italia nostra ed io ne sono lieto, orgoglioso e felice: possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nel mondo intero. […] Prego i Miei di non voler portare il lutto per la mia morte; quando si è dato un figlio alla Patria, comunque esso venga offerto, non lo si deve ricordare col segno della sventura. […] Possa il mio grido di “Viva l’Italia libera!” sovrastare e smorzare il crepitio dei moschetti che mi daranno la morte; per il bene e l’avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice! Franco Balbis 5 aprile 1944”. “E’ importante – precisa Contini – ascoltare la voce dei partigiani, di questi protagonisti ed eroi. Sanno spiegarci ancora meglio quello che noi ancora non riusciamo a cogliere”. In tutte le lettere raccolte non traspare mai un sentimento di odio nei confronti dei nemici, bensì un sentimento cristiano di perdono. Uno degli obiettivi del libro è riscoprire che nella festa nazionale del 25 aprile, ogni anno si ricorda la riconquistata libertà per il popolo italiano. E’ la festa della liberazione. Una giornata nazionale voluta, è bene ricordarlo, da Alcide De Gasperi. Ciò che accomunava tutti i partigiani, di qualsiasi colore, è la conquista della libertà perduta. “L’obiettivo – conclude Contini – del libro è quello di far emergere il bene comune della libertà riconquistata senza far sconti a nessuno. Nel libro sono citati partigiani comunisti cristiani, non è un ossimoro, ma un dato di fatto. Ci siamo limitati a descrivere quello che è successo”. 11 ottobre ’22 Silvio Mengotto. Alberto Leoni – Stefano R. Contini, Partigiani cristiani nella Resistenza La storia ritrovata (1943-1945), Edit. Ares, 2022".

da ANPC Nazionale

 

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