Dall’Italia: ANPC sulla strage dei Piccoli Martiri di Gorla |
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Domenica 30 Ottobre 2022 16:57 |
Dall'ANPC, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, riceviamo e pubblichiamo: "Cerimonia in ricordo dei "piccoli Martiri di Gorla", quartiere di Milano dove una bomba ha colpito la scuola elementare Francesco Crispi causando la morte di 180 scolari con tredici maestre e la direttrice. Per l'Anpc era presente Carla Bianchi Iacono. Nella storia dei milanesi la data del 20 Ottobre 1944 ricorda il tragico bombardamento su due scuole elementari nei quartieri di Gorla e Precotto. Nella scuola “Francesco Crispi” di Gorla morirono tutti gli alunni insieme
alle loro insegnanti, mentre nella scuola “Antonio Rosmini” di Precotto, grazie alla prontezza di don Carlo Porro si salvarono tutti gli alunni. I “Piccoli martiri di Gorla”. Il 20 ottobre 1944 Tino Roda aveva sette anni: “di quella brutta giornata ricordo il gran rumore delle bombe e, poco dopo, un via vai di autoambulanze. Sono corso a vedere cosa era successo e ho visto la scuola devastata. Non ho potuto avvicinarmi molto perché vi era un cordone di fascisti che bloccavano viale Monza, in compenso nella chiesetta che si trova all’inizio di via Asiago mi ha impressionato vedere il corpicino degli scolaretti messi uno accanto all’altro. Nei giorni successivi ho saputo che, nella casa bombardata a sinistra della sponda del canale Martesana, ha perso la vita il mio compagno di scuola Giuseppe Troyer”. A 77 anni dalla strage in piazza Piccoli martiri, alla presenza delle autorità comunali e cittadine, si è svolta la cerimonia in ricordo di una delle pagine più tragiche di Milano. Una bomba sganciata dagli Alleati americani colpì la scuola elementare Francesco Crispi. Le vittime furono 203 di cui 184 bambini e 19 maestre. Sul monumento dello scultore Remo Brioschi la scritta: “Ecco la guerra”. Molte volte il futuro ci precede, entra in noi prima che accada. Il futuro di questa tragedia non può che essere il cammino della pace, come il futuro dei molti bambini che circondavano e abbracciavano il monumento con gli sguardi, le voci, i pensieri della pace. I bambini sono stati i veri animatori della speranza suscitando un fuori programma. Tutti i relatori istituzionali hanno voluto che salissero sul palco con i loro cartelli incisivi, semplici. Come i profeti nei loro cartelli i bambini sono stati concreti non astratti: “La pace è un dono che non va sprecato”, “La guerra è inutile e causa solo milioni di morti. La pace invece fa stare le persone in armonia”, “Perché?”, “Nella guerra non esiste un vincitore, noi vogliamo solo un mondo migliore”, “Noi bambini dobbiamo sapere che esiste la pace, non che esiste la guerra. La pace è la cosa più bella che c’è non dobbiamo distruggerla con le guerre”. Come i profeti i bambini non occupano spazi di potere, parlano con i loro gesti e la loro presenza. A loro modo scelgono di celebrare la vita, la pace, per sempre e un giorno ancora. La pace cammina nei loro occhi. Con un gesto significativo al termine della cerimonia l’ambasciata americana ha deposto un mazzo di fiori. Silvio Mengotto".
da ANPC nazionale |