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Home Gazzetta dj Comunicati Barbara (AN): La III Guerra d'Indipendenza e le Marche
Barbara (AN): La III Guerra d'Indipendenza e le Marche PDF Stampa E-mail
Domenica 22 Gennaio 2023 18:53

Barbara (AN): La III Guerra d'Indipendenza e le MarcheRitenendo di fare cosa gradita, si inviano i links/invito per la visione o la registrazione della prossima trasmissione di "Storie delle Marche-18", che andrà in onda mercoledì 25 gennaio alle ore 19 e sarà dedicata a "La III Guerra d'Indipendenza e le Marche.". La 18a trasmissione on line di “Storie delle Marche”, a cura di Ettore Baldetti, ospitata mercoledì 25 gennaio 2023 alle ore 19 dalla piattaforma “Adesso Web” di Stefano Battistini, sarà dedicata a “La III Guerra d’Indipendenza e le Marche”, titolo altresì del convegno organizzato dalla Deputazione di Storia Patria per le Marche  nel 2016 in occasione del 150° anniversario, di cui prossimamente sarà presentato il volume degli atti. Tra il 23 giugno e il 12 agosto 1866, il giovane Regio Esercito Italiano, nato da appena 5 anni, affrontò la sua prima vera sfida col nemico sui campi di battaglia della III Guerra d’Indipendenza. Le cause che portarono alla sconfitta, permettendo tuttavia l’annessione del Veneto, furono precipuamente dovute all’assenza di un chiaro obiettivo strategico comune dei due leaders - il primo ministro e capo di stato maggiore Alfonso La Marmora e il generale Enrico Cialdini - e al problema dell’amalgama in un reclutamento nazionale. In questo contesto, nel quale si evidenziavano i macroscopici squilibri regionali, le Marche offrirono comunque un valido contributo, sia nelle operazioni locali di preparazione e sostegno del conflitto, con il determinante apporto dei sindaci comunali, che nell’intervento militare dei suoi uomini, soprattutto con i circa 1200 volontari garibaldini. Tra questi sono da ricordare non solo i comandanti - Augusto Elia l’eroe anconetano che nel 1860 a Calatafimi fece scudo con il suo corpo a Garibaldi, il settantenne Angelo Pichi, veterano di tutte le lotte risorgimentali,  Augusto Vecchi, un facoltoso fermano e ascolano d’adozione che ospitò l’amico generale nizzardo nella sua villa di Quarto alla vigilia dell’imbarco dei Mille e lo accompagnò nell’ingresso trionfale a Napoli -, ma anche l’altro migliaio di semplici soldati, fra cui spiccano i fratelli  Ciccarelli di Macerata, tre operai, uno dei qualì morì e due furono feriti nel cruento scontro alla baionetta di Bezzecca, unica vittoria italiana del conflitto. Per la visione o la registrazione del programma possono essere usati i seguenti links: https://youtu.be/VKlYzzmYOs4; https://m.facebook.com/events/1120071775333921?sfnsn=scwspmo. Nelle foto: “La battaglia di Custoza” di Giovanni Fattori (Roma, Galleria d’arte moderna); Augusto Elia, Angelo Pichi, Candido Augusto Vecchi.

da Ettore Baldetti

 

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