Italia: Berlusconi, “Non mollo”. Bersani, “Vattene” |
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Mercoledì 01 Giugno 2011 12:02 |
E' fredda la Lega verso le iniziative del Cavaliere, che non molla, per il rilancio del governo dopo lo smacco elettorale amministrativo. Per Bossi: il governo "per ora va avanti", ma non con la tranquillità di prima, mentre per Salvini: "La lega non è nata a destra e non morirà a destra, figuriamoci se morirà per
Berlusconi". Non che i leghisti siano già decisi a staccare la spina al governo Berlusconi, divisioni ci sono anche nel Carroccio. Riassume Maroni: "Il segnale c'è stato ed è stato forte. Ora si tratta di capire se questa maggioranza ha la capacità di reagire o resta inerte, che sarebbe la cosa peggiore". Nel merito della riforma fiscale, su cui punta Berlusconi forzando la mano a Tremonti, la Lega non gongola: "dipende da quale riforma è", si limita a osservare Bossi, attento a non rompere con Tremonti. E la maggioranza si sta avvicinando alla verifica parlamentare, chiesta da Napolitano dopo la nomina dei sottosegretari, mentre i capigruppo di Montecitorio l'hanno fissata per l'ultima settimana di giugno: davanti ci sono dunque una ventina di giorni che potranno servire alla maggioranza per ricompattarsi o per trasformarsi in una via crucis costellata di veleni e sospetti. Alemanno progetta nuove aggregazioni e Formigoni chiede le primarie. Nelle contraddizioni del centrodestra prova a inserirsi l'opposizione, che sente il vento nelle vele e spera di bissare il successo delle amministrative nei referendum di metà giugno. Così Bersani chiede che Berlusconi si presenti dimissionario alla verifica, "perché è venuta meno la maggioranza nel paese". Pd e Udc , poi, strizzano l'occhio alla lega, prospettando un' alleanza per cambiare la legge elettorale. Un ritorno alla proporzionale, si ritiene nell'opposizione, servirebbe alla Lega a svincolarsi dalla maggioranza di centrodestra e a riposizionarsi sulla scena politica. |