Dal Mondo: Tutti i dittatori tiranni prima o poi finiscono sull’orlo del baratro |
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Sabato 24 Giugno 2023 18:38 |
Il capo della milizia privata Wagner, Evgenij Prigozhin, finora utilizzata dal dittatore tiranno russo Putin nella distruttiva invasione al libero stato dell’Ucraina nella folle intenzione di ricostruire l’”impero” dello zar Pietro II che dominava su tutta l’Europa nord-orientale fino alla rivoluzione comunista del 1917, sfida Mosca e ne attacca i vertici militari, annunciando di controllare la città russa di Rostov e promettendo di marciare su Mosca con i suoi 25mila uomini pronti a morire, se il ministro della Difesa Sergheij Shoigu non accetterà di
incontrarlo. Alla allarmante minaccia scatta l’ira del presidente russo Vladimir Putin, che grida al tradimento e promette di punire i responsabili: “ci hanno pugnalato, non si ripeteranno gli eventi del 1917”. Intanto nella capitale russa Mosca scattano misure antiterrorismo, Piazza Rossa e Mausoleo di Lenin chiusi, mentre a Lipetsk si scavano fossati lungo l’autostrada per sbarrare al convoglio dei ribelli l’accesso alla capitale. Gli agenti segreti russi dichiarano: “Da Prigozhin un colpo di Stato”. Gli Usa seguono la crisi e si consultano con gli alleati. Gli ucraini: "è solo l'inizio”. Tajani: “Gli italiani in Russia invitati alla prudenza, al momento nessuna criticità”. Ma il dittatore non si ferma e continua a bombardare l’Ucraina. Sono tre oggi i morti a Kiev dopo i raid russi della notte, ma si scava tra le macerie: è stato colpito un palazzo di 24 piani, mentre sono stati abbattuti 41 dei 51 missili russi lanciati. E il capo della Wagner Evgenij Prigozhin ha dichiarato che la sua milizia controlla Rostov e Voronozeh: “Siamo 25mila e siamo pronti a morire”. La storia si ripete: tutti i dittatori tiranni prima o poi finiscono sull’orlo del baratro. |