Dalle Confraternite un appello ai fratelli d'Italia |
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Sabato 14 Novembre 2009 10:36 |
Dal Coordinamento Regionale delle Confraternite e Sodalizi delle Marche riceviamo il seguente comunicato ufficiale, ancora a proposito della contestata sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo sulla rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche: "LORETO (AN) AI FRATELLI D'ITALIA (COME E' GIUSTO CHE SI CHIAMINO TRA LORO I CRISTIANI): CONTRO I NUOVI BARBARI, TUTTA L'ITALIA S'E' DESTA! Dal quotidiano "Il Resto del Carlino" del 4 novembre scorso ricaviamo la notizia della presa di posizione del sindaco di Loreto (AN), che ha pronta un'ordinanza contro la sentenza europea. La decisione di Strasburgo di togliere il simbolo religioso dalle aule scolastiche ha scatenato la reazione di Moreno Pieroni, il primo cittadino di Loreto, la località anconetana sede della Basilica della Santa Casa, simbolo della fede religiosa. Il primo cittadino ha pronta un'ordinanza comunale "volta al rispetto della fede". La tiene lì, nell'eventualità che la decisione della Corte
Europea contro il Crocifisso divenga operativa. Eventualità che Pieroni definisce ‘'una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche''. La ragione? ‘'Il Crocifisso non è solo un simbolo religioso, ma fa parte della nostra identità culturale e storica italiana, in cui anche i laici si riconoscono. Rimuoverlo dalle aule significherebbe negare l'appartenenza a questa tradizione. Qualora questa sentenza divenga operativa, ci attiveremo come Comune con un'ordinanza volta al rispetto della fede, di cui Loreto è l'emblema". Non è un caso che la protesta venga da Loreto. Loreto infatti è sede della Basilica della Santa Casa, santuario mariano più importate d'Italia e d'Europa, ed è una delle città mariane più conosciute a livello mondiale, meta, ogni anno, di milioni di pellegrini da ogni continente. E il sindaco è determinato ad andare fino in fondo: "Proporrò un ordine del giorno al prossimo consiglio su questa sentenza. Il rispetto delle libere convinzioni non passa attraverso l'annullamento dei simboli della fede altrui''. Ma non è solo il sindaco di Loreto: in difesa del crocifisso, tutta l'Italia s'è desta! La quasi totalità dei consigli comunali in Italia ha discusso della presenza dei crocifissi nella aule scolastiche e nei luoghi pubblici. Nella stragrande maggioranza hanno votato ordini del giorno o delibere per portare il crocifisso in ogni aula, soprattutto nei luoghi da cui era stato spostato. Solo in pochi casi le amministrazioni hanno deciso di non fare nulla. Alcuni amministratori hanno risposto con gesti clamorosi. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e governatore del Trentino Alto Adige, Luis Durnwalder, ha detto che "il crocifisso avrà sempre un posto nelle nostre scuole" e ha aggiunto: "La croce non offende nessuno e perciò non accetteremo nessuna indicazione da Bruxelles". Il sindaco di Caorso in provincia di Piacenza, Fabio Callori, ha firmato un'ordinanza in cui si dispone che tutti i "crocifissi posti nelle aule di tutte le scuole del territorio non vengano rimossi, a salvaguardia dei valori che appartengono al nostro Paese". Il sindaco di Cittadella in provincia di Padova, Massimo Bitonci, ha fatto collocare nell'atrio del Municipio un antico crocifisso ligneo. Il consigliere comunale di Firenze, Marco Cordone, si è presentato in aula con una vistoso crocifisso appeso al collo, e una camicia bianca con la scritta "il crocifisso non si tocca". Il sindaco di Leonessa in provincia di Rieti, Paolo Trancassini, ha firmato un'ordinanza comunale per imporre il crocifisso nelle aule scolastiche. Il sindaco di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, Milena Cecchetto, insieme alla giunta si è autotassata e ha acquistato e installato un crocefisso alto due metri all'entrata del municipio, spiegando che si tratta di "un gesto necessario per difendere ciò che per noi e per il nostro paese è simbolo di una tradizione, alla base dei nostri valori: chi vuole eliminarlo non lo fa per dare spazio alla laicità, ma solo per aprire la strada ad altre forme di espressione religiosa". Il sindaco di Ostra Vetere in provincia di ancona, Massimo Bello, ha emanato un'ordinanza che commina una multa di 500 euro a chi rimuove i crocifissi dalle scuole. Il consigliere comunale di Piacenza, Massimo Poliedri, è intervenuto in aula indossando una maglietta con stampato un crocifisso e una scritta "Cosa ho fatto di male?". Il consiglio comunale di Taranto ha approvato un ordine del giorno in risposta alla sentenza della Corte di Strasburgo. Giunta comunale e sindaco sostengono che "il crocifisso è simbolo di pace e di amore tra gli uomini" e che " far prevalere un'Europa contro le tradizioni e le identità dei singoli paesi che la costituiscono significa venir meno al compito dell'unione, per la quale i padri fondatori l'hanno pensata e che oggi si identifica in Unione Europea".
Chiara Fiorani |