Non capita tutti i giorni di trovarsi in giardino una “upupa”, il variopinto uccello dialettalmente conosciuto come “paùcca”. Ecco nella foto superiore ritratto il singolare uccello ai piedi del cespuglio di oleandro fiorito, con sullo sfondo il santuario di San Pasquale Baylon. La foto è stata scattata in lontananza, per non spaventare il singolare ospite. Nel montaggio della sottostante immagine, una foto di repertorio dell'animale. L'upupa è lunga 25–29 cm, con apertura alare di 44 – 48 cm. Il piumaggio è inconfondibile, marrone molto chiaro nella parte superiore e a strisce orizzontali bianco-nere nella parte inferiore. Il capo è provvisto di un ciuffo erettile di penne, il becco è piuttosto lungo e sottile e leggermente ricurvo verso il basso. In volo la silhouette è caratterizzata da ampie ali arrotondate e dal lungo e sottile becco; posata appare snella, con corti piedi e testa ornata da un vistoso ciuffo erettile di penne ad apice nero. I sessi sono simili. L'upupa è diffusa nell’Europa centro-meridionale, in Asia e Africa settentrionale. Migra verso i tropici in inverno. È amante dei luoghi secchi, semi-alberati caldi e assolati: la si può incontrare presso boschetti o frutteti o lungo strade sterrate dove spesso si
concede bagni di polvere. Il tradizionale paesaggio agricolo dei versanti vallivi esposti a sud, con un mosaico di filari d'alberi, campi terrazzati, prati e vigneti, è ideale per l'upupa; la specie ha per contro abbandonato le monocolture presenti nelle pianure più fertili. È presente anche nelle zone verdi delle città. Nidifica nelle cavità degli alberi, negli anfratti di rocce o di manufatti quali muri a secco o edifici rurali. L'upupa si nutre di larve di invertebrati, grossi insetti, lombrichi, molluschi, ragni. Da marzo a giugno la femmina depone e cova per circa 16 giorni in una cavità 5-7 uova bianco-verdastre. Dopo 3-4 settimane i piccoli lasciano il nido. Le covate possono essere 2 all'anno. Il canto, un monotono "houp-oup-oup", viene ripetuto incessantemente durante la prima fase del ciclo riproduttivo. Nel Corano l'upupa è descritta come messaggero che porta a Salomone la notizia dell'esistenza della Regina di Saba e viene a questa rispedita dal re d'Israele per chiederle di convertirsi. Nell’Antico Testamento l'upupa assume una connotazione negativa, venendo annoverato fra gli uccelli immondi della cui carne è vietato cibarsi. Con l'errata attribuzione di uccello notturno, l'upupa compare in “Dei Sepolcri” di Ugo Foscolo. Eugenio Montale invece dà dell'upupa un'immagine solare: Upupa, ilare uccello, alìgero folletto. Che ora svolazza sul Colle Paradiso.
Alberto Fiorani
|