Serra de’ Conti: Chissà se l’esempio bolognese farà scuola anche da noi? |
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Sabato 09 Luglio 2011 17:26 |
Le storiche battaglie tra Peppone e Don Camillo di guareschiana memoria, che mettevano in scena la lotta di classe negli anni cinquanta e le battaglie ideologiche tra la Chiesa e il comunismo, sono archiviate da tempo, ma immaginarsi gli stand della Festa dell’Unità davanti a una chiesa sono il segno di tempi profondamente cambiati. Sabato gli stand della Festa dell'Unità saranno montati davanti alla basilica di Santo Stefano di Bologna e il ricavato
sarà devoluto proprio al restauro dell'antico santuario che sorge nel cuore del centro storico. "Là dove batte il cuore dei bolognesi - ha commentato Raffaele Donini, segretario provinciale del partito - batte il cuore del Pd. Noi offriamo noi stessi, quello che sa fare la nostra gente, il nostro modo di fare comunità". Il segretario democratico Donini sottolinea: "E' il Pd di Bologna che si mobilita per un monumento della città. Non si può amare Bologna a compartimenti stagni: non ci mettiamo limiti, né steccati". L'obiettivo è raggiungere i quattro milioni che servono per i restauri. Intanto sono partiti i lavori e verranno fatti alcuni 'sondaggi', in particolare nei sotterranei, dove sono già state trovate alcune stanze risalenti al IX o X secolo. La basilica di Santo Stefano, conosciuta anche come complesso delle 'Sette chiese', è un gioiello medievale che si affaccia sulla piazza più bella di Bologna. Ne fa parte anche la chiesa del Crocefisso, di origine longobarda e risalente all'VIII secolo. Quanto sopra è il sunto di ciò che apprendiamo dalla stampa in questi giorni e ci domandiamo: l'esempio bolognese farà ascuola anche da noi? Magari, verrebbe da dire. Si potrebbe così tentare di salvare l'antichissima chiesa di Santa Maria delle Grazie o di Santa Maria della Piana di Osteria di Serra de' Conti, che da molti anni versa nel più completo abbandono e che, durante l'inverno scorso, ha visto crollare il tetto dell'antichissimo tempio sacro. Ma nessuno si è mosso. Non il Comune proprietario, che non ha neanche provveduto a far recintare adeguatamente la costruzione che minaccia completa rovina, a salvaguardia della pubblica incolumità. Possibile che a Serra de' Conti si viva ancora la stagione ideologica alla Peppone e Don Camillo?
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