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Home Gazzetta dj Comunicati Europa: I soldi dell'Unione europea, alcuni miti da sfatare
Europa: I soldi dell'Unione europea, alcuni miti da sfatare PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Luglio 2011 09:30

I soldi dell'Unione europea, alcuni miti da sfatareIl 29 giugno scorso la Commissione europea ha presentato la proposta per un bilancio pluriennale per il periodo 2014-2020. L'Unione europea ha un budget limitato, ma con un grande impatto per i cittadini europei. Con la pubblicazione di cui alleghiamo il frontespizio, la Commissione ha voluto riproporre, dato che si impone come tema d'attualità, un'agile guida a commento sui più comuni miti riguardanti i conti e la spesa pubblica dell'Unione. Frodi a ruota libera, miliardi svaniti nel nulla, i conti sono una barzelletta sono alcuni dei temi presi in esame e analizzati in tre sezioni: diagnosi, impatto, soluzioni. “Frodi a ruota libera? Miliardi svaniti nel nulla? I conti sono una barzelletta?”, è scritto nel frontespizio. Nell’interno della pubblicazione la risposta: un controllo indipendente delle spese dell’UE è essenziale per prevenire errori. Se un’organizzazione presenta una domanda di finanziamento, si può chiederle di far verificare i suoi conti e la sua situazione finanziaria da un

revisore dei conti esterno. Si può anche chiedere a un revisore dei conti indipendente di certificare che la domanda di pagamento è corretta e corredata da documenti giustificativi adeguati. Le autorità nazionali e dell’UE commissionano verifiche contabili di interi programmi. La Corte dei conti europea verifica ogni anno sia le entrate che le spese dell’UE. Infine, anche i governi nazionali (tramite il comitato del bilancio del Consiglio) e la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo verificano l’uso dei fondi comunitari. Alla fine, è il Parlamento europeo che, con una votazione, dà atto alla Commissione della corretta esecuzione del bilancio. I sistemi di controllo dell’UE mirano ad assicurare l’individuazione degli errori e il recupero dei pagamenti indebiti che ne risultano. Idealmente le correzioni sono a carico dei beneficiari o dei progetti che li hanno commessi. Quando ciò non è possibile o quando è difficile calcolare l’importo esatto, la Commissione può applicare una correzione forfettaria a un paese membro i cui controlli si siano rivelati inefficaci.

 

Francesco Fiorani

 

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