La prova di responsabilità offerta dall’opposizione nel dare via libera alla manovra economica del governo cambia lo scenario politico italiano, sebbene non è detto che possa portare a immediati mutamenti. Molti osservatori politici, ormai, anche nel centrodestra, pensano al dopo-Berlusconi. Ma non la pensa allo stesso modo l'interessato, sebbene si sia tenuto alla larga dalla tempesta finanziaria che agita i giorni della politica. Il presidente del consiglio non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro, come le opposizioni gli chiedono immediatamente dopo il varo della manovra finanziaria. Presto "serviranno altre prove di coesione", avverte il capo dello Stato, mentre il ministro Giulio Tremonti, sempre più inviso a Berlusconi a causa della inflessibilità sulla manovra, ringrazia al Senato le opposizioni e avverte: ora serve "un duro e responsabile lavoro comune nel Paese e per il Paese". Anche il presidente del Senato Renato Schifani non manca di ringraziare l’opposizione, tanto che prende corpo la suggestione di un governo di larghe intese finalizzato a riscrivere le regole elettorali, prima di andare a votare. Per il momento, però, imperversa la guerra delle inchieste che coinvolgono personaggi vicini al governo. Il Pdl è restìo a fare pulizia e ha rinviato ancora una volta la votazione sull’arresto di Papa con la motivazione che è necessario prima leggere le 15 mila nuove pagine difensive. Domani, tuttavia, si voterà comunque in commissione, con la Lega divisa sulla posizione da prendere circa l'arresto dell'onorevole Papa, del PdL.