Marche: Antonio Merloni, il presidente Spacca all’iniziativa della Cgil |
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Giovedì 14 Luglio 2011 12:40 |
“Senza una soluzione per la vicenda della Antonio Merloni, a cui si collegano anche 14mila piccole e medie imprese, non c’è possibilità di un riequilibrio economico per questo territorio. Dopo una fase di silenzio, richiesta dai commissari impegnati nell’esame delle offerte, ora torniamo ad alzare la voce, ancor più di prima perché il Governo nazionale si accorga di questa crisi”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca oggi a Fabriano al convegno organizzato dalla Cgil Marche a dalla
Cgil Umbria “Crisi industriale e prospettive di sviluppo-aree interne umbro marchigiane”. “Il periodo del silenzio – ha detto Spacca – è finito e ai commissari chiediamo chiarezza sui reali interessi emersi per questa azienda. Interessi che devono essere necessariamente di natura industriale, affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali. Interessi legati ad asset di diversa natura, come quelli immobiliari, non ci interessano. Le Regioni Marche e Umbria, di fronte alla totale assenza del Governo centrale, si sono impegnate nei mesi scorsi per far conoscere nel mondo la realtà della Antonio Merloni, ma allo stato attuale non possiamo nasconderci che questo road show in giro per il mondo, dal Medio Oriente all’India alla Cina, non ha prodotto il risultato che ci si aspettava. E il motivo è che forse l’investimento non era poi così appetibile, per un’impresa che è vissuta su una competizione unicamente sul costo, senza ricerca, senza formazione, senza managerialità, senza brand. Tutte carenze che alla fine hanno lasciato il segno”. Il presidente Spacca ha comunque assicurato la ferma volontà della Regione di non demordere, neanche in questa fase. “Dobbiamo ancora ricercare – ha sottolineato - una soluzione industriale che riguardi l’intero perimetro aziendale e contemporaneamente realizzare un processo di diversificazione. Esistono imprenditori italiani disposti a collaborare a questo progetto e per verificarne i reali interessi occorre un tavolo nazionale. Affinché il Governo nazionale se ne faccia promotore, serve un’iniziativa ancora più forte da parte delle Regioni interessate”. Spacca ha poi ricordato le tappe della vicenda, a partire dall'intesa condivisa nell'aula del Consiglio comunale di Fabriano del 2009. “In quell’occasione – ha detto – fu definito un programma in varie fasi: la prima riguardava la tutela dei lavoratori, e questo è avvenuto con la legge Marzano, la seconda la garanzia di continuità dell’azienda e la ricerca di un’offerta che riguardasse tutto il perimetro industriale. Siamo ancora dentro questa ipotesi e l’Accordo di programma sottoscritto dall’allora ministro Scajola prevede strumenti a sostegno di una soluzione di questo tipo: sono 70 milioni di euro che vanno utilizzati dopo questa fase di verifica delle offerte. Fase nella quale entriamo con grande determinazione per richiamare il ministro allo Sviluppo economico e di conseguenza la Presidenza del Consiglio dei Ministri alle loro responsabilità. Le Regioni Marche e Umbria lavorano in questo senso con grande consonanza, come dimostrato anche per la vicenda della Direttissima Ancona-Perugia”. Spacca ha infine assicurato che nell'impiego dei Fondi strutturali, il Fers e il Fondo sociale europeo 2013-2020, la priorità sarà assegnata al lavoro e alla risoluzione delle crisi aziendali. “Con l’Umbria – ha concluso – lavoreremo a progetti condivisi in grado di dare sostegno alle prospettive di sviluppo dell’entroterra appenninico, prospettive che non riguardano solo la Antonio Merloni ma che passano attraverso una nuova modalità di crescita, quel pluralismo imprenditoriale che qui è mancato e di cui oggi avvertiamo forte la necessità. Il nostro obiettivo, oggi, non è solo la resistenza, ma la creazione di nuova occupazione di qualità e giovane. Un salto di paradigma che ci vede fortemente impegnati”. |