Marche: Caccia al cinghiale, la Giunta regionale approva il regolamento |
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Sabato 16 Luglio 2011 16:32 |
La Giunta regionale ha approvato il regolamento per la caccia al cinghiale. Il testo disciplina la gestione degli ungulati sul territorio regionale, prevedendo norme specifiche anche per i cervidi. L’approvazione è avvenuta a margine della seduta dell’Assemblea legislativa che ha votato la nuova legge regionale sulla caccia che riforma la precedente del 1995. “Il regolamento – anticipa il vice presidente Paolo Petrini – disciplina il prelievo degli ungulati, in particolare del cinghiale, con l’obiettivo di contenere la
crescita della popolazione animale e di ridurre i danni causati all’agricoltura, salvaguardando l’incolumità della popolazione. Le disposizioni adottate rafforzano gli strumenti di prevenzione e controllo introdotto con la nuova legge sulla caccia, consentendo una gestione del fenomeno con strumenti operativi più efficaci”. Petrini evidenzia come il provvedimento rappresenti “una risposta forte e tempestiva alle preoccupazioni degli agricoltori per contenere i danni sempre più rilevanti causati dagli animali. Una situazione che non può più essere definita di emergenza, ma che è purtroppo divenuta un quotidianità che va superata con decisione. il regolamento si pone proprio come uno strumento operativo efficace per risolvere a monte il problema, contenendo la proliferazione dei cinghiali, responsabili dei maggiori danni all’agricoltura e causa di numerosi incidenti stradali”. Il regolamento mira a mantenere una consistenza e una densità degli ungulati compatibile con la produzione agricola e con l’ambiente, a tutela della biodiversità e della sostenibilità dell’agricoltura, valorizzando il ruolo degli Ambiti territoriali di caccia (Atc). Ad essi vengono riconosciuti importanti funzioni operative e programmatorie, come la pianificazione territoriale, la ripartizione dei distretti e delle unità di gestione, l’accesso al prelievo. Inoltre il regolamento punta a salvaguardare le condizioni sanitarie del settore zootecnico (contrastando la trasmissione delle malattie infettive tra ungulati selvatici e domestici), ad attivare misure preventive per la tutela della sicurezza delle persone e delle produzioni agricole, contribuire alla conoscenza della diffusione degli ungulati (sulla base delle metodologie indicate dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Ispra). Il regolamento definisce, poi, le modalità di caccia di selezione e di prelievo in forma selettiva negli Atc e nelle aziende faunistico venatorie. L’abbattimento potrà essere effettuato valutando la capacità ricettiva dei vari ambienti, conoscendo la reale consistenza e struttura dei popolamenti, attraverso una distribuzione programmata della pressione venatoria e con piani di prelievo determinati per specie, sesso e classi di età, attivando un controllo sanitario e statistico di tutti i capi abbattuti. Infine la Regione definirà programmi operativi con le Regioni confinanti per una gestione comune degli ungulati. È sempre vietata l’immissione di cinghiali in campo aperto. La pianificazione territoriale ammette la presenza di cinque capi per cento ettari nelle zone con seminativi inferiori al 40 per cento, due capi/100 ettari con seminativi compresi tra il 40 e il 70 per cento, nessun capo nelle zone con seminativi superiori al 70 per cento. |