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Home Gazzetta dj Comunicati Ostra Vetere: Povera quercia rinsecchita
Ostra Vetere: Povera quercia rinsecchita PDF Stampa E-mail
Sabato 16 Luglio 2011 20:43

Povera quercia rinsecchitaL’aperto panorama estivo della più bella valle del territorio comunale, quella di San Giovanni verso Pongelli, presenta ora una immagine che fa riflettere. Una quercia centenaria, carica di anni e di acciacchi, non ha retto il peso del tempo e si è seccata. Peccato. La regina dell’ambiente marchigiano ha perduto tutto il fogliame e si erge ora rinsecchita in mezzo alla campagna. Il genere Quercus comprende molte specie di alberi spontanei in Italia. In molti casi il portamento è imponente, anche se ci sono specie arbustive di querce. Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto. Il frutto è la ghianda, formata da una cupola di squame che circonda la base della noce. Al genere appartengono circa 450 specie di piante rustiche, a foglie decidue o sempreverdi. Le prime specie di querce

comparvero sulla Terra nel periodo Cenozioco e durante l'ultima Era glaciale le popolazioni di Quercus sono state confinate in tre zone rifugio situate in Spagna, Italia e nei Balcani per poi ricolonizzare il territorio del Continente europeo. L'area attuale era già occupata a partire da 6.000 anni a.C. Il confronto dei dati genetici e dei dati palinologici hanno determinato le vie di colonizzazione intraprese dai vari lignaggi. I rilievi ed in particolare le Alpi hanno a volte rallentato o deviato l'avanzata, ma la traiettoria sud-nord è resa costantemente visibile. In questo modo le querce rifugiatesi nella Penisola iberica hanno colonizzato tutta la zona situata ad ovest e in maniera esclusiva le isole britanniche. Le querce rifugiatesi in Italia e nei Balcani sono progredite verso l'Europa orientale e la Russia. Il ramo di quercia era per i romani simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza. Esso è sempre stato il simbolo della forza, della virilità e del valore in campo militare, come il ramo d'ulivo è simbolo della pace ed entrambi compaiono nell'emblema della Repibblica Italiana. Sarebbe stata questa la storia della nostra quercia, se ce l’avesse potuta raccontare prima di seccarsi.

 

Chiara Fiorani

 

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