L’aperto panorama estivo della più bella valle del territorio comunale, quella di San Giovanni verso Pongelli, presenta ora una immagine che fa riflettere. Una quercia centenaria, carica di anni e di acciacchi, non ha retto il peso del tempo e si è seccata. Peccato. La regina dell’ambiente marchigiano ha perduto tutto il fogliame e si erge ora rinsecchita in mezzo alla campagna. Il genere Quercus comprende molte specie di alberi spontanei in Italia. In molti casi il portamento è imponente, anche se ci sono specie arbustive di querce. Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto. Il frutto è la ghianda, formata da una cupola di squame che circonda la base della noce. Al genere appartengono circa 450 specie di piante rustiche, a foglie decidue o sempreverdi. Le prime specie di querce
comparvero sulla Terra nel periodo Cenozioco e durante l'ultima Era glaciale le popolazioni di Quercus sono state confinate in tre zone rifugio situate in Spagna, Italia e nei Balcani per poi ricolonizzare il territorio del Continente europeo. L'area attuale era già occupata a partire da 6.000 anni a.C. Il confronto dei dati genetici e dei dati palinologici hanno determinato le vie di colonizzazione intraprese dai vari lignaggi. I rilievi ed in particolare le Alpi hanno a volte rallentato o deviato l'avanzata, ma la traiettoria sud-nord è resa costantemente visibile. In questo modo le querce rifugiatesi nella Penisola iberica hanno colonizzato tutta la zona situata ad ovest e in maniera esclusiva le isole britanniche. Le querce rifugiatesi in Italia e nei Balcani sono progredite verso l'Europa orientale e la Russia. Il ramo di quercia era per i romani simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza. Esso è sempre stato il simbolo della forza, della virilità e del valore in campo militare, come il ramo d'ulivo è simbolo della pace ed entrambi compaiono nell'emblema della Repibblica Italiana. Sarebbe stata questa la storia della nostra quercia, se ce l’avesse potuta raccontare prima di seccarsi.
Chiara Fiorani |