Europa: Lotta ai falsi rafforzando le azioni doganali per migliorare la protezione dei diritti di proprietà intellettuale |
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Sabato 23 Luglio 2011 08:15 |
Nello scorso anno 2010 le autorità doganali dell'Unione europea hanno sequestrato oltre 100 milioni di prodotti sospettati di violare i diritti di proprietà intellettuale. Il valore stimato dei beni bloccati è stato di oltre 1 miliardo di euro. Lo rivela la relazione annuale della Commissione sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale (DPI). Rispetto al 2009 il numero di spedizioni bloccate dalle autorità è quasi raddoppiato, passando da 43.500 a quasi 80.000 nel 2010. La relazione contiene anche statistiche sul tipo, l'origine e le modalità di trasporto delle merci fermate alle frontiere esterne dell'UE per violazione dei DPI. Le principali categorie di articoli bloccati sono: sigarette (34%), forniture
per ufficio (16%), altri prodotti del tabacco (8%), etichette, targhette ed emblemi (8%), articoli di abbigliamento (7%) e giocattoli (7%). Il 14,5% di tutti gli articoli bloccati erano prodotti per uso domestico quali shampoo, saponi, medicine o apparecchi domestici (asciugacapelli, rasoi, componenti per computer) che potrebbero avere effetti sulla salute e la sicurezza dei consumatori. Triplicati (da 15.000 a 48.000) i sequestri di pacchi postali. Secondo Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode "questo trend al rialzo è dovuto al numero crescente di acquisti online." Il commissario, che in maggio aveva proposto nuove regole per rafforzare la lotta contro i falsi, ha osservato che "i consumatori europei, così come i titolari dei diritti, si aspettano che i prodotti siano accuratamente controllati e sicuri. Continueremo a rafforzare il nostro impegno all'interno dell'UE e con i nostri partner internazionali per garantire il livello massimo di protezione dei DPI sia per le imprese che agiscono correttamente che per i consumatori". La Cina continua a essere il principale paese di provenienza (85% degli articoli non in regola con i DPI). Da altri paesi - come Turchia, Tailandia, Hong Kong o India - proviene invece la maggior parte di determinate categorie di prodotti (rispettivamente alimentari, bibite non alcoliche, schede di memoria e medicine). Nel 90% dei casi di sequestro si è proceduto a distruggere le merci bloccate o ad avviare un procedimento giudiziario per accertare la violazione.
Francesco Fiorani |