La Macroregione adriatico ionica costituisce una modalità innovativa di cooperazione territoriale tra regioni e nazioni diverse con l’obiettivo comune di uno sviluppo equilibrato e sostenibile, ma affonda le sue radici nei progetti intrapresi negli ultimi decenni. Tappa fondamentale è stata quella del giugno 2008, quando in virtù della lunga tradizione di impegno della Regione Marche nell'area dell'Est Europa e del Mediterraneo e della vocazione del capoluogo dorico come Porta d’Oriente, è stato inaugurato ad Ancona il Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica alla quale aderiscono Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia.
Scopo del Segretariato è quello di garantire la continuità nel passaggio tra due presidenze operando come catalizzatore di proposte da parte dei Paesi membri. “La costituzione del Segretariato permanente ad Ancona - spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca - ha aperto nuove prospettive di lavoro e di elaborazione comune: comuni sono infatti i problemi di pace, stabilità e sicurezza, difesa dell’ambiente e lotta all’inquinamento, sviluppo economico e garanzia di libertà degli scambi e dei transiti commerciali tra i Paesi che si affacciano sui due Mari. La cooperazione nell'ambito dei Programmi europei ed internazionali attuata dalla Regione Marche ha favorito nel tempo il consolidamento di relazioni tra territori e la creazione di reti partenariali, generando un numero elevato di iniziative; in alcuni casi sono stati rinsaldati rapporti iniziati già nei decenni passati e sono state capitalizzate esperienze e competenze acquisite dagli enti territoriali. Terminata la fase di spinta dal basso fra enti locali e città dell'Adriatico per istituire e avviare il Segretariato, oggi l’obiettivo è insistere per avere riconosciuto il ruolo di macroregione da parte dell’Unione Europea entro il 2014”. La Macroregione adriatico ionica non è infatti una regione geografica dai confini predefiniti: è invece un’area funzionale, cioè composta da quegli enti nazionali, regionali e locali che si associano per affrontare insieme un certo numero di problematiche comuni ed interessa i territori di Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia. La Macroregione non costituisce neppure un ulteriore livello istituzionale all’interno dell’Unione europea, ma piuttosto una rete o meglio un’azione comune che coinvolge diversi attori europei, nazionali, regionali, locali, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento e non comprende tutti i settori d’intervento pubblico ma si concentra su alcune sfide individuate e condivise tra i partner che la compongono. In particolare il compito della Macroregione adriatico-ionica, attraverso il riconoscimento e di riscoperta dei valori unificanti che, da secoli, uniscono le due sponde, è essenzialmente quello di collegare i territori che la compongono per promuoverne lo sviluppo sostenibile e, al tempo stesso, di proteggere il fragile ambiente marino, costiero e dell’entroterra. I settori operativi prioritari sono la preservazione dell’ambiente, il miglioramento dell’accessibilità e delle comunicazioni (autostrade del mare, pesca, sicurezza della navigazione e dei porti), lo sviluppo economico con un chiaro riferimento alle scelte operate dalla Commissione Europea nell’ambito delle politiche settoriali. In tale direzione la Macroregione può diventare uno strumento efficace ed efficiente per la gestione integrata delle politiche settoriali a forte radicamento territoriale come, per esempio, trasporto, sviluppo economico, sanità, ambiente, cultura, politiche agricole e rurali. Insieme alle due Macroregioni europee del Baltico e del Danubio, la Macroregione adriatico ionica costituisce l’asse ideale fra Nord e Sud dell’Europa poiché, potendo comprendere anche l’area del Mediterraneo centro-orientale, sarà in grado di decongestionare l’accesso sudorientale all’Europa. N.B. L’inaugurazione dell’esposizione “La Macroregione adriatico ionica per lo sviluppo dell’Europa” si svolgerà domani 27 agosto alle 10.30 in piazza Cavour. La conferenza stampa è prevista dopo la visita del percorso alle 11,45 all’hotel Passetto. |