Marche: Un mare di pace per l’area Adriatico-Ionica |
|
|
|
Sabato 27 Agosto 2011 20:32 |
Il riconoscimento da parte dell’Unione europea di una Strategia Macroregionale per l’area Adriatico Ionica può rappresentare un'importante occasione per avviare un percorso di condivisione delle politiche di sviluppo dell'area e per richiamare l'attenzione dell'Europa sul suo fianco sud-est, forse il più debole tra i quadranti del continente. Nella prospettiva di rafforzare la stabilità di tutta l'area balcanica occorre sin da ora creare le condizioni affinché ne entrino a far parte anche altri Paesi dell'area balcanica, anche quelli che
non si affacciano direttamente sull'Adriatico o sul Mediterraneo. Le attuali strategie economico-politiche europee tendono a bypassare sempre più la regione adriatico-mediterranea, aggravate dalla divisione di fatto dello spazio comunitario in due settori distinti, uno ad alta e l'altro a bassa densità di azione. In questa fase l'area balcanica è infatti esposta ad un forte rischio di marginalizzazione se essa non potrà interagire completamente con tutto il sistema Adriatico-Mediterraneo. In questa area, dove si stanno verificando importanti incrementi di traffico marittimi e commerciali, si registra una carenza di concreti orientamenti di strategie partenariali, in quanto gran parte dei soggetti interlocutori (Balcani, Turchia, Medio Oriente) non sono ancora inseriti in un progetto politico-economico coerente, sia rispetto alla dimensione comunitaria nord-orientale, sia rispetto alla dimensione euromediterranea. Quest'area, così, rischia non solo di chiudersi in una dimensione economica avulsa dalle traiettorie continentali nord-sud e da quella mediterranea est-ovest, ma anche di essere sempre più vulnerabile di fronte ai traffici criminosi provenienti dall’est. E' pertanto interesse diretto delle Marche e di tutte le regioni italiane che si affacciano sull'Adriatico e lo Ionio, intervenire con forza e convinzione per realizzare una sempre maggiore integrazione, economica, sociale e culturale tra i Paesi dell'area, tale da creare una "massa critica" in grado di avere dimensione e autorevolezza per riportare su di essa l'attenzione delle istituzioni comunitarie e degli attori dell'economia europea ed internazionale. La sfida è senz’altro impegnativa ed è necessario affrontarla con la massima adesione possibile da parte dei soggetti coinvolti. Come è già avvenuto per il Baltico, che ha costituito la Macro Regione Baltica, area nella quale pre-esisteva un consolidato tessuto di cooperazione tra i diversi Paesi, così per l’Adriatico e lo Ionio l’elaborazione di una strategia europea potrà basarsi sulla pluralità di iniziative, programmi e progetti già in atto, adattando gli strumenti a disposizione alle peculiarità delle varie realtà senza perdere di vista l’obiettivo complessivo che è quello di rafforzare la coesione di tutta l’Unione Europea dando un valore aggiunto al concetto di cittadinanza europea.
|