Marche: Incontro a Mercatello sul Metauro per la Fano-Grosseto |
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Domenica 25 Settembre 2011 20:13 |
Una società pubblico-privata con il ricorso allo strumento del “contratto di disponibilità” o a finanziamenti dell’Ue tramite l’inserimento dell’arteria tra le reti transeuropee. Sono queste le due ipotesi a cui sta lavorando la Regione Marche, insieme a Toscana ed Umbria, per il completamento della E78 Fano-Grosseto. Lo ha dichiarato oggi il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel corso dell’incontro che si è svolto a Mercatello sul Metauro per fare il punto su questa arteria strategica. “Stiamo lavorando
– ha detto Spacca – per onorare l’impegno assunto con la comunità pesarese, impegnando il ministero delle Infrastrutture a trovare una soluzione alla lunghissima vicenda della Fano-Grosseto. Non è infatti sufficiente la disponibilità dell’Anas al finanziamento dei lotti funzionali 4 e 10 che consentiranno la piena fruibilità del collegamento della E78 con Urbino. Resta aperto il problema del reperimento dei 4 miliardi di euro necessari per il completamento della Fano-Grosseto. Il ministero delle Infrastrutture ha purtroppo escluso che si possa procedere con il finanziamento da parte dello Stato come per qualsiasi arteria di grande viabilità, vista la situazione del bilancio. Stesso discorso per l’ipotesi di ricorrere al ‘modello Quadrilatero’, per il quale lo Stato non pare essere in grado di concorrere con la propria quota di finanziamento. Stando così le cose, la Regione sta lavorando a due nuove ipotesi”. La prima, per la quale la Regione sta approntando uno studio con i tecnici del ministero, prevede il ricorso allo strumento giuridico denominato “contratto di disponibilità”. A realizzare l’opera sarebbe una società di partenariato pubblico-privato con il contributo delle Regioni Marche, Umbria e Toscana attraverso strumenti di finanziamento privati come, tra gli altri, il ricorso al pedaggiamento e la cattura di valore. Tramite questo strumento lo Stato si impegna a restituire le risorse, una volta realizzata l’opera, attraverso la fiscalità differita negli anni a venire, con un impegno per 45 anni. “La seconda ipotesi – prosegue Spacca – è allo studio della Regione Marche e della Regione Toscana: la Fano-Grosseto sarebbe inserita nelle reti transeuropee e nella programmazione finanziaria delle risorse Ue, il che consentirebbe di ricorrere a fondi strutturali europei per la prima volta disponibili, a partire dal 2013, anche per la realizzazione di infrastrutture. Sono oltre 8 miliardi le risorse che sarebbero disponibili per le reti transeuropee. Affinché questa ipotesi possa concretizzarsi, si sta lavorando con altri Paesi e Regioni spagnole e dell’area balcanica per ‘abbassare’ il Corridoio 2 in modo da collegare Tangeri, Barcellona, Grosseto e, attraverso Fano, raggiungere i Balcani verso la Turchia. Con il collega della Toscana Rossi, stiamo già programmando incontri sia in Spagna che nell’area balcanica per perseguire questa strategia. In assenza di fondi statali, quindi, si sta lavorando con determinazione per accedere a risorse europee”. |