Marche: La rigogliosa giungla dei vitalizi |
|
|
|
Sabato 01 Ottobre 2011 20:21 |
Le polemiche sui privilegi di cui godono i parlamentari, che domina ormai da tempo sulle cronacre politiche nazionali, rimbalzano anche in periferia. E mentre tutti i lavoratori meno fortunati dei politici sono costretti a ricalcolare tempi e consistenza della loro pensione a ogni manovra finanziaria e a fare i conti con gradoni, gradini, età anagrafica, età contributiva e con una giungla crescente di leggi da far venire il grattacapo, per loro, per i parlamentari nazionali
e per i consiglieri regionali è tutto più facile. Anche nelle Marche. Perché per loro basta aver compiuto 60 anni di età e aver versato contributi per 60 mesi, corrispondenti a 5 soli anni, per avere diritto a una ricca pensione, per di più cumulabile con altre entrate. Pensione che, in alcuni casi, è anche reversibile, cioè liquidabile ai superstiti. Sono attualmente ben 130 gli ex consiglieri regionali marchigiani, ex assessori e loro eredi, a godere del privilegio. Centotrenta persona a cui la Regione Marche, ogni 23 del mese, accredita la pensione, sborsando mensilmente la bellezza di 350.000 euro. Più di quattro milioni di euro all’anno, che se ne vanno dalle casse di una regione che rappresenta poco più di un milione e mezzo di abitanti. Una vera e propria tombola. Della quale non beneficiano i comuni mortali, ma solo i "padri della patria marchigiana". |