Marche: Diminuiscono infortuni e morti sul lavoro nella regione |
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Lunedì 17 Ottobre 2011 20:12 |
Diminuiscono nelle Marche gli infortuni e i morti sul lavoro ma aumenta il dato sulle malattie professionali. E' quanto emerge dal Rapporto regionale annuale INAIL 2010 presentato questa mattina a Palazzo Raffaello. L'incontro e` servito anche a rinnovare per la quarta volta il protocollo d'Intesa tra la Regione e l'INAIL per
una collaborazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. A sottoscrivere il documento, il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, e il direttore regionale INAIL, Carlo D'Amato. 'Il problema affrontato da questo protocollo d'intesa ' ha detto Spacca ' e` particolarmente sentito, come lo ricorda costantemente lo stesso presidente della Repubblica Napolitano. Sicurezza del lavoro e, in questo caso, sicurezza sul lavoro. E' questo uno dei focus del progetto di Governo regionale di questa legislatura'. 'Grande ' ha continuato Spacca ' e` il nostro impegno a tutela del lavoro e a garanzia di salute e sicurezza per i lavoratori. Questo impegno non si deve fermare ma deve rinnovarsi con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, imprese, sistema sanitario, sindacati. Obiettivo e` migliorare ancora di piu` le performance perche` e` cosi` che si misura il grado di benessere e di civilta` di una comunita`'. 'Questa collaborazione ' ha affermato l'assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti ' e` un utile contributo per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Quello che stiamo vivendo e` un momento molto particolare. Nella crisi generale le Marche tengono meglio di altre regioni ma in situazioni di difficolta` il rischio e` che si allentino quegli strumenti di protezione e tutela del lavoro. Dunque, non dobbiamo abbassare la guardia e puntare alla prevenzione per accrescere la cultura della sicurezza'. Passi avanti sono stati fatti e i dati INAIL lo confermano. Le Marche registrano una diminuzione degli infortuni denunciati del 3,82% rispetto al 2009, sensibilmente migliore della media nazionale (1,87%), nonostante in questa regione la crisi economica abbia inciso in modo minore. Permane il primato negativo del settore delle costruzioni per il numero di infortuni (2.667 casi pari al 10,6%), seguito dal settore dei metalli. In controtendenza e` il terziario, con un andamento crescente ( +1.4%) da attribuire principalmente al settore scuola ( +31.3%) e al comparto sanitario, con un incremento del 17% cui concorre significativamente la provincia di Ancona, dove si trova il Polo Ospedaliero Regionale. I casi mortali verificatisi nel 2010 sono 26 (32 casi nel 2009; -18,7%). Un infortunio mortale si e` verificato nel settore agricolo, tutti gli altri casi si sono verificati nelle attivita` industriali e nei servizi, con il settore delle costruzioni al primo posto alla pari con il settore industriale-manifatturiero (6 casi), mentre al settore del terziario si ascrivono 11 decessi, cinque dei quali nelle attivita` di autotrasporto. Da sottolineare che oltre il 60% dei casi mortali e` stato determinato dagli incidenti avvenuti sulla strada (38,5% circolazione stradale in occasione di lavoro, 23% in itinere ' percorso casa/lavoro/casa). Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, a fronte di una popolazione residente di circa 140mila unita` si registra una diminuzione di 285 infortuni rispetto al 2009, corrispondente al -6,4%. Aumentano invece del 32,6% le malattie professionali (con un +86% in agricoltura), superiore al 22,2% della media italiana, con oltre 2.600 casi denunciati. Richiamandosi di nuovo alle parole del presidente Napolitano, il direttore regionale INAIL D'Amato, ha ribadito l'intenzione dell'ente a 'prodigare il massimo sforzo possibile nel contrastare quei tanti e, nonostante il calo, sempre troppi infortuni sul lavoro che incidono in modo indelebile nel futuro non solo delle vittime e delle loro famiglie ma di tutta la popolazione italiana'. Il 2010 segna tra l'altro un momento cruciale di evoluzione del ruolo dell'INAIL, quale pilastro per l'intero sistema del Welfare del Paese, in virtu` dell'incorporazione dell'ISPESL e dell'IPSEMA. 'E' per tale motivo ' ha concluso D'Amato - che anche in questa regione riaffermiamo la volonta` di portare avanti questa missione in uno spirito di collaborazione e di sinergia con l'Istituzione regionale, le parti sociali, il sistema sanitario, le autonomie locali e le universita`' |