La scomparsa di Giovanni Borghi, decano dei falegnami di Ancona |
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Martedì 15 Dicembre 2009 20:42 |
Con la morte di Giovanni Borghi, all'età di 90 anni, se ne va un pezzo di storia dell'artigianato anconetano. Figlio di un falegname, iniziò giovanissimo ad apprendere i primi segreti del mestiere. Dopo una esperienza come dipendente presso la falegnameria dei Cantieri Navali di Ancona, partì militare in Sicilia, per tutto il periodo della guerra mondiale. Rientrato dopo la liberazione, aprì la sua bottega di falegname in Via Matas, nel centro storico. Nel 1960 si spostò presso l'Istituto Buon Pastore,
assumendo il compito di avviare i ragazzi all'apprendimento del mestiere. Numerosi sono stati gli allievi, operai e apprendisti, che si sono formati alla sua scuola. L'attività, nel corso degli anni, è stata intensa, fornendo mobili a una vasta clientela non solo a privati ma anche a negozi, uffici, comunità ed enti pubblici: mantenendo fede alla caratteristica di lavoro artigiano, curato secondo le esigenze della clientela. La passione, l'amore per il lavoro lo hanno indotto a continuare l'attività anche dopo il raggiungimento della età della pensione. Nei primi anni '90 fu costretto a cessare l'attività per la decadenza dello stabile dell'Istituto Buon Pastore dove insisteva la sua falegnameria. L'attaccamento alla sua bottega lo portava comunque a passare quotidianamente in via Oddo di Biagio a incontrare i suoi colleghi artigiani ancora in attività. Tra i suoi numerosissimi lavori eseguiti in 75 anni di attività, vanno menzionate due opere a cui si era molto dedicato, visibili oggi in due luoghi di culto cittadino: il rivestimento dell'altare della chiesa di San Paolo, in legno di ciliegio, commissionatogli allora da don Franco; la bussola in noce massiccio dell'ingresso principale della cattedrale di San Ciriaco, eseguita dopo il terremoto del '72, curata dalla Sovraintendenza ai Monumenti. Sensibile ai problemi sociali si impegnò, oltre al lavoro e alla famiglia, in politica, assumendo l'incarico, subito dopo la guerra, di primo segretario della sezione D.C. di Gallignano, suo paese di origine. Nel 1954 fu uno dei fondatori della Associazione Artigiani della Provincia di Ancona di cui fu dirigente. Rappresentò il settore artigiano, negli anni '60, nella Giunta della Camera di Commercio sotto la Presidenza del Dr. Pierfederici. La sua condotta di vita improntata nel rispetto del prossimo, ha lasciato un segno indelebile e una testimonianza nei valori di lealtà, onestà, e di responsabilità nell'impegno civile. La cerimonia funebre si è svolta alle ore 11 di giovedì 10 dicembre presso la chiesa del Sacro Cuore in Via Maratta ad Ancona. All'amico Ugo Borghi, figlio dello scomparso Giovanni, già consigliere regionale e dirigente del movimento artigiano, i sensi del cordoglio da parte del direttore e dei collaboratori della Gazzetta dj che, non disponendo di una immagine dello scomparso, pubblica la foto di un raro cimelio tuttora esistente: la targa storica della sezione della Democrazia Cristiana di Montesicuro di Ancona, che dista appena tre chilometri dalla frazione di Gallignano di Ancona, della cui sezione D.C. fu segretario sessant'anni fa lo scomparso Giovanni Borghi.
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