Marche: Più facile resistere alla crisi con imprese locali |
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Mercoledì 09 Novembre 2011 20:02 |
Antonio Merloni, Best e Fincantieri: tre casi emblematici delle difficoltà "sempre crescenti" provocate dalla crisi nelle Marche. E che, secondo il presidente della Regione Gian Mario Spacca dimostrano che "c'é una migliore capacità di resistenza quando c'é un'imprenditoria locale" sensibile alle esigenze della salvaguardia del lavoro e del tessuto economico. Come nel caso della Qs di Cerreto
d'Esi, la cui offerta di acquisizione del gruppo fabrianese degli elettrodomestici (che permetterebbe di salvare una quota di posti di lavoro), sta andando avanti. E che Spacca ha indirettamente contrapposto alla "freddezza spietata della multinazionale" Nortek, che nottetempo ha portato via le apparecchiature e chiuso la fabbrica della Best, a Montefano, trasferendo la produzione di cappe aspiranti in Polonia e lasciando a piedi i 125 dipendenti. C'é poi anche l'"incapacità di reazione, la rigidità dell'impresa pubblica di Stato" del caso Fincantieri. Per il cantiere di Ancona, il governatore ha auspicato "una soluzione di buon senso, perché il territorio non può permettersi di fare a meno di 1.800 posti di lavoro, tra diretto e indotto". Spacca ha poi replicato alla sen. Luciana Sbarbati (Mre) che ieri aveva suggerito di portare la questione alla Conferenza Stato-Regioni. "Lo abbiamo fatto già tre volte" ha ricordato e di fronte ad un tavolo nazionale che non ha ottenuto grandi risultati "abbiamo deciso di aprire un tavolo regionale". L'impegno della Regione per il lavoro non si esaurisce: "con il bilancio di previsione ci faremo carico del problema, non solo con gli ammortizzatori sociali, non solo per tutelare il lavoro, ma anche per crearlo, favorendo nuove iniziative imprenditoriali". |