Marche: Accordo di programma per la Merloni all’attenzione del ministro Passera |
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Domenica 20 Novembre 2011 20:11 |
“Apprezziamo l’impegno di Confindustria che si unisce a quello delle Regioni Marche e Umbria messo in campo negli ultimi due anni per la difesa dei sub-fornitori e dell’indotto della Antonio Merloni. Le preoccupazioni di Casali si uniscono alle nostre, anche sul tema di pagamenti dei fornitori, e danno maggiore rilievo alle sollecitazioni che già da un biennio abbiamo posto al ministro Romani, e che ora porteremo all’attenzione del nuovo ministro Corrado Passera”. Così il presidente della
Regione Marche, Gian Mario Spacca, in merito alla situazione dei sub-fornitori della Antonio Merloni. “La difesa dell’imprenditorialità delle PMI dell’indotto – dice Spacca - è centrale per la tenuta sociale ed economica dell’entroterra appenninico umbro-marchigiano. Non a caso la Regione Marche in questi due anni ha subito attivato la parte di propria competenza dell’Accordo di Programma (pacchetto indotto) erogando a difesa della coesione di questo territorio 14 milioni di euro. Una cifra così suddivisa: - sono state 630 le PMI del distretto e dell’indotto Merloni che hanno potuto beneficiare di liquidità attraverso il fondo di garanzia regionale di 1,5 milioni di euro, con oltre 30 milioni di finanziamenti garantiti; - 4 milioni di euro sono gli ammortizzatori sociali in deroga (FSE Marche) utilizzati per la protezione dei lavoratori delle piccole imprese sotto i 15 dipendenti; - oltre 1,5 milioni di euro hanno agevolato progetti di investimento per la competitività e il trasferimento tecnologico delle PMI; - 7 milioni di euro di interventi regionali specifici per le PMI del distretto hanno riguardato aiuti alle assunzioni, creazione di imprese, tirocini, progetti e voucher formativi”. Riguardo alla rimodulazione dell’Accordo di Programma Spacca sottolinea che “sempre in questi in due anni, comprendendo la criticità delle problematiche non solo dei lavoratori diretti della Antonio Merloni, ma anche delle PMI dell’indotto, la Regione aveva chiesto al ministro la rimodulazione dell’Accordo di Programma in questa direzione, la cui parte nazionale non è ancora avviata. L’iniziativa del presidente Casali, insieme a quella di Cna e Confartigianato – conclude - è utile, anche se non ci nascondiamo che in questa fase della procedura la strada diverrà ancora più impervia e complessa. Quindi si richiede una forte unità di intenti e la più ampia capacità di rappresentazione al nuovo ministro dello Sviluppo Economico”. |