Marche: Sacrifici per non aumentare le tasse |
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Sabato 26 Novembre 2011 20:11 |
Tagli per il 90% dei trasferimenti statali in meno (da 200 a 20) nel 2012 e, in prospettiva, un ulteriore taglio complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro, comprensivi della spesa sanitaria nel triennio 2012-2014. Per i marchigiani “i veri sacrifici cominciano ora”. Così il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, dopo l’approvazione da parte della giunta del bilancio di previsione 2012. La fase difficile, aperta dal 2009, “annus horribilis” per le ricadute della crisi internazionale, “non si è conclusa come noi pensavamo con la ripresa, o almeno non per l’Italia e per l’Europa” e dopo tre anni di bilancio sostanzialmente invariato per la parte regionale, l’ente ha dovuto procedere ad una revisione
della spesa per destinare le risorse disponibili a precise priorità. Il bilancio di previsione 2012 si attesta su 4,2-4,3 miliardi di euro, dei quali 2,75 assorbiti dalla sanità. Invariata la cifra di parte regionale: 653 milioni di euro, di cui 367 di “spese inderogabili”, 87 per priorità progettuali e circa 200 milioni di euro effettivamente a disposizione. In qualche caso la Regione ha tamponato con risorse proprie il taglio dei trasferimenti statali (in particolare nel sociale) e ha focalizzato i suoi interventi su 5 aree: difesa attiva del lavoro; Ict, innovazione e Active Aging; liquidità, investimenti e internazionalizzazione; nuova occupazione e imprenditorialità giovanile; politiche sociali e welfare. Coesione sociale e sostegno alla crescita e sviluppo rimangono, secondo Spacca, “la stella polare” della manovra, che non prevede aumenti di tasse. Ma alcuni settori rimarranno in sofferenza, come la manutenzione delle strade (per il taglio del fondo unico nazionale) oppure il trasporto pubblico locale, colpito, secondo l’assessore al Bilancio Pietro Marcolini - da un “irresponsabile taglio” di risorse su ferro e gomma. Per il trasporto pubblico su gomma - ha spiegato l’assessore Luigi Viventi – è possibile una riorganizzazione del settore su bacino unico regionale. Impossibile invece contenere il divario tra risorse esistenti e quelle necessarie per il trasporto su ferro – “abbiamo recuperato 16 milioni di euro, ma solo come una tantum” -: a meno di un ripensamento di Fs spa, sono in arrivo soppressioni di corse e biglietti e abbonamenti più cari. Tra gli interventi della Regione, un nuovo programma di interventi anti-crisi e a protezione del lavoro, il fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga, il progetto della domotica, il fondo sviluppo per le Pmi, quello di garanzia per l’accesso al credito, il sostegno a nuove iniziative imprenditoriali nei settori cultura, green economy e turismo, mentre sono confermati il fondo 2011 per il sociale e quello per la non autosufficienza. La Regione - ha ricordato Marcolini - ha anche varato il patto di stabilità verticale, dando 92 milioni di euro agli enti locali, in particolare alle Province e sta recuperando risorse dalla lotta all’evasione fiscale. “Per quest’anno siamo ancora riusciti a garantire un faticoso equilibrio, ma si tratta di un punto di arrivo - ha sottolineato il presidente Spacca, rivolgendosi a sindacati e parti sociali - non di partenza per una trattativa. Siamo ai limiti della sostenibilità su una corda tesa”. Sul 2013 pesa l''incognita della sanità, con 200 milioni in meno nel triennio 2012-2014 e una riduzione della capacità di spesa per via del patto di stabilità. Insomma la Regione ha fatto la sua parte, “ora tocca allo Stato intervenire per ridurre la sua quota di spesa pubblica nell’indebitamento: il 111% sul 118% del Pil, Regioni e enti locali rappresentano infatti appena il 7%”. E secondo Marcolini serve anche “una modifica severa e consistente della politica industriale”. Intanto la manovra comincia il suo iter in attesa di approdare all''Assemblea legislativa delle Marche: il 28 novembre sarà al centro di un incontro tra Regione e Confindustria. Il 19 dicembre dovrebbe arrivare in aula per la sessione di bilancio. |