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Home Gazzetta dj Comunicati Marche: La Lega Nord blocca l’iscrizione di Cesaroni per una inchiesta sulla ‘ndrangheta
Marche: La Lega Nord blocca l’iscrizione di Cesaroni per una inchiesta sulla ‘ndrangheta PDF Stampa E-mail
Sabato 03 Dicembre 2011 20:45

La Lega Nord blocca l’iscrizione di Cesaroni per una inchiesta sulla ‘ndranghetaLa notizia suscita grande clamore per la notorietà dei nome di Enrico Cesaroni. La procedura della sua iscrizione alla Lega Nord è stata bloccata dalla segreteria regionale del partito di Bossi, motivando la decisione "per evidenti ragioni di opportunita’". Il nome dell'ex consigliere regionale del Pdl, oggi consigliere provinciale ad Ancona, compare nelle carte dell’inchiesta della Dda milanese sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord e in Italia centrale. "Nessuno conosceva o poteva immaginare quanto starebbe emergendo - ha sottolineato il segretario regionale del Carroccio, Luca Rodolfo Paolini - e il signor Cesaroni, al quale auguriamo di chiarire in senso positivo la propria posizione, e’ stato tre volte consigliere regionale e primo dei non eletti alle Regionali 2010 nelle liste del Pdl, con oltre 5.000 preferenze, a riprova del fatto che si trattava, e, fino a prova contraria si tratta, di persona che godeva di ampia stima e consenso tra i cittadini". Paolini anche ha ricordato che "l’intenzione di Cesaroni di aderire alla Lega Nord, come semplice sostenitore, risale a soli sei giorni fa" e "non si era ancora concretizzata formalmente: essendo gia’ chiuso il tesseramento 2011 si attendeva l’arrivo delle tessere 2012". La Lega Nord respinge percio’ qualsiasi logica di "sciacallaggio politico". Cade invece dalle nuvole Enrico Cesaroni, il consigliere regionale marchigiano Pdl (ora ex), citato nelle carte dell’inchiesta anti ’ndrangheta della Dda milanese, che ha portato all’arresto di una decina di persone, tra cui gli imprenditori Francesco e Giulio Lampada, il magistrato Vincenzo Giglio e un parente suo omonimo, e il consigliere regionale calabrese, sempre del Pdl, Giuseppe Morelli. “Il mio nome in un’inchiesta? - si domanda Cesaroni -. Non ne so niente e non conosco neppure le persone coinvolte”.

 

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