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Home Gazzetta dj Comunicati Erosione idrica e difesa del suolo
Erosione idrica e difesa del suolo PDF Stampa E-mail
Domenica 27 Dicembre 2009 15:29
Il dissesto del territorio porta gravi danni all'agricolturaIl suolo è una delle nostre risorse più preziose. La perdita di tale risorsa è dovuta ai processi di degrado della terra come l'erosione da parte del vento e dell'acqua ed è uno dei problemi ambientali più gravi che dobbiamo affrontare al giorno d'oggi poiché sta distruggendo i nostri mezzi di produzione alimentare. L'erosione del suolo avviene normalmente in natura, ma le attività umane, soprattutto l'agricoltura e la deforestazione, ne hanno aumentato l'intensità e la rapidità poiché tendono a rimuovere la vegetazione protettiva e a ridurre la stabilità del suolo. Nei terreni agrari, ma non solo, l'erosione si può manifestare con formazione di solchetti (erosione per incisione) o per asportazione di suolo in modo relativamente uniforme su tutta la superficie (erosione laminare). La prima avviene per asportazione di terreno da parte dei rivoli di acqua che si formano durante lo scorrimento superficiale, la seconda sia ad opera dell'acqua che scorre uniformemente sulla superficie trascinando con sè le particelle di terreno, che mediante l'impatto delle gocce sul terreno declive, che determina attraverso schizzi di materiale fangoso uno spostamento verso valle delle particelle terrose. L'estrema manifestazione dei fenomeni erosivi dei suoli, abbastanza frequenti nelle nostre realtà, è rappresentata dai calanchi, caratteristici dei terreni argillosi. Sono state rilevate, in molte realtà appenniniche, erosioni che vanno da 5 a 80 t/ha per anno, che corrispondono ad una perdita di strato attivo pari a circa 0,4-6 mm. Naturalmente oltre al danno dovuto alla perdita inesorabile di terreno fertile, si hanno problematiche legate al trascinamento con esso di elementi minerali come ad esempio azoto e fosforo che poi provocano l'inquinamento dei fiumi e dei mari; inoltre il materiale fangoso che sedimenta a valle, generalmente, provoca danni di vario tipo sia ai terreni agrari coperti da altre colture che a manufatti civili. Tanto maggiore risulta essere l'intensità di pioggia tanto più elevata sarà l'acqua che, non venendo assorbita dal terreno, scorrerà sulla sua superficie a velocità sostenuta aumentando i rischi di erosione. I suoli hanno differente suscettibilità ad essere asportati in funzione della tessitura e della struttura; maggiore lunghezza delle pendici determina maggiore erosione, allo stesso modo ovviamente, le pendenze più elevate determinano maggiori rischi. Infine la copertura vegetale e le tecniche di regimazione idrica determinano effetti differenti a seconda delle colture praticate e di come vengono realizzate le scoline e i fossi temporanei. Da quanto detto sopra è chiaro che le aziende agricole dovranno adottare tutte le tecniche agronomiche in grado di eliminare o quantomeno contenere le problematiche relative all'erosione del "patrimonio suolo" e riguarda i terreni declivi, sui quali bisogna realizzare solchi acquai temporanei ad andamento livellare o comunque trasversali alla massima pendenza. I solchi debbono essere realizzati in funzione delle caratteristiche specifiche degli appezzamenti e debbono avere una distanza tra loro mai superiore a 80 m. In caso di ricorso alla deroga, nell'impossibilità di eseguire solchi a causa dell'eccessiva acclività che metta a rischio la stabilità del mezzo meccanico e quindi l'incolumità dell'operatore, è possibile realizzare fasce inerbite finalizzate al contenimento dell'erosione ad andamento trasversale rispetto alla massima pendenza, la cui larghezza sia di almeno 5 m e a una distanza tra loro non superiore a 60 m; sono esenti dall'adempimento tutte le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l'intera annata agraria. Oltre a quanto sopra detto, che sono elementari accorgimenti obbligatori ai fini della condizionalità, si ricorda che altre pratiche agronomiche risultano efficaci a contrastare l'erosione dei declivi, come migliorare la struttura dei terreni in modo da favorirne la permeabilità, incrementare il tasso di sostanza organica che permette la formazione di aggregati più stabili e conferisce maggiore capacità idrica. Ulteriori pratiche utili sono: prevedere la presenza di una copertura vegetale nei periodi più piovosi sui seminativi, l'inerbimento, almeno temporaneo, degli impianti arborei, destinare i terreni più declivi a prati-pascolo.

Francesco Fiorani

 

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