Il sindaco di Milano Letizia Moratti vuole dedicare una via o un parco della città a Bettino Craxi. La decisione sarà presa forse nella prossima riunione di giunta, mentre il sindaco ha già comunicato la notizia alla famiglia di Craxi, dando mandato ai tecnici comunali di individuare una via, una piazza o anche un giardino del centro di Milano, da dedicare alla memoria dell'ex leader del Psi, morto dieci anni fa in Tunisia, dove viveva dopo essere stato travolto dal ciclone Tangentopoli. Molto probabilmente già nella prossima giunta comunale sarà adottata la delibera, in modo da arrivare alla cerimonia ufficiale di intitolazione prima che il 19 gennaio 2010 cada il decennale della morte. La notizia non è però piaciuta all'onorevole Antonio Di Pietro, ex magistrato di "Mani pulite" e attuale leader della Idv, che ha risposto duramente: "Io credo che ci sia una distorsione della realtà attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello Stato nella prima repubblica - ha detto l'onorevole Di Pietro - Anche oggi continua a essere scambiato per una persona in esilio, in realtà era latitante. La differenza tra lui e il suo sodale e amico Berlusconi - ha continuato il leader politico - è che Craxi per sfuggire alla giustizia è scappato, Berlusconi invece è andato in Parlamento per farsi le leggi che gli servivano per non farsi processare o per non fare risultare i reati che aveva commesso. Con la giustizia non si fa guerra, semplicemente si risponde - continua Di Pietro - invece né lui né il suo successore lo hanno voluto fare". L'ex di Mani Pulite continua: "Se proprio vogliono fare una targa scrivano "Bettino Craxi, politico, condannato, latitante", perché è questa la storia di quelle persona. I finti buonismi non servono a niente. Io ho il ricordo di una stagione della verità che ha fatto emergere una classe politica corrotta e corruttibile. Di questa faceva parte Craxi così come altri politici della prima repubblica, molti dei quali continuano a pontificare dimenticando le storie passate". Sulla possibile partecipazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla commemorazione di Craxi in Senato, annunciata solo dai giornali e non ancora confermata, Di Pietro si augura che "il Presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti - conclude - non racconterebbe la verità nemmeno lui". I pesanti giudizi del numero uno dell'Idv fanno infuriare il Pdl. "Con i suoi insulti a Craxi, e al premier Berlusconi, e con le sue minacce e intimidazioni al Presidente della Repubblica Napolitano - sostiene il capogruppo alla Camera Fabrizio Ciccchitto - Di Pietro conferma che purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l'ex Pm e il suo partito sono la punta dell'iceberg. Di Pietro è il portavoce di un network che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata". Un po' le stesse osservazioni del ministro Bondi che considera le parole di Di Pietro "volgari e senza precedenti".