Babbo Natale non vola più in cielo. Adesso si arrampica |
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Mercoledì 06 Gennaio 2010 15:01 |
Da qualche anno a questa parte una singolare manìa si è imposta fra noi: quella di ornare il periodo natalizio con tanti Babbo Natale appesi alle finestre, alle ringhiere dei balconi e terrazze, alle grondaie. Dappertutto in grande evidenza i pupazzetti rossovestiti, con i sacchi dei doni sulle spalle, che scalano allegramente le facciate delle abitazioni. Sembrerebbe una moda simpatica e innovativa e tale è intesa dalla stragrande maggioranza di tutti. Babbo Natale è una figura mitica che distribuisce doni ai bambini. Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo San Nicola della città di Myra (antica città dell'odierna Turchia), di cui si racconta che esortò i parroci della sua diocesi a diffondere il cristianesimo ai bambini portando un regalo e spiegando chi fosse Cristo e cosa avesse fatto per l'intera umanità. I parroci quindi,
indossando un pesante soprabito rosso scuro per ripararsi dal freddo e portando con loro un sacco pieno di regali, raggiungevano i bambini mediante alcune slitte trainate da cani (e non renne). La leggenda di San Nicola è alla base della festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che ha dato origine al mito e al nome di Santa Claus. Gli abiti di Sinterklaas o Santa Claus sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa e si appoggia ad un pastorale, ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti e scende nei comignoli per lasciare i doni, assumendo man mano i caratteri dell'attuale Babbo Natale, con l'abito di colore rosso che divenne presto predominante a partire dalla sua comparsa sulle prime cartoline di auguri natalizie, nel 1885. Babbo Natale viene rappresentato come un signore anziano, corpulento, gioviale e occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti di pelliccia bianca, con una lunga barba bianca. La sera della vigilia di Natale sale sulla sua slitta trainata da renne volanti e va di casa in casa per portare i regali ai bambini. Per entrare in casa si cala dal comignolo, sbucando quindi nel caminetto per lasciare i doni sotto l'albero di Natale. Il fatto che voli nel cielo sulle slitte tirate da renne ne denota sia l'aspetto fiabesco che quello celeste e divino: rappresenta quindi un simbolo, se non proprio religioso, almeno sacrale. Averlo ora trasformato da personaggio volante (e quindi celeste e divino) in un arrampicatore pedestre (e terragno) è una forzatura simbolistica riduttiva, anzi, peggiorativa e dissacratoria, che lo rende talmente umano da diventare addirittura disumano: simile agli scassinatori solitari che si arrampicano sui muri per entrare furtivamente nelle case, sfruttando ogni appiglio utile. Non più dal comignolo scendendo dal cielo, ma dalle grondaie salendo da terra. Disumano.
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