Ostra Vetere: Clamorose scoperte archivistiche su don Pietro Paolo Brunacci e la regina Cristina di Svezia |
Lunedì 15 Maggio 2017 17:51 |
Abbiamo appena fatto in tempo a comunicare Martedì 09 Maggio 2017 “Ostra Vetere: Nuove scoperte archivistiche” (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/biblioteca/38008-ostra-vetere-nuove-scoperte-archivistiche) sulle notizie dell’antica famiglia nobiliare montenovese dei Brunacci, il cui monumentale palazzo si conserva ancora in Piazza Grande, che ecco giungere notizia di ulteriori clamorose scoperte archivistiche. Ce le comunica il discendente Maurizio Brunacci, che gestisce il sito internet dedicato alla storia e ai personaggi della sua famiglia e dal titolo “Le famiglie Brunacci” (http://www.brunacci.it/homepage.html). Maurizio ci scrive: “L'Uni di Amsterdam mi ha appena inviato la lettera che Pietro Paolo ha scritto alla Regina Cristina di Svezia” e ce ne invia copia che riproduciamo a lato. E’ scritta in latino e indirizzata alla “Maiestati Regiae Sueciae Christinae
Christenclau / Petrus Paulus Brunaccius humil: et obed: famulus S.P.D.” cioè “alla regia maestà di Svezia Cristina Christenclau”. Purtroppo la pagina è lacera e la data finale è mutila “…rij MCIƆCLX…” che, strappato il giorno, potrebbe indicare alternativamente i mesi di gennaio, febbraio, settembre, ottobre, novembre o dicembre terminanti in “rij” e un anno successivo al 1660, ma non sappiamo quale, fino al 1689. Bisogna infatti ricordare che don Pietro Paolo Brunacci morì oltre il Settecento nel 1704, ma la regina Cristina di Svezia morì quindici anni prima nel 1689 e certamente don Pietro Paolo non potè scriverle dopo morta. Ma in quale anno le scrisse? Forse maggiori notizie potremmo sapere da Maurizio se potesse chiedere all’Università di Amsterdam qualcosa in più su quella lettera. Cristina di Svezia divenne ufficialmente regina all'età di soli sei anni il 15 marzo 1633, e pur essendo cresciuta per seguire il luteranesimo svedese, attorno al maggio del 1652 decise di convertirsi ufficialmente al cattolicesimo e nel febbraio 1654 infine annunciò di voler abdicare lasciando la Svezia diretta a Roma. Ma durante il viaggio si trasferì momentaneamente nei Paesi Bassi meridionali ad Anversa e poi a Bruxelles. Ripartita per Roma, nel suo viaggio Cristina fece tappe a Ferrara, Bologna, Forlì, Rimini e Pesaro. Infine giunse a Roma, accolta con grandi onori e feste dal nuovo papa Alessandro VII Chigi. Il 20 dicembre raggiunse il Vaticano su una lettiga appositamente disegnata per lei da Gian Lorenzo Bernini del quale divenne grande amica. In suo onore, fu lo stesso Bernini a restaurare la famosa Porta del Popolo, sulla quale può ancor oggi essere letta la scritta che inneggia al «suo felice e fausto ingresso» in città il 23 dicembre 1655. Giunta nella Basilica di San Pietro, l'ex sovrana si inginocchiò di fronte all'altare e, il giorno di Natale, ricevette tutti i sacramenti per mano dello stesso papa. In onore del pontefice e della Madonna, Cristina prese i nomi ulteriori di Alessandra Maria. Poi si insediò a Palazzo Barberini prima e a Palazzo Farnese poi, dove Cristina decise di aprire un'accademia il 24 gennaio 1656 (che sarebbe poi culminata, nel 1674, a Palazzo Riario dove aveva posto la sua residenza, nella creazione dell'Accademia Reale - che fu l'origine dell'Accademia dell'Arcadia - a cui si aggiunse un'Accademia di Fisica, Storia naturale e Matematica). E uno dei primi appartenenti alla sua Accademia fu l’astronomo montenovese Francesco Brunacci, fratello di don Pietro Paolo. Nell'estate del 1656 Cristina salpò da Ostia per raggiungere via mare Marsiglia per proseguire in carrozza sino a Parigi da Luigi XIV. Lasciata poi Parigi per Pesaro, vi si stabilì per qualche tempo. Nell'estate del 1657 Cristina fece ritorno in Francia, ufficialmente per visitare la città papale di Avignone, ma in realtà per abbandonare Roma infestata dalla peste. Tornò a Roma per la seconda volta il 15 maggio 1658, ma nell'aprile del 1660 venne informata della morte del suo successore Carlo X e decise di recarsi in Svezia nel suo feudo di Norrköping ove fu costretta a sottoscrivere un'ulteriore rinuncia al trono svedese, trascorrendo poi un anno ad Amburgo. Nell'estate del 1662, Cristina giunse a Roma per la terza volta, ma nel 1667 l'ex sovrana venne costretta a tornare ancora in Svezia per risolvere alcune faccende e proprio in quell'anno morì il papa Alessandro VII. Il nuovo papa Clemente IX era stato un ospite fisso al palazzo della regina di Svezia a Roma. Presa dalla gioia di questa nuova elezione, Cristina diede una grande festa ad Amburgo, dove si trovava a soggiornare, per poi tornare a Roma definitivamente il 22 novembre 1668. Morì vent’anni dopo, il 19 aprile 1689, confortata solo dal cugino, il marchese Michele Garagnani, e dal fedele cardinale marchigiano Azzolino, suo amministratore oculato, e venne sepolta nelle Grotte Vaticane, una delle sole tre donne ad aver avuto questo privilegio in commemorazione della sua prodigiosa conversione e per la gratitudine che anche la città di Roma le doveva. Questo breve compendio della sua vita serve per definire i tre periodi di assenza della regina Cristina da Roma, nel 1656-1658, nel 1660-62, nel 1667-68 per recarsi un vari stati europei. Escludendo la prima assenza, per via della data frammentaria della lettera di don Pietro Paolo, rimangono gli altri due periodi, durante i quali sostò anche ad Amburgo e potrebbe essere questo il motivo che la lettera sia giunta ad Amsterdam nei Paesi Bassi che lei visitò più di una volta. Le vicende storiche che misero in contatto la regina Cristina di Svezia con don Pietro Paolo Brunacci e anche con il fratello Francesco dovrebbero essere accadute naturalmente prima in Italia, ma quando e perchè? Arriveremo a saperne di più.
da Centro Cultura Popolare |
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