Ostra Vetere: “montenovonostro” avverte che le tasse sono troppe e troppo alte |
Lunedì 29 Dicembre 2014 18:11 |
L’abbiamo già detto più volte: la pressione fiscale è troppo alta, addirittura insopportabile. Una famelica classe politica inadatta a gestire la cosa pubblica per troppo tempo ha spinto sempre in avanti il peso del carico fiscale con la scusa di fornire ai cittadini i servizi pubblici. Sempre nuovi servizi, sempre nuove tasse. Uno Stato plasmato su questa nefasta ideologia interventista ha prodotto una elefantiasi dell’apparato pubblico con costi sempre più esorbitanti, per pagare i quali si è giunti a spremere i cittadini come limoni. Se i servizi
pubblici fossero davvero sempre più numerosi e qualificati e se i corrispondenti costi fossero limpidamente commisurati alla qualità dei servizi non ci sarebbe niente di strano, soprattutto se il carico fiscale rimanesse contenuto a un livello di accettabile sopportabilità. Ma è così? Ammettiamolo: NO. Non solo la qualità dei servizi è spesso inadeguata. Non solo talvolta succede che servizi pubblici essenziali vengono addirittura ridotti (vedi il caso della Residenza Sanitaria Assistita di Ostra Vetere, chiusa da anni). Non solo servizi pubblici essenziali esistenti non vengono mantenuti in efficienza (vedi il caso del riscaldamento della struttura sanitaria ex Ospedale Canova, che è stato staccato e gli ambulatori rimangono al freddo, appena stiepiditi con stufette elettriche, fra le proteste di operatori e compaesani). Non solo non si vedono altri nuovi servizi essenziali che pure sarebbero necessari. Eppure le tasse e le tariffe continuano imperterrite a salire. E contemporaneamente la capacità di reddito delle famiglie diminuisce, cresce la disoccupazione, ingigantiscono le preoccupazioni dell’opinione pubblica e le prospettive future diventano sempre più nere. In tutto questo marasma, le istituzioni, almeno quelle più vicine al popolo, non sembrano avvertire la gravità del momento né prendono provvedimenti adeguati alla situazione ormai al limite della sopportabilità. Proprio oggi è stata pubblicata una ricerca della Fondazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Rimini, secondo la quale la pressione fiscale reale “supera abbondantemente il 50%”. Ma emerge anche che il metodo utilizzato per calcolare il peso “ufficiale” delle tasse sui redditi dei contribuenti è basato su presupposti sbagliati . Di conseguenza “l’impatto reale non è quello stimato. Tanto che si deve parlare di un’autentica ‘bugia'”. La pressione fiscale viene infatti ricavata come rapporto tra prelievi coattivi e PIL, il Prodotto Interno Lordo. Ma, notano i commercialisti, nella misura del PIL viene stimata “anche l’economia sommersa“. Come lo spaccio di droga e il giro di affari della prostituzione recentemente introdotti nel calcolo del PIL e per i quali “montenovonostro” li aveva già bollati come “Prodotto Interno Losco” fin dallo scorso 22 agosto 2014 (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/23142-ostra-vetere-con-il-prodotto-interno-losco-raschiamo-il-fondo-del-barile). Di conseguenza “il valore di pressione fiscale ufficiale che ne risulta, spalma il prelievo tributario anche sui redditi che, in realtà, poiché occultati al fisco, non hanno pagato imposte, sottostimando conseguentemente il sacrificio sopportato dalla parte di PIL effettivamente incisa dal prelievo fiscale”. Risultato: “Mentre nella classifica della ‘pressione fiscale ufficiale’ l’Italia, con il 43,8%, è al quinto posto in Europa, dopo l’Austria, in quella della ‘pressione fiscale effettiva’ è assolutamente prima con il 52,2%, distanziando di oltre 2 punti percentuali la seconda, rappresentata dalla Danimarca”. Si tratta di 8,4 punti percentuali in più rispetto al dato ufficiale. “A questa quota percentuale – precisa la ricerca – si arriva inventariando tutte le imposte e le tasse attualmente previste dal nostro ordinamento, quantificando il livello di pressione fiscale attualmente esistente sulle persone fisiche e determinando la ripartizione del peso fiscale per ente impositore (Stato, Regioni, Province e Comuni)”. Poiché ci è impossibile rivolgerci agli enti più grandi, mentre la maggioranza che purtroppo amministra questo nostro povero Comune si vanta di fornire risposte a tutti, pur non essendo vero, “montenovonostro” si rivolge al Comune e domanda: “Voi amministratori comunali vi state rendendo conto che i prelievi fiscali e tariffari sono al di sopra della soglia di tollerabilità? Quali azioni state adottando per tentare di contenere i livelli di prelievo entro limiti sopportabili? Quali iniziative concrete intendete prendere per rappresentare ai superiori livelli istituzionali di prostrazione dell’economia locale e della insoddisfazione dell’opinione pubblica locale che rischia di sfociare in forme di protesta sociale dalle intuibili conseguenze politiche?”. Ecco, su queste domande “montenovonostro” attende risposte convincenti.
da montenovonostro |
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