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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Quante volte te l’abbiamo detto, Memè
Ostra Vetere: Quante volte te l’abbiamo detto, Memè PDF Stampa E-mail
Lunedì 15 Giugno 2015 17:08

Ostra Vetere Quante volte te l’abbiamo detto MemèDa molto tempo “montenovonostro” torna su un argomento che ritiene prioritario: quello del contenimento delle tasse locali. L’abbiamo detto e ridetto che i livelli di prelievo fiscale hanno ormai raggiunto l’insopportabilità. Non è una monomania, la nostra. Sappiamo bene che i margini di operatività in materia, lasciati alla libera discrezionalità delle amministrazioni locali, sono piuttosto ristretti. “montenovonostro” non fa come facevate voi di sinistra, quando eravate all’opposizione, che ululavate alla luna e adesso che avreste la possibilità di dimostrare coerenza ve ne stati quatti quatti defilati. No. “montenovonostro” non è come voi. Siete voi che concepite gli avversari come nemici da combattere e da dargli sempre torto, definendovi “opposizione” quando eravate in minoranza e definendo ora “opposizione” (ammesso che ci sia) chi sta dall’altra parte. E’ sbagliato. “Opposizione” sottintende un comportamento “belligerante”, ciecamente “guerresco” e “prevenuto”. E’ sbagliato. Chi sta dall’altra parte è solo un “avversario”, non un “nemico”. Noi non stiamo dalla vostra parte, è vero, ma non siamo né oppositori, né nemici. Siamo avversari. Avversiamo il vostro modo di amministrare, perché ci sembra sbagliato. Ed è sbagliato soprattutto perché è un modo preconcetto e chiuso verso chi non la pensa come voi. E’ proprio questa chiusura che vi porta ai risultati elettorali recenti: voi rappresentate ormai solo un quinto dell’elettorato, con i quattro quinti che vi è contro, due dei quali, e cioè più della metà dei compaesani, che non va più nemmeno a votare da quanto non ne può più di voi e di tutti. Questo dovrebbe farvi riflettere. E invece no. Continuate a non ascoltare e a tirare dritto con la stessa protervia dei primi giorni, quando avete incominciato proprio male, pigliandovela non solo con i “nemici”, come li ritenevate tali, ma addirittura con i loro residui simboli (tabelloni, striscioni, gigantografie, fotografia), con una furia iconoclasta che solo nel più buio Medioevo barbarico aveva equivalenti. Ve l’abbiamo detto tante volte. Questi comportamenti sono sbagliati e l’elettorato vi ha punito. Ma siccome ancora non basta e vi dovremo sopportare ancora per un po’, almeno ravvedetevi e ascoltate. La pressione fiscale e tributaria è davvero insopportabile. La tassazione locale ha toccato vette inusitate e voi tacete, senza rendervi conto che prelevare, direttamente o indirettamente, il 20% del reddito individuale ai pensionati sociali al minimo con tasse e tariffe locali sempre più esorbitanti, significa spingere una fetta consistente della popolazione alla disperazione. C’è chi non ce la fa più. Se davvero siete di sinistra, fate almeno una cosa di sinistra: pensate ai più deboli economicamente. I ricchi ce la fanno da soli, ma chi ha solo un reddito minimo non può reggere una pressione così alta. Ascoltateci. Non stiamo facendo “opposizione”. Stiamo solo cercando di aprirvi gli occhi di fronte a un dramma sociale che vi ostinate a non voler vedere. Siete voi la causa dei vostri rovesci elettorali. E allora rimboccatevi le maniche e tentate di dare una soluzione a questo problema. Ve l’abbiamo già detto altre volte: se anche non potrete fare molto in termini economici, nonostante le promesse elettorali che adesso dimenticate, nè la legge non vi consente tante manovre, almeno provateci. E soprattutto fate sapere a chi sta più in alto di voi quanto ormai soffrono le fasce più deboli della popolazione. L’amministrazione ha uno strumento istituzionale per far conoscere il suo pensiero: iscrivete l’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale, parlatene e fate parlare anche la minoranza, se c’è. E ascoltate anche la nostra voce. Poi redigete un documento e inviatelo a tutte le istanze superiori: alla Prefettura, alla Provincia (per quel niente in cui l’avete ridotta con le vostre “deforme”), alla Regione (che adesso guidate proprio con uno dei “vostri” al vertice), alla Camera dei Deputati (nonostante la ripulsa che ormai genera nella maggior parte dell’opinione pubblica), al Senato (fino a quando non l’avrete “deformato”) e alle forze politiche (nonostante quell’orrendo simulacro di insipienza, incapacità e deprecabilità cui molte di loro sono ormai vergognosamente ridotte) e ditelo forte: “Le tasse locali sono troppe. Basta”. Fatelo, prima che sia troppo tardi. Fallo, Memè, a te ci rivolgiamo perché, che si voglia o no, tu non sei solo il capo della maggioranza, come hai fatto finora (che poi maggioranza non è più), ma dovresti essere il “primo rappresentante” dei cittadini, di tutti i cittadini, di “tutti”, anche e soprattutto degli ultimi, di quelli a basso o bassissimo reddito, non solo dei tuoi. Fallo per gli ultimi, ma fallo anche per Montenovo. Fallo ora che i sindacati si stanno finalmente muovendo sulla stessa lunghezza d’onda (http://www.ccpo.it/gazzetta-dj/comunicati/27594-marche-il-sindacato-contro-laumento-delle-tasse-locali) e anche loro si rivolgono alla Regione. E anche noi, quante volte te l’abbiamo detto, Memè.

da montenovonostro

 

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