Seborga (IM): Come vuole forsennatamente il Partito Deformatico? |
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Sabato 28 Maggio 2016 15:42 |
Quanto è singolare e contradditorio questo nostro misero mondo contemporaneo. Fa di tutto e di più per conquistare notorietà. Ma c’è anche chi si annienta da solo. Stiamo parlando della identità locale e dei connessi princìpi (noi li chiamiamo pilastri, per non confonderli con “prìncipi” che sono un’altra cosa) di Libertà, Autonomia e Giustizia. L’abbiamo già scritto un’altra volta il 29 marzo di quest’anno “Seborga (IM): Per rivendicare l’autonomia, ci si deve inventare un Principato?” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/31912-seborga-
im-per-rivendicare-lautonomia-ci-si-deve-inventare-un-principato). Vicino alla Francia, in Liguria in provincia di Imperia, c’è un piccolo borgo cui stanno stretti i panni di Comune e sogna una dimensione internazionale erigendosi a “Principato” libero e indipendente. E chi, come purtroppo altrove, abbraccia nuove tendenze nichiliste e si sottomette spontaneamente da solo alla dominazione altrui. A Seborga di Imperia, un piccolo borgo con tanto di autonomia comunale anche se conta solo 320 abitanti, si vedono le cose in grande e, studiando la storia antica, hanno scoperto che un tempo non solo era Comune libero e autonomo, ma addirittura indipendente e sovrano. Uno Stato, insomma, uno Stato minuscolo, ma sempre uno Stato. Con tanto di Posto di guardia sul confine, bandiera statale ufficiale, targhe automobilistiche personalizzate da affiancare a quelle italiane, francobolli postali propri molto apprezzati dai collezionisti e una propria moneta: il Luigino, considerata “la moneta più forte al mondo” per il cambio fissato a 6 dollari americani. A Seborga la storia del comune va di pari passo con quella del Principato. Ne sono convinti i seborghini che da decenni lottano per ottenere l’indipendenza. Nel frattempo però, il piccolo borgo alle spalle di Bordighera, nell’Imperiese, ha fatto delle sue ambizioni il fulcro del turismo locale: un modo per far conoscere il proprio passato e allo stesso tempo non diventare un luogo dimenticato dell’entroterra ligure. Nel piccolo borgo convivono pacificamente il principe, Marcello I, e lo Stato italiano, rappresentato dal sindaco Enrico Ilariuzzi. Entrambi eletti dal popolo e entrambi con lo stesso obiettivo: promuovere Seborga e renderla invitante per gli investitori esteri. Insegna niente questa storia ai quei deboli di polso che si piegano supini alle dominazioni altrui annuendo codardamente a ogni ipotesi di annullamento dell’autonomia municipale mediante fusione per incorporazione o mediante fusione obbligatoria sotto ricatto, come vuole forsennatamente il Partito Deformatico?
da montenovonostro |