Ostra Vetere: Un paese ormai recalcitrante a ingoiare il rospo. L’ha ingoiato? Non pare |
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Sabato 20 Agosto 2016 22:41 |
A tirare troppo la corda, si sa, si rischia di spezzarla. L’amministrazione comunale di sinistra a Montenovo l’ha tirata talmente tanto, quella corda, che ormai è bell’e sfilacciata. Affari suoi. Ma in realtà anche affari nostri. Noi non apprezziamo quei supponenti boriosi che entrano in politica con la grazia di un elefante in cristalleria. Così si fa solo danni. E quando i danni sono fatti, sono fatti: i cocci non si
aggiustano più. Voleva cambiare tutto e in parte ci è riuscita, ma lascia dietro una scia di reazioni la cui portata è difficile, ancora, da valutare. La politica è arte difficile. Non è fatta per sfascisti e provocatori, tantomeno per presuntuosi irriverenti e irrispettosi. Chi vuole essere rispettato in politica, prima di tutto deve rispettare gli altri, anche quelli che hanno idee diverse. Anzi, soprattutto quelli. Chi “comanda” e non ascolta le ragioni degli altri, prima o poi è destinato ad accorgersi di quanto danno produce la superbia e l’irruenza. A Roma, e l’abbiamo detto (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/34072-bologna-un-pd-recalcitrante-a-ingoiare-il-rospo-lha-ingoiato-non-pare-), come a Montenovo. Non è certo prendendo a calci negli stinchi gli avversari, scambiati per nemici da distruggere, che si conquista né il consenso né la pace sociale. Tutti quelli che nel fondo dell’animo coltivano istinti da dittatori fanno così. Ma vanno fermati, prima che commettano altri danni. A Roma come a Montenovo. Di Montenovo parleremo ancora a lungo, ma intanto parliamone un po’. Due sono le cose che ci differenziano dal PD renziano, nazionale, regionale e locale: lo sfascismo costituzionale e lo sfascismo istituzionale. Sfasciare la Costituzione democratica e repubblicana è un errore tragico. Non siamo d’accordo, non lo eravamo, non lo siamo e non lo saremo. Per questo voteremo NO al prossimo referendum costituzionale d’autunno. Così non siamo d’accordo con lo sfascismo istituzionale del PD che attenta all’autonomia comunale: è un errore tragico. Non siamo d’accordo, non lo eravamo, non lo siamo e non lo saremo. Per questo continueremo a dire NO alla fusione del Comune che ridurrà Montenovo a misera frazione altrui e ci condurrà ad essere “comandati” da un sindaco forestiero imposto dal PD. Sono due dei più grossi problemi politici adesso sul tappeto di questa nostro misero Comune. Il PD locale ha tirato troppo la corda e ora cresce il numero dei contrari alle “rottamazioni” dell’amministrazione comunale di sinistra. Di molti fatti abbiamo già riferito, di molti altri riferiremo nel prossimo futuro. Intanto pensiamo che il PD debba avere la capacità di ascoltare anche le ragioni degli altri, discutere nel merito e avere la forza e il coraggio di affrontare un problema che viene posto motivatamente da più parti. Il punto di partenza è uno solo: cambiare. Non come dice il PD, ma cambiare l’amministrazione comunale che si rifiuta di rendere conto delle scelte amministrative che fa. Si, vallo a dire al PD locale, che l’ha voluta e la mantiene a colpi di silenzi reiterati (la sua pagina di informazione è ferma da quasi due anni e mezzo, senza un avviso, senza un commento, senza una analisi, senza una risposta alle sollecitazioni che pure gli abbiamo rivolto) pur di non vedere né sentire la brutta aria che tira e per costringere un paese ormai recalcitrante a ingoiare il rospo. L’ha ingoiato? Non pare.
da montenovonostro |