Ostra Vetere: Trecento anni di storia sismica non insegnano ancora proprio niente |
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Martedì 02 Maggio 2017 17:46 |
Bene ha fatto il Centro di Cultura Popolare a pubblicare il comunicato di ieri dedicato al volume di storia regionale “Marca / Marche” (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/biblioteca/37887-ostra-vetere-una-ricerca-storica-sul-terremoto-del-1741-) dell’editore fermano Andrea Livi, contenente la ricerca storica sul terremoto del 1741, che colpì il territorio marchigiano esattamente come oggi, e l’allegata carta sismica ricostruita per l’epoca, che alleghiamo a lato. La storia insegna. O almeno dovrebbe insegnare. La ricerca, firmata da Giuseppe Santoni, è incentrata sulle carte d’archivio del Commissariato di Tomba e dell’Archivio Storico di Pesaro, perché quel Commissariato (composto dalle tre comunità dipendenti di Tomba, come allora si chiamava
l’attuale Castel Colonna, Ripe e Monterado, nel Settecento faceva parte della Legazione (più o meno l’attuale Provincia) di Urbino. Eppure è particolarmente istruttiva anche per noi, perché dimostra che il terremoto non scherza oggi, né scherzava quasi tre secoli fa, provocando crolli, morti e sgomento, esattamente come oggi, più o meno nelle stesse zona dell’Appennino, dal maceratese, al fabrianese all’urbinate, fino alla costa da Ancona, Senigallia e più a nord, e anche nell’entroterra a Gubbio e Perugia. Allora crollarono solo tre case a Castel Colonna ma non ci fu alcun morto, ma distruzioni e morti ci furono a Fabriano e Serra San Quirico. Abbastanza per farci dire che la memoria storica è importante, ma almeno servisse a far riflettere e prendere adeguati provvedimenti ai nostri (“nostri” si fa ovviamente tanto per dire) amministratori, che si bèano ancora a fantasticare il loro “piano ben preciso” che però ancora nessuno può vedere e cui trecento anni di storia sismica non insegnano ancora proprio niente.
da montenovonostro |