E’ di ieri la stupefacente notizia che il nostro Ministro degli Interni (“nostro” si fa ovviamente tanto per dire) Minniti è andato all’Estero. Un Ministro degli Interni che va all’Estero ci pare già un po’ singolare. Ma ancora più singolare ci pare anche la motivazione della trasferta in terra altrui. E dove ti è andato questo Ministro degli Interni in missione Estera? E’ andato a Tunisi. O bella! I “galli francesi” convocano la Libia della quale non dovrebbero impicciarsi e i “polli
italiani” vanno in Tunisia dove nemmeno loro dovrebbero andare, titolavano sarcasticamente alcuni organi di stampa fra “galli francesi e polli italiani” a proposito del plateale sgambetto rifilato dall’ex idolo Macron al nostro smesso Gentiloni, in barba alla ripartizioni delle zone di “influenza” sui paesi rivieraschi mediterranei che vedeva attribuita la competenza “libica” agli italiani e quella “tunisina e algerina” ai francesi. E anche in barba al “Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato della Libia e la Repubblica Italiana” che, quasi sei mesi fa, il capo del nostro Governo (“nostro” si fa ovviamente tanto per dire) Gentiloni era andato a firmare in Libia, come avevamo documentato con il nostro comunicato di Venerdì 03 Febbraio 2017 dal titolo “Dall’Italia: O PD, ma allora i migranti hanno diritto o no ad essere accolti?” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/36576-dallitalia-o-pd-ma-allora-i-migranti-hanno-diritto-o-no-ad-essere-accolti). Carta straccia, evidentemente, se è dovuto intervenire pesantemente Macron a rimediare convocando a Parigi i due capi delle due fazioni più importanti libiche per trovare un accordo risolutivo, mentre oggi il nostro Ministro Minniti (“nostro” si fa ovviamente tanto per dire) gli restituisce il benservito. Uno sgambetto di qua, uno sgambetto di là e il conto torna pari? Ma no, ma no. Con la Libia Macron, che non avrebbe dovuto andare a mettere il naso (che in verità ha proprio lungo) ha incassato nientepopodimenochè l’intesa fra le due più importanti frazioni tribali libiche per una intesa sulla stabilizzazione dell’area in fermento incontrollabile, dopo che proprio la Francia, insieme agli Stati Uniti di allora, avevano combinato, anzi imposto, quel pasticciaccio brutto dell’intervento anti-Gheddafi che ha portato sì alla morte del dittatore, ma anche all’esplosione di un conflitto intertribale durato anni di incontrollato esodo di mezza Africa equatoriale verso gli approdi europei, anzi, solo italiani. In compenso, per tranquillizzare il povero Gentiloni, oggi il presidente libico (“presidente” si fa tanto per dire, vista la situazione libica) è andato a trovarlo a Roma per confidargli amichevolmente che cosa ha stabilito a Parigi. Capirai che consolazione. Ma in contemporanea è partita la missione “estera” del nostro Ministro (“nostro” si fa sempre tanto per dire) degli Interni in missione all’Estero in Tunisia. A fare cosa? A firmare il documento al vertice di Tunisi che stabilisce i criteri di cooperazione per il governo dei flussi migratori in Africa e prevede di incentivare i rimpatri volontari assistiti. Alè. E così siamo pari con Macron. Sgambetto per sgambetto. Peccato però che i flussi migratori verso gli “accoglienti” porti italiani non partano prevalentemente dalla Tunisia, come tutti sanno, bensì dalla Libia, come altrettanto bene sanno anche agli scafisti e le “accoglienti” navi ONG (Organizzazioni “umanitaria” Non Governative) in attesa di imbarcare quanti più immigrati possibili da recapitare ai tanti e troppi centri di “accoglienza” di cooperative varie e associazioni cosiddette “umanitarie” in fremente attesa di presentare il conto di tanta “accoglienza” alle Prefetture governative di tutta Italia, fregandosi ben contenti le mani, tanto paga Pantalone, cioè noi. E che cosa prevedere il documento firmato all’Estero dal Ministro degli Interni a Tunisi insieme ai rappresentanti del gruppo di contatto allargato Europa-Africa: Tunisia e Libia, ma anche Algeria, Niger, Mali e Ciad, paesi chiave nel transito e nello smistamento dei flussi di disperati che arrivano fino alle nostre coste? Prevede “di governare i flussi migratori e di farlo in Africa - ha detto Minniti - con progetti di lungo e medio periodo e con interventi immediati che consentano di avere dei centri di accoglienza (ancora, n.d.r.) che governino i flussi migratori, che prevedano il rispetto dei diritti umani". Senza dimenticare "l’importanza dei rimpatri volontari assistiti". Tradotto dall’arguto (?) “politichese”, in cui sono ormai specializzati come professionisti di lungo corso anche i sinistri ministri di questo sinistro governo, significa che noi paghiamo e loro gestiscono da laggiù i rientri “volontari” degli immigrati verso i paesi di origine e non più verso gli “accoglienti” porti italiani: “sciò, via, tornate a casa vostra”, cioè. In cambio otterranno da Pantalone 500 euro a testa più il biglietto aereo del rientro a ciascun migrante in "rientro"; una volta tornati nella terra d'origine, l'OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) si incaricherà di aiutare, chi vuole, ad aprire piccole attività commerciali o artigianali. Si spera così di incrementare il numero dei rimpatri che ad oggi sono stati soltanto 5.000. Capirai, dal 2011 quando è incominciata la fiumana grossa dell’immigrazione ne sono arrivati quasi un milione in Italia, come dimostra il grafico allegato. Ora una domanda sorge spontanea: ma com’è che in tutti questi anni il PD ha sempre testardamente insistito sull’obbligo dell’accoglienza e adesso gli immigrati non li vuole accogliere più? Cos’è successo adesso che il PD “cambia” la linea politica, rovesciandola completamente, e manda un suo Ministro degli Interni perfino all’Estero a bloccare gli arrivi e a rimpatriare direttamente a casa loro gli immigrati da laggiù? Per sei anni ha preteso di farci accogliere tutti gli immigrati senza distinzione, anzi li è andati pure a prendere sull’altra sponda del Mediterraneo e adesso “cambia” idea? Ma come? Non dobbiamo accoglierli più?
da montenovonostro |