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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Che c’è che non va nella sanità (parte 2)
Ostra Vetere: Che c’è che non va nella sanità (parte 2) PDF Stampa E-mail
Lunedì 04 Settembre 2017 17:03

Ostra Vetere Che c è che non va nella sanità parte 2)Proseguiamo a trattare l’argomento gravissimo della totale soppressione dei servizi sanitari ospedalieri di base a Montenovo, dopo l’analogo comunicato di Venerdì 01 Settembre 2017 “Ostra Vetere: Che c’è che non va nella sanità (parte 1)” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/39763-ostra-vetere-che-ce-che-non-va-nella-sanita-parte-1), che ne costituiva solo la prima parte introduttiva e contenente in allegato tutti i precedenti nostri comunicati segnalati sull’argomento, fino alla risposta fornitaci dal competente servizio Ostra Vetere Che c è che non va nella sanità parte 2)dell’Area Vasta 2 di Fabriano e dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Senigallia, che entrambi hanno trasmesso il testo della risposta che riproduciamo: “A.S.U.R. - REGIONE MARCHE Area Vasta n. 2 – Senigallia Direzione di Distretto via Campo Boario 4 60010 Senigallia ASUR Regione Marche AO0: Registro ASUR Area Vasta 2 - Ancona 0134369 | 24/08/2017 | ASURAV2 | SEDAAT | P Alla Segreteria Direzione Area Vasta 2 SEDE URP Direzione AV 2 SEDE Oggetto: Richiesta informazione. Gentile Sig Fiorani, con riferimento alla Sua segnalazione e richiesta di informazioni, inoltratami dall’URP Aziendale e relativa alle attività infermieristiche presso la sede ambulatoriale di questo Distretto, nel Comune di Ostra Vetere. Le trasmetto un quadro sinottico delle stesse con i rispettivi orari. In effetti le informazioni, relative ad orari e attività riportate nel sito dell'Area Vasta 2, non sono certamente esaustive per una corretta informazione sull'offerta dei Servizi nelle diverse sedi ed inoltre spesso subiscono variazioni di orario e di date. Mi consenta, ad ogni modo, alcune valutazioni relative allo specifico problema da Lei rappresentato. A quanto mi risulta, nel primo contatto che il signore in questione ha avuto con la Struttura non è stato possibile conoscere, in assenza di prescrizione medica, ne la classe terapeutica del farmaco ne la via di somministrazione ne tantomeno la molecola (presumibilmente da somministrare per via iniettiva). Nei contatti seguenti, sempre per quanto mi risulta, si è riusciti seppure con difficoltà a programmare la somministrazione del farmaco per la giornata seguente, alla presenza di un medico in Struttura, per poi pianificare i successivi interventi terapeutici. Si condivide peraltro la correttezza nel non ricorrere a prestazioni effettuate da "praticoni", al pari dell'imprescindibile assoluto rigore nel rispetto di protocolli per la somministrare di terapie iniettive che garantiscono la sicurezza del paziente. Comprenderà che la necessità di prescrizione medica, al pari della presenza di un medico al momento delle prime somministrazioni e di idoneo ambiente sono essenziali in tal senso. Da ultimo l'organizzazione sanitaria, in un'ottica di efficacia, non può tenere conto se una Struttura di erogazione delle prestazioni, ricada in sede “extracomunale", anche se a soli sette chilometri di distanza, ma assolutamente ha il dovere di anteporre criteri di sicurezza e qualità a quelli di sola prossimità. Altre valutazioni esulano dai compiti di questa Direzione di Distretto. Nel ringraziarla della cortese segnalazione, rendendomi disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, Le chiedo cortesemente di estendere questa nota anche a “Gazzetta dy" cosa che ritengo a Lei possibile. Distinti saluti. Senigallia, 24 agosto 2017 IL DIRETTORE f.f. DEL DISTRETTO SANITARIO (Dott. Giuliano Giovannetti) Azienda Sanitaria Unica Regionale Sede Legale Via Oberdan n 2 - 60122 Ancona CF e P IVA 02175360424 Area Vasta n. 2 Sede Amministrativa Via Turati n 51 - 60044 Fabriano (AN)”. Torniamo a ringraziare il dottor Giuliano Giovannetti per la premurosa risposta che tuttavia, seppure edulcorata dal linguaggio tecnico professionale e burocratico, conferma la situazione segnalata: a Montenovo, dopo un trentennio di depauperamenti e soppressioni ospedaliere e sanitarie, non era possibile nemmeno farsi fare la serie temporizzata di nove iniezioni segnalate, tanto è vero che per la prima è stato necessario ricorrere comunque a un conoscente “pratico” e per le altre è stato necessario recarsi più volte a Corinaldo presso quella RSA a pietire un servizio approntato estemporaneamente solo dopo la nostra “robusta” segnalazione, fino all’accollo del compito all’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) che per questo ha dovuto estendere la sua attività istituzionale ordinaria ben oltre quella riservata ai pazienti immobilizzati a domicilio. L’operazione, seppure con difficoltà e qualche intoppo, è comunque giunta a conclusione, del che si torna nuovamente a ringraziare tutto il personale dirigente, medico, paramedico e infermieristico impegnato, che ha assolto ai nuovi compiti con professionalità e disponibilità: tre iniezioni sono state eseguite dal personale infermieristico della RSA a Corinaldo, cinque delle iniezioni sono stati eseguite dall’ottima infermiera dell’ADI, mentre per la prima ci si è dovuti purtroppo “arrangiare”.  Tanto è vero che nella risposta si è dovuto riconoscere che  “In effetti le informazioni, relative ad orari e attività riportate nel sito dell'Area Vasta 2, non sono certamente esaustive per una corretta informazione sull'offerta dei Servizi nelle diverse sedi ed inoltre spesso subiscono variazioni di orario e di date”, fino a dover ammettere che “si è riusciti seppure con difficoltà a programmare la somministrazione del farmaco per la giornata seguente, alla presenza di un medico in Struttura, per poi pianificare i successivi interventi terapeutici”. Comunque, alla fine, l’operazione è andata in porto, grazie alla disponibilità di tutti. E si comprende anche come e perché nella risposta si affermi come “Da ultimo l'organizzazione sanitaria, in un'ottica di efficacia, non può tenere conto se una Struttura di erogazione delle prestazioni, ricada in sede “extracomunale", anche se a soli sette chilometri di distanza, ma assolutamente ha il dovere di anteporre criteri di sicurezza e qualità a quelli di sola prossimità. Altre valutazioni esulano dai compiti di questa Direzione di Distretto”. Certo che si comprende, tuttavia non si condivide. E il motivo è il seguente: se, anziché l’autonomo interessato, avesse dovuto trovarsi nelle medesime condizioni di necessità un disabile grave e con difficoltà a relazionarsi con le diverse strutture sanitarie, sarebbe stato altrettanto agevole giungere alla medesima conclusione? La risposta va da sé. E tanto più doloroso, per non dire altro, è l’assunto finale: se quel disabile non fosse stato nemmeno automunito e per di più privo di familiari coadiuvanti, sarebbe stato possibile rispettare tassativamente il calendario temporizzato delle prescrizioni? No. Cioè: l’attuale erogabilità di servizi minimi sanitari sarebbe insufficiente. Per questo sospendiamo qui l’ulteriore disamina dell’argomento, non prima di aver nuovamente ringraziato calorosamente tutto il personale intervenuto. Ma riprenderemo comunque successivamente a valutare con altro e più duro tono che, in questa seconda parte della risposta, introdurrebbe inappropriati elementi di rottura che non possono assolutamente essere addebitati al personale appena ringraziato in servizio alle dipendenze dell’Area Vasta 2 di Fabriano e dell’URP di Senigallia, bensì alle gravi responsabilità del vertice politico e partitico regionale dell’Asur della Regione Marche, e del sindaco di Ostra Vetere che ha firmato la “capitolazione” con la definitiva perdita di ogni possibilità di ritorno in loco dei servizi ospedalieri. E che infatti non si è nemmeno degnato tuttora di rispondere alle nostre richieste, nei confronti dei quali tutti appare più che meritorio ben altro tono, rispetto a questa seconda parte del nostro doveroso commento, su quel che c'è che non va nella sanità (parte 2).

 

da montenovonostro

 

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