Marche: Il presidente Spacca ha presentato oggi il programma di governo della Regione |
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Lunedì 19 Aprile 2010 14:35 |
Si è insediata oggi la nuova Assemblea legislativa delle Merche. Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha oggi letto in Consiglio regionale le indicazioni sul "Programma di governo della IX Legislatura regionale 2010-2015". Rivolgendosi ai consiglieri regionali, Spacca ha detto: "A voi tutti gli auguri di un proficuo lavoro per il bene di tutta la nostra comunità. Naturalmente, oggi, il primo ringraziamento va ai cittadini delle Marche che hanno consolidato il loro rapporto di fiducia con le
Istituzioni. Subito dopo il pensiero va a tutti i cittadini che non si sono recati alle urne e che divengono la nostra prima preoccupazione, affinché si possa riprendere al più presto un dialogo, dentro i problemi della nostra regione". E nel corso del suo lungo intervento Spacca ha enumerato questi problemi: "Prima di tutto ci sono i problemi dei cittadini, e primo tra tutti il lavoro, la protezione dei lavoratori, delle loro famiglie e del loro reddito. Sostenendo le piccole imprese del nostro artigianato, dell'industria e quelle nuove che si svilupperanno nell'agricoltura, nel commercio, nell'ambiente, nella cultura e nel turismo, nella cooperazione. Continueremo a farlo nelle difficoltà che ancora ci attendono, perché la crisi internazionale ancora morde, ma anche con la fiducia che deriva dal modo e dai risultati con cui le Marche l'hanno finora affrontata". "Per questi motivi nel nostro programma di governo, oltre ai temi del lavoro e della crescita imprenditoriale, c'è un'attenzione privilegiata anche al welfare di qualità; alla sicurezza sociale e di comunità; alla tutela del paesaggio e alla promozione dell'ambiente quale fattore di sviluppo; all'integrazione delle risorse turistiche, culturali e territoriali; alla crescita infrastrutturale. Senza dimenticare la semplificazione della macchina amministrativa, per ridurre ulteriormente la spese improduttive e velocizzare le decisioni".
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Commenti
qualcuno diceva: ma mi faccia il piacere !
disposto a ricredermi.
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