Dal nostro lettore Eros De Finis riceviamo il seguente comunicato, in prosecuzione del precedente sullo stato etico e il trionfo del "politically correct" (http://www.ccpo.it/gazzetta-dj/comunicati/18289-ostra-vetere-lo-stato-etico-e-il-trionfo-del-politically-correct): "LIBERI ITALIANI SCONFITTI L.ITAL.S. Ma ci pensate? Questo sarebbe veramente un grande movimento …, potremmo fare grandi cose, uniti sotto l’egida di questa nuova entità politica, e la più grande, la più dirompente, la più disorientante (per gli altri) è che non potremmo mai perdere. Per il semplice motivo che la sconfitta è la nostra ammissione e la nostra missione, come dice il nome che ci siamo dati. Cosa mai potranno farci se non perdere? e se perdiamo avremo realizzato il nostro progetto. Tutti quelli abituati a perdere sono invitati ad iscriversi. E adesso come promesso vorrei
parlare del “perché Italiani?”. Come sapete quello italiano è un popolo in via di estinzione, fra una generazione non esisterà più questo termine se non per ricordare infausti periodi di divisione, essendo il nuovo già pronto, e cioè Europei. Europei nel segno dell’unione pacifica contro Italiani nel segno della divisione violenta. E’ da tempo infatti che siamo stati avvedutamente messi su questa strada. Dai programmi scolastici, dove la storia ha un ruolo sempre più marginale e dove ormai dalle elementari impariamo ai nostri bambini a parlare inglese. Dove per il rispetto del mai abbastanza vituperato politically correct un buon numero di presidi e/o direttori didattici hanno, veri uomini moderni, cattolici ormai diventati adulti, eliminato il Crocefisso per evitare di creare turbative ai nostri ospiti di altre fedi. Perché contemporaneamente, siamo diventati una società multietnica. Del resto oggi una società se non è multietnica che società è? non è al passo, non è proiettata nel futuro, in poche parole non è una buona società. E sempre contemporaneamente l’Europa, questa entità senza lingua che parla con le carte bollate, ci invia delle direttive che se vanno a pennello per i paesi Scandinavi forse dovrebbero farci pensare che vadano meno bene per noi, ma che vengono tutte recepite senza colpo ferire, buttando nel cesso usi, costumi, tradizioni antiche millenni con una noncuranza pari solo all’italprovincialismo storico che non ci ha mai abbandonato. E poi dalla rinuncia alla sovranità nazionale nell’adesione alla moneta unica, peraltro accettando un cambio iniziale che ci fa venire in mente il marito tutto di un pezzo che per fare dispetto alla moglie si taglia il cosiddetto. Ma allora Italiani di che cosa? e di dove? E’ un disegno e lo stanno realizzando, diciamo che siamo prossimi all’opera completa. Ma … lo stanno chi?.... Bèh, io sono uno di Montenovo e i nomi non li so, ma siccome non è necessario avere frequentato la Bocconi per usare la normale dose di intelligenza che il Padreterno ci ha dato, basta fare due più due. E due più due in questo caso, nel caso degli “Italiani” del quale parliamo, fa questo: A – un gruppo di potenti che hanno tutto l’interesse a realizzare la globalizzazione, niente più nazioni ma un’unica nazione, niente più lingue ma un’unica lingua, niente più religioni, ma un’unica religione, niente più popoli, ma una Babele in cui le identità siano annullate per ottenere una unica miscela informe, senza passato, senza spirito unitario e quindi facile da indirizzare; B – prodotti uguali per tutti, vestiti uguali per tutti, case uguali per tutti, consumi uguali per tutti, aspettative uguali per tutti, storia uguale per tutti, comportamenti uguali per tutti, svaghi uguali per tutti, istruzione uguale per tutti, livello di “soddisfazione?” uguali per tutti. Naturalmente di questi “tutti” non farà parte questa èlite che si è già incamminata verso una vita diversa, fatta di potere e di mille altre cose. Sempre naturalmente, purtroppo, se qualcuno non glielo dirà, la stragrande maggior parte della gente non se ne renderà conto, come non se ne rende conto, perché questi sono bravi ed hanno soldati efficenti ed armi potenti e molte volte invisibili. Ad una prossima volta parlare del perché sconfitti. Intanto mi viene in mente una favoletta che molti già conosceranno, ma la voglio dire lo stesso: “C’era non tanto tempo fa e non lontano di qui un Paese piccolo, dove si viveva bene, tutti lavoravano e tutti potevano divertirsi. Il Re, molto amato dal popolo, era un buon Re e regnava con saggezza e lungimiranza. Ora, in questo Paese, c’erano solo due sorgenti di acqua, una che serviva al popolo ed una che veniva utilizzata dal Re, e purtroppo, non si sa come, la sorgente utilizzata dal popolo d’un tratto divenne velenosa, di un veleno che provocava la pazzia. Il popolo naturalmente non poteva sapere che i comportamenti anomali che colpivano sempre più persone fossero riconducibili all’acqua ed era molto preoccupato di quella che sembrava essere una vera epidemia. In pochi giorni però, dopo che tutti ebbero bevuto, questa preoccupazione svanì, poiché comportamenti anomali non ce n’erano più. Un’altra più grande ne aveva preso il posto. Tutti erano allarmati per il Re, perché si comportava in modo sempre più strano e temevano che fosse caduto preda di una grave malattia che lo stava conducendo alla pazzia. Qualche giorno dopo anche la sorgente del Re si avvelenò, dello stesso veleno, ed il Re inconsapevole, bevendo andò incontro alla stessa sorte del suo amato popolo. La gioia per tutti fu grande quando videro che il Re si comportava come loro e vennero indetti grandi festeggiamenti per salutarne l’avvenuta guarigione". Eros De Finis |