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Ostra Vetere: Quanti danni fecero i Nicola Brunetti con la statua di Traiano PDF Stampa E-mail
Venerdì 02 Dicembre 2022 18:43

Ostra Vetere: Quanti danni fecero i Nicola Brunetti con la statua di Traiano

La stampa quotidiana e anche le reti televisive di oggi pubblicano una sorprendente notizia, peraltro già diffusa anche negli anni scorsi: l'Egitto rivuole la Stele di Rosetta,il prezioso reperto archeologico che consentì all’archeologo Champollion di decifrare la lingua dei geroglifici degli antichi faraoni. Il movimento per riportare a casa la Stele era già partito nel 2003, ma viene ora riproposto con una massiccia raccolta di firme tra la popolazione. Questa preziosissima Stele è in possesso dal 1802 del British Museum di Londra, ma adesso gli egiziani ne chiedono la restituzione e lanciano innumerevoli iniziative per averla indietro. Alla base della richiesta degli egiziani la convinzione che il sequestro della lastra sia stato “un atto di saccheggio di un bottino di guerra”. La richiesta proveniente dall’Egitto, ovviamente, non sembra trovare d’accordo il British Museum. Sono tuttavia numerosi, specie negli ultimi tempi, i complessi museali che hanno restituito preziosi reperti ai Paesi da cui provenivano. Per quanto riguarda la richiesta di restituzione della Stele di Rosetta comunque, la promotrice della petizione, la scienziata Monica Hanna, preside ad interim del College of Archaeology della città egiziana di Assuan, fa notare come sia diritto fondamentale degli egiziani poter fruire della propria storia. La vicenda ripete, passo passo, un'altra analoga vicenda ben nota nella nostra realtà comunale: quella della celeberrima statua dell'imperatore Traiano, di cui è giunta pochi anni fa solo una costosa copia in materiale sintetico ora ospitata nel nostro Museo comunale. Era finita al Museo d'Arte e di Storia di Ginevra dopo una lunghissima e complicata vicenda nella quale ricorre ripetutamente il nome di Nicola Brunetti, a suo tempo sindaco di Montenovo. A trovare causualmente la preziosa statua era stato nel 1841 un altro omonimo Nicola Brunetti (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/61379-ostra-vetere-anniversario-riconoscimento-della-statua-di-traiano-il-12-agosto-1865) (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/290-un-documento-vecchio-di-120-anni-rivela-cosa-si-trovava-alle-muracce), come è ampiamente documentato nel volume della collana di Testi del Centro di Cultura Popolare numero 12 - Paolo Pierpaoli, Ostra Antica, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1983, pp. 169, che il Centro di Cultura Popolare e l’Amministrazione Comunale guidata dall’allora Sindaco Alberto Fiorani fecero stampare nel 1985 e distribuire a tutte le famiglie del paese, affinchè si conservasse la memoria storica dell’imperatore tanto legato alla nostra comunità locale. Sappiamo così che era il 1841 quando alle Muracce venne casualmente scoperta dal mezzadro Nicola Brunetti, detto Soverano, la splendida statua di marmo dell’imperatore Traiano. Ma le nudità dell’eroe non piacquero alla famiglia del Soverano, che teneva figli, anzi figlie. E così la leggenda racconta che una zappa tolse di mezzo le vergogne alla statua provvisoriamente appoggiata addosso a un “paiàro”. Censura fin troppo grossolana. Poi la statua venne trasportata nottetempo a casa di un altro Brunetti, anche lui di nome Nicola, detto Castellano che divenne a sua volta sindaco e che la fece issare la preziosa statua su un piedistallo nel suo giardino del palazzo che poi fu di un altro sindaco montenovese, Casci Ceccacci. Fotografata a dovere in vista della cessione, anche alla foto, un bel proto-dagherrotipo in viraggio seppia, venne praticata analoga censura con l’abrasione della porzione centrale del cartoncino fotografico (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/31019-ostra-vetere-e-chi-se-ne-importa-se-si-offende-storia-e-cultura). Il Castellano Nicola Brunetti, che poi sarebbe diventato sindaco, l'aveva acquistata per quattro soldi dal suo omonimo mezzadro Nicola Brunetti di Montenovo. E la teneva gelosamente custodita a casa sua, fin quando gli venne intimata la consegna al Comune. E poichè non vi provvide, un giorno che lui non era in casa giunsero gli emissari che sfondarono la porta, caricarono la statua e la depositarono in Municipio. Fulmini e saette, il sindaco la rivoleva e basta. E tanto fece e tanto brigò che la statua, offerta allo Stato, da quest’ultimo, chissà perché, venne rifiutata. Non solo, ma concesse anche al sindaco Nicola Brunetti di poterla vendere a suo piacimento. E infatti riuscì, attraverso conoscenze che gli mancavano, a trovare collezionisti bolognesi interessati, che se la aggiudicarono sull’unghia. E da lì la nostra statua iniziò un giro vorticolo di passaggi di proprietà, fin quando venne portata all’etero, in Svizzera, e acquistata dal Museo d’Arte di Storia di Ginevra, facendo perdere le tracce. Ma un colpo di fortuna insperato assistette ancora montenovo, grazie a un suo importante concittadino: il professore Mario Spadoni direttore dell’Ospedale romano Spallanzani che, durante una delle sue tante missioni all’estero si recò a Ginevra e, visitando quel Museo, lesse con grande sorpresa il cartiglio illustrativo della statua che ne indicava la provenienza proprio nel nostro Comune. Grazie all'opera del professore Mario Spadoni riuscimmo a prendere contatti con quel Museo dove era conservata la statua dell'imperatore Traiano rinvenuta nel 1841 alle Muracce, con l'intento di chiederne almeno un calco, se non fosse stato possibile il ritorno. Stampammo il libro ora nelle case di tutti i monte novesi, ma improvvidamente arrivò di nuovo un sindaco Nicola Brunetti a rompere l’incantesimo, ad abbandonare ogni utile iniziativa e a far naufragare ogni speranza, riducendo il paese nell’attuale condizione di abbandono e inedia. Sulla bicentenaria vicenda era intervenuto anche l'ex sindaco Nicola Brunetti per tentare di giustificare le sue omissioni perchè, scriveva, "negli anni ottantacinque-novantanove le prime tre amministrazioni da me presiedute avevano altri problemi prioritari da affrontare" tanto che solo successivamente aveva deciso non di tentare il recupero dell'originale, bensì solo di provvedere alla "realizzazione di un calco della statua dell'imperatore Traiano, che recenti studi avevano identificato con il padre dell'imperatore" (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/299-nicola-brunetti-risponde-a-qmontenovonostroq). Capito? Per lui la statua di Traiano non era nemmeno di Traiano, ma addirittura del solo padre di Traiano, tanto per minimizzare e sminuire il danno che a suo tempo aveva combinato il predecessore ex sindaco Nicola Brunetti secondo le notizie fornite dall'allora contemporaneo "giornalista" montenovese Francesco Procaccini. E così non c'è ancora pace per il "nostro Traiano", ricordando "Quanti danni fecero i Nicola Brunetti con la statua di Traiano" (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/279-la-risposta-del-direttore-a-montenovonostro).

da Centro Cultura Popolare

 

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