Ostra Vetere: Mensilario della nascita a Jesi il 26 dicembre 1194 dell’imperatore Federico II che voleva sottomettere Montenovo |
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Lunedì 26 Giugno 2023 19:05 |
Federico Ruggero di Hohenstaufen nacque a Jesi (AN) il 26 dicembre 1194, è stato re di Sicilia con il titolo di Federico I dal 1198 al 1250, duca di Svevia con il titolo di Federico VII dal 1212 al 1216, re dei Romani dal 1212 e poi imperatore del Sacro Romano Impero con il titolo di Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220 e re di Gerusalemme dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229. Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del regno di Sicilia. Conosciuto con l'appellativo di stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che, all'indomani della sua morte avvenuta a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore) il 13 dicembre 1250, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV, lo citava così: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Questo il comprensibile elogio filiale. E tale il comprensibile elogio sia della città natale, Jesi in provincia di Ancona nelle Marche, dove era fortunosamente nato sotto una tenda nella piazza a lui ora dedicata, e che gli dedicò anche una statua di bronzo e un Museo a lui intitolato, come pure della città dove morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia (Torremaggiore). Eppure tali giubilazioni non sono unanimi e generalizzate. Infatti non facciamo altrettanto noi di Montenovo (Ostra Vetere), per i motivi ampiamente illustrati in uno dei volumi della nostra collana di testi, il n. 7 di Alberto Fiorani e p. Rolando Maffoli o.f.m., Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64, che così ci informa, alle pagine 15-18: “Nella Marca d’Ancona la fine del XII secolo vede l'affermarsi dei liberi Comuni stretti in una lega, capeggiata da Ancona ed Osimo, e sostenuta dal pontefice Innocenzo III, lega che costringe l'ultimo marchese imperiale Marqualdo d'Anweiler a fuggire in Sicilia. La morte dell'imperatore Enrico VI e la minore età di Federico II, privando dell'appoggio militare le signorie locali, accelerano il processo di proliferazione delle nuove realtà comunali. La progressiva affrancazione delle popolazioni della nostra zona (V. VILLANI, Nascita di un Comune - Serra de' Conti nel Comitato di Senigallia (sec. X-XIII) - Comune di Serra de' Conti, Biblioteca Comunale 1980 - p. 90) vede prima il fiorire dell'autonomia locale dei Comuni di Monte Bodio (oggi Ostra), di Rocca Contrada (oggi Arcevia) ai quali si aggiungono poi i Comuni di Corinaldo e di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che troviamo già organizzati e riconosciuti nel 1230, mentre a
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Arcevia (AN): Nessuno tocchi quella croce |
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Domenica 25 Giugno 2023 18:50 |
Le parole pronunciate qualche giorno fa dal direttore editoriale del CAI; Club Alpino Italiano, Marco Albino Ferrari, durante un convegno organizzato all'Università Cattolica di Milano, in occasione della presentazione di un libro - "non saranno istallate nuove croci sulle montagne" - finiscono al centro di una polemica, con tanto di richieste di marcia indietro e dimissioni, cui ci associamo convintamente. E' infatti una proposta "insensata e inaccettabile", un "atto di arroganza inutile e offensivo" ed espressione di un "ideologismo talebano", come è stato definito. L'argomento ci tocca da vicino. La croce
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Ostra Vetere: Anniversario del riconoscimento del Cannone di Fico il 23 giugno 2010 |
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Venerdì 23 Giugno 2023 18:45 |
Ricorre oggi l’anniversario del riconoscimento, il 23 giugno 2010 del famoso “Cannone di Fico” che tanta storia popolare rammenta alla memoria dei montenovesi. Non c’è migliore descrizione del fatto che trascrivere la lettera aperta scritta in quella data dal presidente del Centro di Cultura Popolare agli amministratori comunali per valorizzare il Cannone di fico: "Al Sindaco, Agli Assessori, Ai Viceassessori, Ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza del Comune di Ostra Vetere. Oggetto: Il “Cannone di fico”. Partecipando qualche sera fa ad una riunione indetta nella Sala Consiliare in Municipio, ho casualmente notato, seminascosto dietro una delle tende drappeggianti le finestre, un cimelio di singolare interesse per tutta la comunità locale: il famoso “Cannone di fico”, così identificato dalla felice intuizione del compianto Fabrizio Lipani, ex presidente di questo Centro di Cultura Popolare, storiografo, attento osservatore e antiquario. Si tratta di un cimelio sul quale la salacia dell’immaginario popolare montenovese da secoli bonariamente dileggiava il vicino Comune di Corinaldo, dopo l’esito inglorioso della Quattrocentesca “guerra del Gabbianello perduto” che tutti ben conoscono qui a Ostra Vetere, perché tramandata oralmente da generazioni in generazioni. La carica satirica della storiella, un tempo motivo di sdegnata reazione dei nostri convicini corinaldesi, ha superato la fase plurisecolare dell’offensivo dileggio ed è ormai pacificamente accolta anche dagli interessati, che annualmente festeggiano altro “Cannone di fico” in apertura della Sagra corinaldese del “Pozzo della Polenta”. Tutti ritenevano che la storiella popolare fosse una lepida invenzione di qualche locale buontempone, seppure priva di concreta aderenza a fatti veri, fin quando, nel dicembre dell’ormai lontano 1993, il compianto Fabrizio Lipani ebbe una casuale e fortuita intuizione, anche a seguito del ritrovamento di preziosa documentazione storica, che volle approfondire con ricerche mirate e consulti professionali. Giunse così a formulare quella che si dimostrò essere ben più che una intuizione: il pesante ferrovecchio degradato da tempo immemorabile a umile fermaporta del vecchio ufficio d’anagrafe in Municipio era proprio un frammento di una spingarda del secolo XV, forse XIV, di cui ebbe il piacere di divulgare, in bacheca e sulla stampa, una bella fotografia per annunciare il ritrovamento del famoso “Cannone di fico”. Anche il direttore del Museo Nazionale
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Ostra Vetere: Vigilia della Festa del Patrono San Giovanni Battista nato il 24 giugno 0004 a.C. |
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Venerdì 23 Giugno 2023 18:40 |
Domani è la festa del patrono del paese, san Giovanni Battista, e quindi oggi è la vigilia. Già quasi trent'anni fa, al patrono cittadino il Centro di Cultura Popolare aveva dedicato un volumetto, il 19.mo della collana di testi, di Alberto Fiorani, intitolato appunto "Il patrono san Giovanni Battista", edito il 24 giugno 1988 e del quale è stato necessario ristamparne una seconda edizione nel novembre del 2001, una terza a giugno 2005 e infine una quarta nel gennaio 2012, poichè le copie stampate sono andate presto esaurite. L'idea di quella monografia era venuta tempo fa, nell'ambito dei programmi di promozione culturale elaborati per l'attuazione degli scopi istituzionali dal Centro di Cultura Popolare. D'altra parte i motivi di fondo dell'avvertibile esigenza della riscoperta dei valori ideali, culturali, religiosi, civili, storici e artistici legati al culto del santo patrono san Giovanni Battista sono tutti ben presenti nella opinione pubblica locale. Prova ne è non solo l'alto numero di concittadini che si chiamano con lo stesso nome del patrono Giovanni, dei suoi diminutivi, derivati, composti (come Gianni, Giovannino, Giannino, Giancarlo, Gianfranco, Gianluca, Giampiero, Giammarco) e i corrispondenti femminili, ma anche e soprattutto il notevole interesse civile e culturale per la rivalutazione della festività patronale avvertito dalla popolazione. Copie del volume sono ancora disponibili gratuitamente per quanti vorranno farne richiesta.
da Centro Cultura Popolare
Ostra Vetere: L’acqua d'odore e la guazza di San Giovanni
La vigilia di San Giovanni, nella tradizione culturale popolare, è ricca di credenze e superstizioni, tutte elencate nel volume 19 della collana di testi del Centro di Cultura Popolare. Il culto ufficiale al santo patrono, convinto e radicato per secoli nella tradizione religiosa della popolazione, ha infatti trovato un contrappunto nella nascita, sviluppo e persistenza di numerose credenze e superstizioni popolari, legate sia alla celebrazione della vigilia, che della festa, che soprattutto della notte fra il 23 e il 24 giugno. Il giorno della vigilia era dedicato per tradizione alla raccolta di varie specie di erbe odorose o simboliche, fra cui la mortella, lo spighetto, l'erba dell'invidia, il timo, la spiga di grano, la cedrina, il rosmarino, lo spicchio d'aglio, le foglie di noce, d'alloro e di quercia, qualche rosa. Messe in infusione per tutta la notte, se ne ricavava una lavanda, o "acqua d'odore", da usare al mattino della festa soprattutto per lavarvi i bambini. Si riteneva infatti che questa lavanda fosse capace di preservarli dall'invidia, dalle "fatture" e dal "malocchio". La gente dei campi credeva poi che proprio nella notte della vigilia si mutasse in mosto l'umore della vite, e ciò in virtù della potenza della rugiada notturna, o "guazza di San Giovanni": guazza che, raccolta al mattino presto, serviva come farmaco potente per
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Ostra Vetere: Mensilario della scoperta del DNA da parte di Crick e Watson il 21 febbraio 1953 |
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Mercoledì 21 Giugno 2023 18:42 |
L'acido desossiribonucleico DNA è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche degli esseri viventi. Il 21 febbraio 1953 James Watson e Francis Crick presentarono sulla rivista “Nature” il primo modello accurato della struttura del DNA, ovvero il modello a doppia elica. A disegnarne il bozzetto fu Odile Speed, pittrice e moglie di Crick. Le evidenze sperimentali a supporto del modello di Watson e
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Ostra Vetere: Mensilario della conclusione della Miscelanea Veritas di Francesco Procaccini il 20 dicembre 1840 |
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Martedì 20 Giugno 2023 18:54 |
1840 – Dopo alcuni giorni di notazioni sempre più tremolanti, l'ultima nota di “Miscelanea Veritas” di Francesco Procaccini è del 20 dicembre 1840. Cessa così, con la morte dell’autore, il diario venticinquennale di Montenovo del primo Ottocento. (Alberto Fiorani, Teatro e Teatranti a Montenovo, testo 011, 1983, p. 145). Una monografia edita dal Centro di Cultura Popolare ha reso omaggio alla memoria del primo “cronista”-giornalista del Comune di Montenovo (oggi Ostra Vetere), Francesco Procaccini, nato il 31 ottobre 1770 a Montesanvito dal medico di quel Comune e
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Ostra Vetere: Mensilario del titolo di Operaio d'onore al sampietrino Giovanni Segoni il 19 gennaio 1951 |
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Lunedì 19 Giugno 2023 19:11 |
Era stato il capo dei “sampietrini” Giovanni Segoni di Ostra Vetere a effettuare la scoperta della reliquia di San Pietro sotto la Basilica Vaticana e per questo venne insignito il 19 gennaio 1951 del titolo di “operaio d’onore” e della croce “Pro Ecclesia et Pontifice” dal papa Pio XII, come riporta l’edizione dell’Osservatore Romano del giorno dopo, riprodotto nella foto. Nella foto al centro della prima pagina dell’Osservatore Romano Giovanni Segoni è ritratto, il primo a destra, insieme al Papa Pio XII e ai membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (http://www.ccpo.it/centro-cultura-popolare/comunicati/14408-vaticano-due-nuovi-membri-nella-pontificia-commissione-di-archeologia-sacra-per-la-quale-lavoro-il-montenovese-giovanni-segoni). Papa Pio XII, pochi mesi dopo la sua elezione a pontefice, volle iniziare gli scavi sotto il pavimento della Basilica Vaticana e specialmente sotto l'altare della Confessione dove, secondo l'ininterrotta tradizione, si sarebbe dovuta trovare la tomba dell'Apostolo san Pietro. Questi scavi, diretti da monsignor Ludovico Kaas coadiuvato dagli archeologi professor Enrico Josi, Padre Antonio Ferrua e Padre Engelbert Kirschbaum e dall'architetto Bruno Maria Apollonj Ghetti, durarono circa un decennio (dal 1941 al 1950) e portarono dapprima alla scoperta, sotto la Basilica Vaticana, di una vasta necropoli di epoca precristiana, orientata da ovest a est, che l'estrema zona ovest comprende un cortile abbastanza vasto, delimitato sulla sinistra da un muro che va da nord a sud, detto "Muro rosso", dal colore dell'intonaco che lo ricopre. Al centro di questo "Muro rosso" è visibile una piccola nicchia semicircolare e un poco più in alto un piccolo muro, ricoperto sul lato nord da numerosi graffiti, che fa da sfondo alla Edicola del II secolo e la base delle due colonnine marmoree che sostenevano la lastra di travertino che costituivano l'Edicola o "Trofeo di Gaio" del II secolo. Tra la nicchia e la base delle due colonnine, ossia proprio al centro del
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Ostra Vetere - Mensilario della nascita dell’imperatore Traiano il 18 settembre 53 d.C. |
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Domenica 18 Giugno 2023 18:45 |
Marco Ulpio Nerva Traiano (Italica, 18 settembre 53 – Selinunte in Cilicia, 8 agosto 117) imperatore romano regnante dal 98 al 117 d.C., nacque nella città romana spagnola di Italica (odierna Santiponce, non lontano dall'attuale Siviglia) fondata e abitata da coloni italici nel 206 a.C. da un insieme di veterani (legionari romani e alleati italici) feriti o malati dell'esercito di Scipione Africano, nella Hispania Baetica (attuale Andalusia, Spagna). Il ramo traianeo della Gens Ulpia proveniva dall'Umbria, in particolare da Todi. Suo padre Marcus Ulpius Traianus, anche lui nato nella città di Italica in Hispania, era senatore, e quindi Traiano apparteneva a una famiglia senatoria. Nell'88 ottenne il comando come legatus legionis della legio VII Gemina, che era posizionata nel nord della Spagna. E mentre era al comando della legione spagnola, Domiziano gli ordinò durante l'inverno dell'88/89 di sopprimere la ribellione di Lucio Antonio Saturnino a Mogontiacum (Magonza), nella Germania Superiore. Ma la rivolta di Saturnino fu repressa nel sangue da Aulo Bucio Lappio Massimo prima che Traiano potesse intervenire. Per ricompensarlo della sua fedeltà Domiziano lo fece console con Manio Acilio Glabrione nel 91. Valente militare e popolare comandante, venne adottato
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Ostra Vetere: Mensilario della nascita di San Giovanni Paolo II a Wadowice in Polonia il 18 maggio 1920 |
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Domenica 18 Giugno 2023 08:48 |
Il 18 maggio si commemora l’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II, Karol Jósef Wojtyla, nato a Wadowice in Polonia e defunto nella Città del Vaticano a Roma il 2 aprile 2005. E’ stato il 264° papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6° sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore papa Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco. San Giovanni Paolo II, primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello del beato papa Pio IX senigalliese e quello tradizionalmente attribuito a san Pietro apostolo. A san Giovanni Paolo II la comunità di Ostra Vetere è particolarmente legata, fin da quando centinaia di nostri compaesani si recarono con una decina di autobus e numerose auto a Roma in udienza presso la Sala Nervi in Vaticano il mercoledì 12
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Ostra Vetere: Il Centro di Cultura Popolare ricorda padre Rolando Maffoli o.f.m. nella sua scomparsa il 16 giugno 2022 |
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Venerdì 16 Giugno 2023 19:03 |
Nel giorno della scomparsa di padre Rolando Maffoli o.f.m. il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere, che lo ebbe attivo componente per lunghi decenni, ne ricorda la figura cristallina e l’impegno sacerdotale e civile, sicuro di interpretare i sentimenti di stima e riconoscenza di tutta la popolazione ostraveterana per l’intensa opera da lui svolta in favore della nostra comunità. Qui infatti ha prestato la sua instancabile opera per oltre sessanta anni di ministero sacerdotale, guadagnandosi la stima di tutti. Per questo gli venne assegnato dal Centro di Cultura Popolare il “Premio San Giovannino 2000” con la seguente motivazione: "Per l'attività ultraventicinquennale di direttore della biblioteca e dello archivio storico, nonché per la sua quotidiana, disinteressata e non sostituita opera educativa di sostegno scolastico a favore dei giovani di Ostra Vetere, non altrimenti riconosciuta e valorizzata dalle pubbliche istituzioni locali". Sono sue anche alcune pubblicazioni edite dal Centro di Cultura
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Ostra Vetere: Mensilario della restituzione all'Italia della mummia del Similaun il 16 gennaio 1998. Quando a noi la statua dell’imperatore Traiano? |
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Venerdì 16 Giugno 2023 18:49 |
Per noi del Centro di Cultura Popolare quella di oggi è una giornata importante: Oetzi, 25 anni fa l'ultimo viaggio da Innsbruck a Bolzano il 16 gennaio 1998. Quel giorno ha avuto fine l'ultimo viaggio dell'uomo dei ghiacciai, trasferito da Innsbruck, capoluogo del Tirolo, a Bolzano nel museo appositamente allestito in città esattamente 25 anni fa. Il 16 gennaio 1998 Oetzi effettuò infatti il suo "ultimo viaggio". La mummia divenne velocemente una vera e propria superstar, attirando in questi anni oltre cinque milioni di visitatori. Il trasporto fu scortato fino al passo del Brennero dalla gendarmeria austriaca e alla frontiera fu preso in consegna dalla polizia italiana. Dietro il convoglio un codazzo di fotografi e di cineoperatori degli organi di informazione di tutta Europa. Le speciali norme di sicurezza furono messe in atto dopo che era stata resa nota una lettera della sigla terroristica Ein Tirol, che minacciava provvedimenti nel caso la mummia fosse stata consegnata ''alla forza di occupazione italiana''. La proprietà della mummia, trovata nel 1991, fu contesa fra Austria e Italia e solo una rimisurazione dei confini nella zona del ritrovamento consentì di stabilire che la mummia era stata trovata in territorio italiano. Aveva così termine una lunga contesa fra i due Stati. La Mummia del Similaun o anche uomo del Similaun, uomo dell'Hauslabjoch e familiarmente Ötzi, è un reperto antropologico casualmente rinvenuto il 19 settembre 1991 in Trentino-Alto Adige, in prossimità del confine austro-italiano, ai piedi del ghiacciaio del Similaun a 3213 m s.l.m. Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile risalente all'età del rame (circa 3300 - 3100 anni a.C) conservatosi grazie alle particolari condizioni climatiche all'interno del ghiacciaio. L'esame degli osteociti colloca l'età
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Ostra Vetere: Anniversario del ferimento in guerra del Tarugo Franco Segoni il 16 giugno 1943 |
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Venerdì 16 Giugno 2023 18:43 |
L’anniversario del ferimento in guerra del Tarugo Franco Segoni il 16 giugno 1943 è documentato nel volume del professore barbarese Ettore Baldetti intitolato “Marchigiani nel Risorgimento”, dalla cui pagina 721 trascriviamo integralmente: “Una diretta testimonianza la fornisce Giannino Fabbrini, nato ad Ostra Vetere nel ’28 (v.Fabbrini 2013): il 16 giugno arrivarono 5 o 6 partigiani ad Ostra Vetere, alle 6.30-6.45 del mattino su una camionetta, e assaltarono la Casa del Fascio e il sottostante Dopolavoro nell’ex convento nella piazza centrale, incendiando e rompendo quadri e suppellettili, e contemporaneamente andando a prelevare nella sua casa, situata nella stessa piazza, il podestà Giovanni Magagnini, che, messo al muro davanti all’osteria, attuale Bar Carnali, venne spogliato della giacca. Stavano levandogli la camicia quando un bottone della sahariana del ‘capo’, lo slavo ’Giovanni’, il quale si era chinato per raccogliere la giacca, si è impigliato nel grilletto del mitra, un ’Thompson’ inglese, facendogli scaricare accidentalmente il caricatore di una quarantina di colpi - come ha
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Ostra Vetere: Mensilario dell’accettazione delle Suore per la gestione dell’Ospedale “Antonio Canova” di Ostra Vetere il 15 aprile 1913 |
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Giovedì 15 Giugno 2023 18:42 |
1913 – In risposta alla lettera del Presidente della locale Congregazione di Carità del precedente 10 aprile 1913 con la quale si chiedeva all'Ordine delle suore di assumere la gestione, dopo quelle dell’Asilo e della Scuola Femminile, anche dell’Ospedale e del Ricovero, la richiesta viene prontamente accolta, anche se nella lettera di accettazione del 15 aprile l'Istituto aveva detto che esse "non potranno recarsi costà a prendere la direzione
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