Ostra: Palazzo Pericoli già Sanzi ricerca a cura di Sara Barchiesi cl. 3/A anno scolastico 2016/2017. Lungo il Corso, poco lontano dal palazzo Luzi, tre fratelli, Giuseppe, Orazio e Carlo Sanzi, nel 1723 eressero questo fabbricato. Completato nel 1739, fu acquistato successivamente dalla N. F. Pericoli. Nel 1851 vi fu il serio pericolo che tale palazzo venisse demolito. Infatti dopo la morte dell’ultima discendente Sanzi, la N. D. Sperandia Sanzi in Altini, per ripianare i debiti, gli eredi pensarono di vendere e nel caso contrario demolire parte dell’edificio per vendere i materiali ricavati. La annosa questione si protrasse per anni, poi nel 1870 fu Pietro Pericoli di Roma in un’asta pubblica ad acquistare il fabbricato che da allora diverrà l’abitazione di famiglia. Il monumentale Palazzo, oltre le pregevoli decorazioni pittoriche, (alcune sono del Prof. L. Samoggia) presenti nella maggior parte dei Palazzi patrizi di Ostra, e la cappellina privata, conserva una tela raffigurante Montalboddo nel 1746. Curiosa è la scala a chiocciola, che dagli scantinati porta alle soffitte: un tempo era percorribile anche da animali da soma per il trasporto delle granaglie.
Stemma Famiglia Pericoli
L’atrio .
Soffitto con decorazioni grottesche.
Parete del salone con prospettive architettoniche.
Salone rettangolare con decorazioni Soffitto con al centro genio alato
settecentesche. . reggente 2 fiori.
Soffitto con decorazioni a grottesche.
Al centro allegoria della Libertà.
Soffitto con decorazioni a grottesche.
Al centro gioco di putti. . Soffitto con decorazioni floreali.
Soffitto con fregi in fitto stucco e cornici
Soffitto con rilievi in finta architettura con politici e statisti: Robert Peel, AdolpheThiers, Benjamin Franklin e Camillo Benso Conte di Cavour.
Della N. F Sanzi ricordiamo:
Sanzi Antimo
(Sec. XVII). Capitano, visse in Roma e fu alle dipendenze prima del Card. Paluzzo Paluzzi Altieri (1623-1698), poi del Card. Gian Francesco Negroni (1629-1713) della Legazione apostolica di Bologna e infine del Card. Opizio Pallavicino (1632/1700), della Legazione apostolica di Urbino. In tutti i casi esercitò la professione di scalcheria cioè fu un addetto nell'arte o ufficio di scalcare, tagliare dividere le carni per la mensa.
Rossi, 126.
Sanzi Carlo
Nel 1723 Carlo, Orazio e Giuseppe fecero costruire il monumentale Palazzo Sanzi, oggi di proprietà della N.F. Pericoli.
Sanzi Carlo Antonio
(1690-26/02/1776)
Dottore in legge, nel 1730 all’età di 40 anni, entrò in convento tra gli Eremiti di Monte Corona. Frate Camandolese assunse il nome di Padre Filippo. Nel 1730 per le sue capacità venne eletto Maggiore dell’Ordine e nel 1753 fu fatto secondo Visitatore Generale, carica che abbandonò nei due anni successivi. Raggiunse il lodevole traguardo di 86 anni.
Antichità Picene, Tomo XIII C; Tomo XXVIII.
Sanzi Domenico
(sec. XVIII)
Armaiolo del ‘700 è citato dal Catalogo del Museo Stibbert di Firenze con il nome “Santi”, ma è un errore. La dicitura nell’arma porta la scritta “DOMENICO SANZI da MONTALBODDO”.
Sanzi Flaminio
(sec. XVI –XVII)
Medico stimato esercitò in Ancona e Fano.
Colbassano; Rossi 123, 140.
Sanzi Francesco Maria
Abate cultore di memorie patrie di Montalboddo collaborò con il Colucci
Sanzi Giovanni Battista
Dottore in legge, Procuratore in Roma, uditore del Card. Sangiorgio, infine venne aggregato al Senato Romano.
*Giovanni Antonio Sangiorgio (1439/42 – 1509) venne nominato Cardinale da papa Alessandro VI.
Colbassano; Rossi 120, 139.
Sanzi Giovanni Battista
(sec. XVI- XVII)
Affermato Dottore in legge, esercitò la sua professione presso la curia Romana. Fu uditore del Card. Giovanni Aldobrandini (1525 – 1573), fratello di Papa Clemente VIII. Nel 1604 per i suoi meriti venne aggregato al Senato Romano, nomina estesa ai suoi discendenti.
Sanzi Giuseppe
Perito dottore in legge esercitò la professione in Roma e in Ancona. Fiscale a Perugia.
Colbassano; Rossi 121, 139.
Sanzi Giuseppe
All’interno del Palazzo - nella parete di destra
JOSEPH SANCTIUS
UNA CUM GERMANIS F(RATRIBUS)
HORATIO ET CAROLO
SIBI
SUIS AMICISQUE
HANC DOMUM
A FUNDAMENTIS
ANNO DOMINI
MDCCXXIII
Trad.: A Dio Ottimo Massimo
Giuseppe Sanzi, insieme con i fratelli carnali Orazio e Carlo, per sé e per i suoi amici eresse questa casa dalle fondamenta nell’anno del Signore 1723.
Nei capitelli delle sei colonne
JOS(EPH) SAN(CTIUS) FUNDAVIT ELEVAVIT ORNAVIT
1723-1739.
Trad.: Giuseppe Sanzi edificò, innalzò, adornò. 1723-1739.
Sanzi Giuseppe Tibalduzio
Di questo letterato rimane memoria in un ritratto ora conservato presso la nostra pinacoteca comunale. Di lui conosciamo diversi scritti editi a stampa.
*Ritratto di Giuseppe Tibalduzio Sanzi. Anno 1804.
Sanzi Orazio
Nel 1723 Orazio, Giuseppe e Carlo fecero costruire il monumentale Palazzo Sanzi oggi di proprietà della N. F. Pericoli.
Sanzi Orazio
Nato nella seconda metà del ‘700, fu celebre Dottore in Legge. Prestò la sua opera come aiutante di studio degli Uditori della Sacra Rota Romana, Crispi ed Aldrovandi, fu Uditore del medesimo Aldrovandi, Cardinale della Santa Romana Chiesa, e, dopo la sua morte, fu parimenti Uditore dell'E.mo Mosca. Esistono fra le Decisioni Recentiori della Sacra Rota quelle coram Aldrovando, date alla luce dal medesimo Sanzi.
Colucci, Tomo XXVIII.
Sanzi Same
Figlio di Giovanni, ricoprì la carica di Notaio in Montalboddo dal 1471 al 1500.
Sanzi Sebastiano Antonio
Di lui rimane memoria in un ostensorio raggiato in argento cesellato e sbalzato presso la chiesa dei Santi Francesco e Lucia di Ostra. La memoria tradotta in lingua corrente recita “Con le elargizioni del Reverendo Padre Sebastiano Antonio Sanzi”.
Sanzi Sperandia
(1802-1832 vivente)
Cantante, lavorò a fianco del marito Alessandro Altini che fu un flautista, anche lui dilettante. Sperandia fu l’erede del patrimonio Sanzi. Morto l’ultimo rappresentante del ramo maschile, l’intero patrimonio viene ereditato dalle figlie Ermelinda e Lavinia Altini che nel 1849 lo vendono al padre, Cav. Alessandro Altini di Fabriano.
Morbidelli.
Sanzi Vincenzo Maria
( ? - 1819)
Uomo coltissimo in entrambi i diritti, prima coepìscopo di Senigallia, poi presule di Viterbo, Governatore a Rieti (1802/1808) e infine antistite di Fermo. Morì nel 1819.
*Ritratto di Vincenzo Maria Sanzi 153 X 115 Sec. XVIII.
Coepìscopo – Termine usato impropriamente. nel senso di coadiutore del vescovo e di corepiscopo
Della N. F Pericoli ricordiamo:
Pericoli Pietro
(Roma 7/11/1823 – Castel Gandolfo 1885)
Nato a Roma nel 1822. Avvocato di fama, fu segretario del primo ministro di Pio IX Pellegrino Rossi1, assassinato nel 1848. Esperto in questioni bancarie, fece parte di diversi istituti di credito della capitale e fu direttore del Banco di Santo Spirito. Membro di varie opere pie, nel 1872 venne eletto a far parte della Commissione direttiva del Congresso nazionale delle Som. Nel corso dell’XI legislatura (1870-1874) entrò a far parte della Camera dei deputati per il collegio di Tivoli. Alla Camera sedette poi ininterrottamente sino al 1882. Accusato di malversazioni quale direttore del Banco di Santo Spirito, subì l’arresto, un processo e la condanna e l’obbligo di residenza a Castel Gandolfo dove morì. Il nome di Pietro Pericoli è legato a Montalboddo-Ostra per l’acquisto del bellissimo palazzo Sanzi di corso Mazzini. Questo venne acquistato in un’asta pubblica nel 1870 e da allora assunse il doppio titolo di palazzo Pericoli-Sanzi. L’Avv. Pietro Pericoli fu anche impegnato nella vita pubblica di Montalboddo-Ostra e fu tra i promotori dell’apertura di un nuovo asilo infantile, che nel 1890 prese il nome di asilo “Regina Margherita, organizzando un comitato per la raccolta di fondi. Dopo la sua morte il Palazzo passò al figlio Giulio (11/2/1861-10/5/1941) che sposò Virginia Fortini
1. Il conte Pellegrino Rossi (1787-1848) è stato un economista, giurista, docente diplomatico e politico italiano. Fu un'importante figura nella Monarchia di Luglio in Francia e fu ministro della giustizia, ministro dell’interno e Primo ministro nel governo dello Stato Pontificio con Papa Pio IX.
Risposta al Libello di Luigi Antolini, 1889; Barchiesi, La Solidarietà Bodiese, Ostra 2003.
Pericoli Marcello
(Ostra 22/12/1897-12/07/1958)
Figlio di Giulio e Virginia Fortini, avvocato, nel 1924 pubblicò, La storia di Montalboddo, un libricino arricchito dai disegni di Pietro Rivalta, edito dalla Casa Editrice G. Berluti di Roma, con una copertina stampata dalla tipografia Arcangelo Santini di Ostra.
da Giancarlo Barchiesi
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