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Comunicati
Ostra Vetere: Anniversario della morte del priore don Giovanni Montesi il 25 agosto 1982 PDF Stampa E-mail
Giovedì 25 Agosto 2016 16:42

Ostra Vetere Anniversario della morte del priore don Giovanni Montesi il 25 agosto 1982Priore parroco della millenaria parrocchia di San Severo Vescovo, don Giovanni Montesi morì il 25 agosto 1982 mentre stava celebrando la Santa Messa mattutina, accasciandosi sull’altare dopo venti anni di servizio sacerdotale alla comunità locale. Nato a Morro d’Alba il 16 maggio 1904, dopo essere stato parroco della parrocchia di San Ginesio di Arcevia, era stato nominato priore parroco di San Severo di Ostra Vetere, dove giunse il 30 novembre 1962. Si copriva sempre con abiti invernali da quanto era freddoloso e portava sempre un mantello, come ritratto nella foto, il primo a destra. Bonario

 
Ostra Vetere: Stanotte avvistato un capriolo alla Metola PDF Stampa E-mail
Martedì 09 Agosto 2016 17:44

Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla MetolaTornando a casa in auto verso le 22,30 di notte, due giornalisti nostri collaboratori, giunti in località Metola lungo la strada provinciale, hanno avuto una felice sorpresa, illuminata dai fari dell’auto. Stazionava infatti sul bordo della strada, lato valle, uno splendido esemplare di capriolo maschio. Al sopraggiungere dell’auto, per nulla intimorito, l’animale si è fatto da parte, dando il tempo ai nostri giornalisti di fermarsi. Ma l’animale lentamente è sceso per la scarpata, Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metolascomparendo alla vista. Il capriolo è un cervide di piccole dimensioni, dal mantello fulvo in estate. La gola e le parti ventrali sono bianche. La coda è cortissima e non emerge dal pelo. Il maschio possiede piccoli palchi (le corna dei cervidi) con tre sole punte; questi cadono ogni Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metolaanno da ottobre a dicembre e ricrescono alla fine dell'inverno, costituiti di sostanza cartilaginea che, una volta caduti, sono preda di altri animali che se ne nutrono. Per cui è molto raro rinvenire palchi caduti nei caprioli, cosa più semplice negli altri due Cervidi presenti in Italia, il cervo nobile e il daino. Il capriolo è diffuso in gran parte dell'Europa continentale e in Gran Bretagna, mentre è assente in Irlanda e nelle isole del Mediterraneo. In Italia si trova sulle Alpi e sugli Appennini. Ultimamente, si assiste alla sua lenta ricolonizzazione dei boschi della Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metolapianura padana, ma anche nei recenti rimboschimenti grazie ai contributi dell'Unione europea. Alcuni esemplari della sottospecie tipica sono stati recentemente inseriti all'interno del Parco dei Nebrodi provenienti dall'Emilia-Romagna e concentrati nella zona di Galati Mamertino, nell'ambito di un progetto di reintroduzione della specie. Il capriolo è diffuso in boschi aperti in cui il sottobosco sia fitto e inframmezzato da radure e zone cespugliose, sia in pianura (anche dove questa è coltivata e pure dove l'agricoltura è intensiva purché trovi Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metolaboscaglie dove rifugiarsi), sia in collina, in montagna e nelle zone umide. Ma non è la prima volta che simili animali selvatici vengono avvistati nel nostro territorio. Già tre anni e mezzo fa, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 2013, durante una nevicata, almeno due capioli (o daini?) si erano avventurati fin nel centro abitato di Ostra Vetere risalendo fino alla sommità del Colle Paradiso e lasciando le loro tracce sulla neve fresca, dopo aver girovagato fra orto, giardino e marciapiede, come mostrano le foto allegate. Dovevano essere belle bestie possenti se, Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metolamisurata la dimensione degli zoccoli biungulati, misuravano la lunghezza di ben 10,5 centimetri. Ma, d’altra parte, se animali così circolano anche nelle nostre zone, dov’altro potevano andare se non al Colle Paradiso, sul quale anche altri numerosi avvistamenti lo riconoscono come giardino dell’Eden? In tre occasioni, infatti, sono stati avvistati scoiattoli, due rossi e uno nero, un’aquila e aquilotto che volteggiavano in cielo e addirittura un procione che usciva di notte, mentre per più anni vi hanno nidificato famiglie intere di upupe, in dialetto “paucche”, addirittura nove in una sola volta. Ci sono anche merli, tortore e altri uccelli, a stormi, oltre a cani e gatti dei vicini. Non manca neppure l’arcobaleno, mentre gli alberi di mele fruttificano in alcuni giardini privati, ne’ mancano ripetuti avvistamenti di serpenti, più volte fotografati. Senza di questi, infatti, che Paradiso (terrestre) sarebbe? .

Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola.Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola

Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola. Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola.

Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola. Ostra Vetere Stanotte avvistato un capriolo alla Metola.

 

 
Ostra: Il Dizionario antologico dei Personaggi Ostrensi di Giancarlo Barchiesi PDF Stampa E-mail
Sabato 16 Luglio 2016 16:57

Ostra Il Dizionario antologico dei Personaggi Ostrensi di Giancarlo BarchiesiDallo storico ostrense Giancarlo Barchiesi riceviamo la seguente monografia, tratta dal “Dizionario antologico dei Personaggi Ostrensidi Giancarlo Barchiesi”: Benni Luigi (Orciano 30/09/1863 - 29/06/1935). Luigi Benni originario di Orciano di Pesaro fu dal 1889 al 1891 prima coadiutore, poi dal 1891 al 1935 Arciprete parroco della chiesa Collegiata di Santa Croce di Ostra. A questo sacerdote, impegnato nella vita religiosa e civile della Città, si devono molte migliorie e abbellimenti artistici della Chiesa di Santa Croce. Tra il 1914 ed il 1917, per onorare ancora di più il SS.mo Sacramento, decise di ampliare e ornare a sue spese la cappellina del Sacramento. Per questa costruzione, attuata durante il sanguinoso conflitto bellico, l'arciprete Don Luigi Benni scelse il meglio su tutto. L'opera muraria venne affidata agli Staccioli di Ostra, mentre le pitture furono commissionate alla famiglia Cattani di Firenze. La tecnica usata dai Cattani era considerata superiore ad altri sistemi di pittura muraria. Questa prevedeva Ostra Il Dizionario antologico dei Personaggi Ostrensi di Giancarlo Barchiesil'esecuzione dei dipinti "in studio", su tela di lino del Belgio, e poi l'ap­plicazione all'intonaco delle pareti. L'inaugurazione fu solenne e mai tanto onore, dicono le cronache, è stato tributato a Gesù Sacra­mentale. Il Vescovo Mons. Tito Maria Cucchi volle presenziare la celebrazione e con solenne rito: il 9 settembre 1917, consacrava la cappellina al Dio uno e trino. Nel 1926 la cappellina fu al centro di una vera pro­fanazione religiosa, quando un gruppo di squa­dristi fascisti tenta di distruggerla con il fuoco. L’obiettivo politico era quello di cancellare l’affresco della parete sinistra, ove vi è rappresentata la Chiesa Militante e vi sono raffigurati lo stesso arciprete e il deputato del PPI Giovanni Bertini.  Ma il pronto l’intervento di Arrigo Osti, segretario del Fascio, e del Podestà Rocchegiani, impedisce che la cappella venga profanata. In seguito l’arciprete Benni edificò anche l’altra cappellina

 
Ostra Vetere: Anniversario della morte del Tarugo Franco Segoni PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Luglio 2016 17:10

Ostra Vetere Anniversario della morte del Tarugo Franco SegoniRicorre oggi il settimo anniversario della morte, subitaneamente avvenuta in quel tragico pomeriggio del 14 luglio 2009 sulla spiaggia di Senigallia, sette anni fa appunto, di Franco Segoni. Nonostante il tempo trascorso, gli amici non dimenticano “il Tarugo”, con questo soprannome tutti lo conoscevano non solo in paese. Franco era l'infaticabile presidente del locale Circolo Fenalc in piazza della Libertà, l'attento gestore del Bar dell’Arco posto all'inizio del centro storico ostraveterano, il socio disinteressato e sollecito del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere, con il quale aveva lungamente collaborato in moltissime iniziative sociali e culturali. Era anche impegnato in mille e mille altre attività pubbliche e sociali e per questo conosciuto e stimato. Un autentico vulcano di opere e di azioni che hanno positivamente segnato il paese di Ostra Vetere e i centri vicini. Il Centro di Cultura Popolare e la Gazzetta dj si stringono in questo giorno alla famiglia, ricordando il loro e nostro caro Franco,

 
Ostra Vetere: Il Centro di Cultura Popolare commemora l’anniversario della morte di Giuseppe Perini PDF Stampa E-mail
Domenica 10 Luglio 2016 16:38

Ostra Vetere Il Centro di Cultura Popolare commemora l anniversario della morte di Giuseppe PeriniRicorre oggi il 32.mo anniversario della morte di Giuseppe Perini, che il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere vuole commemorare. Giuseppe Perini morì infatti a 70 anni il 10 luglio 1984. Era stato sindaco di Ostra Vetere, eletto nel 1956 per un quinquennio fino al 1961 alla guida di una amministrazione di sinistra a maggioranza PCI. Attivo nella vita sociale del paese, era stato per lunghi anni responsabile di una cooperativa di consumo, assolvendo anche all’incarico di esattore per conto dell’UNES, la

 
Ostra Vetere: Il “fogarone” della notte della vigilia di San Giovanni PDF Stampa E-mail
Giovedì 23 Giugno 2016 16:20

Ostra Vetere Il fogarone della notte della vigilia di San GiovanniC’era un tempo in cui a Montenovo le tradizioni erano particolarmente praticate da attenti volenterosi e coralmente seguite dalla popolazione. E perdurarono anche dopo che il paese aveva cambiato nome in Ostra Vetere. Così, fino a tutti gli anni Sessanta, gli abitanti del terziere di Porta Pesa non mancavano mai di solennizzare le più importanti ricorrenze religiose, care alla sensibilità della gente: nella vigilia di San Giovanni Battista, nella vigilia dell’Assunta, nella vigilia della Madonna di Loreto e nella vigilia di Santa Lucia erano i ragazzi del terziere che, di buon mattino, andavano in campagna a raccogliere “fascine” di legna da portare sulla piazza di Porta Pesa, vicino alla “pompa”, accatastandole fino a farne una grande pira sotto l’attento occhio dei familiari e parenti. All’imbrunire (d’estate capitava dopo cena) gli abitanti delle vie circostanti si radunavano sulla piazza della Pesa e allora veniva acceso il “fogarone” che bruciava

 
Ostra Vetere: L’acqua d'odore e la guazza di San Giovanni PDF Stampa E-mail
Giovedì 23 Giugno 2016 16:15

Ostra Vetere L acqua d odore e la guazza di San GiovanniLa vigilia di San Giovanni, nella tradizione culturale popolare, è ricca di credenze e superstizioni, tutte elencate nel volume 19 della collana di testi del Centro di Cultura Popolare. Il culto ufficiale al santo patrono, convinto e radicato per secoli nella tradizione religiosa della popolazione, ha infatti trovato un contrappunto nella nascita, sviluppo e persistenza di numerose credenze e superstizioni popolari, legate sia alla celebrazione della vigilia, che della festa, che soprattutto della notte fra il 23  e il 24 giugno. Il giorno della vigilia era dedicato

 
Ostra Vetere: Vigilia di San Giovanni PDF Stampa E-mail
Giovedì 23 Giugno 2016 16:10

Ostra Vetere Vigilia di San Giovanni Domani è la festa del patrono del paese, san Giovanni Battista, e quindi oggi è la vigilia. Già quasi trent'anni fa, al patrono cittadino il Centro di Cultura Popolare aveva dedicato un volumetto, il 19.mo della collana di testi, di Alberto Fiorani, intitolato appunto "Il patrono san Giovanni Battista", edito il 24 giugno 1988 e del quale è stato necessario ristamparne una seconda edizione nel novembre del 2001, una terza a giugno 2005 e infine una quarta nel gennaio 2012, poichè le copie stampate sono andate presto esaurite. L'idea di quella monografia era venuta tempo fa, nell'ambito dei programmi di promozione culturale elaborati per l'attuazione degli scopi istituzionali dal Centro di Cultura Popolare. D'altra parte i motivi di fondo dell'avvertibile esigenza della riscoperta dei valori ideali, culturali, religiosi, civili, storici e artistici legati al culto del santo patrono san Giovanni Battista sono tutti ben presenti nella opinione pubblica locale. Prova ne è non solo l'alto numero di concittadini che si chiamano con

 
Ostra Vetere: Elogio pubblico per la statua di Traiano PDF Stampa E-mail
Martedì 21 Giugno 2016 20:07

Ostra Vetere Elogio pubblico per la statua di TraianoAl sindaco del Comune di Ostra Vetere (AN). Apprendiamo dalla stampa locale la bella notizia della recente iniziativa finalmente intrapresa dalla amministrazione comunale di Ostra Vetere che sta prendendo contatti con il Museo d’Arte e di Storia di Ginevra nell’intento di portare a compimento analoghe numerose precedenti iniziative, succedutesi in questi ultimi 40 anni di vita amministrativa comunale, tutte animate dalla speranza che un calco della bellissima statua di Traiano, rinvenuta alla metà dell’Ottocento al piano delle Muracce di Ostra Vetere sull’area archeologica della città romana di Ostra antica e poi improvvidamente esportata all’estero, possa tornare nel luogo da cui provenne l’originale, ingiustamente privato del più bel monumento dell’antichità romana dalla deprecabile rapacità dei privati e dalla colpevole incuria e disinteresse delle istituzioni di allora. Esprimiamo pertanto il doveroso elogio pubblico all’amministrazione comunale attuale se saprà far seguire, agli annunci, anche l’effettiva

 
Roma: E se solo oggi i Boschi, ben cinquant’anni fa c’era il nostro Buschi PDF Stampa E-mail
Mercoledì 01 Giugno 2016 16:35

Roma Oggi i Boschi cinquant anni fa il nostro Buschi

Apprendiamo dalla stampa nazionale che si è tenuto oggi il ricevimento al Quirinale per i 70 anni della Repubblica. Tra i circa 1800 invitati del mondo della politica, dello sport e dello spettacolo, sono i fratelli Boschi ad aver catturato l'attenzione dei fotografi. Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi è arrivata accompagnata dal fratello Pier Francesco. Alla cerimonia nei giardini del Quirinale hanno preso parte anche l'allenatore del Leicester Claudio

 
Ostra: Una pagina di storia sanitaria e ospedaliera comune con Ostra Vetere PDF Stampa E-mail
Martedì 31 Maggio 2016 17:46

Ostra Una pagina di storia sanitaria e ospedaliera comune con Ostra VetereDallo storico ostrense Giancarlo Barchiesi riceviamo la seguente segnalazione di una pagina di storia sanitaria e ospedaliera comune con Ostra Vetere: “Mergari Aldo (Faenza 1867- Cingoli nel 1943). Nacque a Faenza (RA) nel 1867 e si laureò a Bologna nel 1894, si iscrisse all’Ordine nel marzo del 1912. Nella stessa anno entrò come assistente all’Ospedale di Faenza a dirigere l’istituto antirabico ed il laboratorio analisi; l’anno successivo veniva trasferito in Chirurgia. Passa, dopo alcuni anni, all’Ospedale di Ostra Vetere; nel 1916 entra in quello di Ostra dove rimarrà fino al 1936 allorché rassegnerà le dimissioni dal posto di medico chirurgo primario e “conseguentemente dalle funzioni di i Ufficiale sanitario”. Durante la guerra operò brevi sostituzioni a Senigallia e Cingoli nel cui ospedale ebbe a sostituire il figlio Arnolfo, inviato come chirurgo al fronte. Morì a Cingoli nel 1943. Iscritto all’Ordine nel 1912. Fu Ostra Una pagina di storia sanitaria e ospedaliera comune con Ostra Vetereconsigliere dell’Ordine fin dalla presidenza Ruzzini e poi sotto la presidenza Felici nel 1924 e presidente dal 1926 al 1929, oltre che membro della Lega contro il cancro e consigliere della società medico chirurgica anconitana. Durante il suo mandato l’Ordine è molto “assente” dalle cronache sanitarie cittadine mentre compaiono spesso i rappresentanti dei sindacati medici nelle persone dei dottori Tommasoli e Civelli in occasione anche rilevanti quali il congresso

 
Acilia (RM): Corvi tengono un condominio in “ostaggio”. Due feriti PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Maggio 2016 16:07

Acilia RM Corvi tengono un condominio in ostaggio Due feritiLa stampa di oggi informa su una singolare vicenda occorsa nei giorni scorsi ad Acilia, una borgata romana di 60mila abitanti a sud della capitale sulla strada del mare verso Ostia. Lì c’è un intero condominio ostaggio di una coppia di … corvi. Sembra una scena di uno dei film più belli e noti di Alfred Hitchcock, “Gli uccelli”, e invece è la realtà per le famiglie che abitano in via Cesare Maccari all’altezza del civico 107. Sono una cinquantina di famiglie a viverci. E una

 
Jesi: Quando Montenovo disse NO allo scomunicato imperatore ghibellino Federico II PDF Stampa E-mail
Lunedì 18 Aprile 2016 18:26

Jesi Quando Montenovo disse NO allo scomunicato imperatore ghibellino Federico IILa notizia, diffusa dalla stampa regionale, della benemerita sinergia imprenditorial-culturale che generosamente finanzia una importante realizzazione museale a Jesi, dedicata all’imperatore Federico II, trova il Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere positivamente plaudente. Le convincenti motivazioni sono state abbondantemente spiegate e non hanno bisogno di ulteriori specificazioni. Grazie, quindi, alla Fondazione Federico II Stupor Mundi, presieduta dall’imprenditore jesino ingegnere Gennaro Pieralisi, e alla Fondazione Marche, presieduta dall’imprenditore fabrianese onorevole Francesco Merloni, che hanno firmato la convenzione per il finanziamento del Museo multimediale dedicato all'imperatore svevo Federico II, che si inaugurerà nel dicembre 2016 a Palazzo Ghislieri a Jesi, a pochi metri dal luogo in cui Federico nacque sotto una tenda, il 16 dicembre 1194. Ma oltre al plauso per la più che meritoria iniziativa culturale, al Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere preme segnalare Jesi Quando Montenovo disse NO allo scomunicato imperatore ghibellino Federico IIl’auspicio che vicende tanto lontane dalla quotidianità contemporanea, come quelle occorse ottocento e passa anni fa, non assumano solo una valenza apologetica, ma esprimano compiutamente il quadro di riferimento epocale in cui esse si svolsero, nel bene e nel male. Certamente Federico II fu un grande personaggio della storia. Ma fu anche l’interprete di una concezione politica e sociale che suscitò contrasti e lotte durissime, che produssero perfino la sua scomunica papale per i suoi ritardi ad assolvere alla funzione di difesa dell’Occidente cristiano dalle minacce mussulmane. Certo il Centro di Cultura Popolare non intende rievocare simili contrapposizioni ideali e ideologiche, in un momento storico in cui i due mondi contrapposti di allora sembrano tornare a fronteggiarsi paurosamente. Ma non può dimenticare che in quel coacervo di lotte e contrasti d’altri tempi si inserì anche una gloriosa pagina di storia paesana che non può essere dimenticata. Ce la raccontano tre dei Jesi Quando Montenovo disse NO allo scomunicato imperatore ghibellino Federico IItanti libri editi nella collana di testi del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere: 7 - Alberto Fiorani, p. Rolando Maffoli o.f.m., Il processo del 1252 per l'incastellamento di alcune famiglie barbaresi a Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 64; 54 - Alberto Fiorani, Fabrizio Lipani, I Palazzi Comunali di Montenovo, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1999, pp. 116; 72 - Renzo Fiorani, Il grande esodo: Barbara fra guelfi e ghibellini, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 2003, pp. 144. Nel 1240 le armate imperiali teutoniche e saracene di Federico II invadevano il nostro territorio con intenzioni bellicose per soffocare lo spirito autonomistico delle libertà municipali da poco conquistate a Montenovo, l’odierna Ostra Vetere. Contro la violenza degli invasori imperiali e ghibellini, i liberi montenovesi difesero le libertà municipali e seppero opporsi decisamente alle imposizioni dell’uomo più potente del mondo di allora, quel Federico II che

 
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    Di chi è la colpa se il bove è fuggito?
     
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    scelpo 31.08.2012 18:13
    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.